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Giuseppe Conte a Villa Filippina a Palermo con “L’Italia che conta”: “Noi, costruttori di pace”.

di Angela Ganci, psicologo psicoterapeuta, giornalista e scrittrice

Conte e il M5S “costruttori di pace” e strenui difensori di innumerevoli aspetti fondanti della civiltà, la pace e la non belligeranza, il salario minimo, il green ambientale, la legalità, il diritto alla salute, all’aborto e alla non discriminazione in base al genere e all’orientamento sessuale.
Conte ambasciatore di pace contro la premier Giorgia Meloni direttamente dal palco di Villa Filippina, a Palermo, a chiusura di una giornata trascorsa in Sicilia finalizzata alla presentazione de “L’Italia che conta”, il programma elettorale dei pentastellati in vista delle prossime elezioni europee dell’8 e del 9 Giugno.
Davanti a una platea popolosa, gremita di sostenitori effervescenti, incuranti delle gocce di pioggia dispettose che hanno minacciato più volte la sospensione dell’evento, ecco l’ex premier aprire il suo monologo attraverso le cruenti immagini di una “guerra sterminatrice, senza vincitori e senza negoziati”, corredate da altrettante dichiarazioni della premier Giorgia Meloni sul conflitto in Ucraina, cui sono seguite le perentorie parole “Questa guerra si poteva fermare subito. Avete sentito la nostra premier (Meloni n.d.r.), con il suo fare tronfio. Ha scommesso sulla vittoria militare sulla Russia. Ma chi deve decidere quando è il momento della pace. I governanti che stanno nei loro uffici o lo dobbiamo fare noi, tutti insieme?“.
Tutti insieme contro la guerra e alla conquista di traguardi di welfare come la buona sanità per la salute pubblica, il Salario Minimo, già realtà in Europa, il reddito di cittadinanza, garanzie di uno Stato davvero Vicino ai cittadini e ai loro bisogni essenziali. Uno Stato che non dimentica un Sud sempre più impoverito e zoppicante da cui l’affondo alla leader di Fratelli d’Italia. “Giorgia, una del popolo, una di voi? Ma come puoi voltare le spalle al Sud in modo spudorato? L’autonomia differenziata ammazzerà il Sud, avremo venti staterelli, e chi è indietro rimarrà indietro. Si parla di un taglio di circa 13 miliardi l’anno. Dove li taglieranno? Sicuramente non toccheranno gli investimenti militari, ma sanità, lavoro e sociale”.
Efficienza in sanità, massima determinazione sui diritti civili e sociali, giusta retribuzione, tutela dell’ambiente e degli animali, contrasto netto alla corruzione: non solo ideali platonici, ma progetti concreti per i più giovani, per un futuro di prosperità che restituisca a questa Nazione il Volto proprio di Terra accogliente e dignitosa. 

Media One

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