I disturbi del comportamento alimentare: l’evento informativo a Villa Magnisi a Palermo in occasione della giornata nazionale del Fiocchetto Lilla

di Angela Ganci, psicologo psicoterapeuta, giornalista e scrittrice 

Si è svolta il 15 Dicembre scorso la Giornata nazionale del Fiocchetto Lilla, in contrasto all’evolversi preoccupante dei disturbi alimentari.

Un momento di dibattito scientifico di elevato spessore che ha coinvolto Università, Associazionismo e Mondo della Sanità, riuniti a Villa Magnisi, sede dell’ordine dei medici della provincia di Palermo. 

“Ritengo i disturbi alimentari una vera e propria epidemia – sottolinea Salvatore Amato, presidente dell’ordine dei medici di Palermo – Da qui l’importanza dell’informazione anche attraverso il canale dell’associazionismo e della formazione, cosa che stiamo qui oggi facendo attraverso la presentazione del primo Master universitario sui disturbi alimentari che si rivolge ai professionisti del territorio, medici, psicologi e biologi, ma anche insegnanti, e presentato in una sede ordinistica. L’auspicio è che si sviluppi una maggiore conoscenza del fenomeno e che i decisori politici diano sostegno strutturale e organizzativo a ulteriori centri pubblici per combattere i disturbi del comportamento alimentare, attualmente carenti in Sicilia”. 

Molteplici gli interventi alla giornata di studio (per approfondimento si consulti il programma allegato).

Ciò che emerge dalla giornata di spunti e suggestioni in particolare il fenomeno recente noto come drunkoressia, disturbo caratterizzato da una minima assunzione quotidiana di cibo, finalizzata a una maggiore assunzione di alcolici che, grazie alla relativo introito di zuccheri, procurano un senso di sazietà che permette di non avvertire la fame, ma anche il ruolo dei fattori precipitanti nell’insorgenza dei disturbi alimentari, come le difficoltà nel passaggio evolutivo e l’inizio di una dieta autogestita, la necessità di un intervento tempestivo e multiprofessionale e il lavoro di Rete. 

Un monito anche all’investimento sul personale sanitario che potrebbe ovviare alla necessità di strutture residenziali per i minori e all’impatto dei social media sullo sviluppo di un disturbo della nutrizione.