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La ‘nuova’ autostrada, o superstrada, o scorrimento veloce Palermo-Agrigento: la tela di Penelope di politica, imprenditoria e sindacati /2

 Nella prima puntata del nostro ‘viaggio’ (leggi) tra le grandi opere pubbliche incomplete della Sicilia ci siamo per lo più soffermati su alcune opere ferroviarie. Lavori che vanno avanti da decenni, come nel caso del ‘mitico’ raddoppio della linea ferroviaria Palermo-Messina. Non è un caso unico. Le carenze ferroviarie della Sicilia sono una costante. Negli anni ’80 del secolo passato la situazione ha iniziato a peggiorare con il taglio dei ‘rami secchi’, ovvero l’eliminazione di tratte ferroviarie storiche sbaraccate perché i politici siciliani di quegli anni avevano interesse a far decollare le autolinee foraggiate da una Regione che allora era piena di soldi. Oggi il disastro ferroviario della Sicilia è sotto gli occhi di tutti: pochi collegamenti, prevalenza delle tratte a binario unico e dov’è arrivato il Tram – Palermo e Messina – i soldi per tenere in piedi il servizio, peraltro carente, non bastano mai (a Palermo i 15 Km di Tram realizzati al costo esorbitante di 320 milioni di euro a prezzi 2013 serve, sì e no, l’1% della popolazione cittadina con un elevato costo di manutenzione). Di fatto, nel capoluogo siciliano, per tenere in piedi il Tram è stato penalizzato il trasporto pubblico delle persone nelle periferie.

Non va meglio per le strade siciliane. Nella prima puntata abbiamo ricordato che l’unica grande opera pubblica completata negli ultimi vent’anni nella nostra Isola è l’autostrada Palermo-Messina. Completamento per modo di dire, perché le criticità di questa autostrada sono note a tutti, soprattutto agli automobilisti. La verità è che le grandi opere pubbliche stradali, in Sicilia, sembra siano state pensate per non essere mai ultimate. Sette anni fa ci colpì una storia particolare. Gli operai di una delle tante grandi opere stradali festeggiavano un loro collega che andava in pensione. Gli ultimi dieci anni della sua vita li aveva passati lavorando in una grande opera stradale siciliana – una sorta di tela di Penelope di asfalto – fino ad arrivare alla pensione. Fu così che abbiamo deciso di chiedere a un nostro amico, profondo conoscitore della storia delle strade della Sicilia, di fare il punto della situazione sui lavori in corso in Sicilia per la realizzazione di grandi opere stradali.

Il nostro amico si chiama Alfio di Costa e nella vita fa l’ingegnere. Ed è anche molto bravo a scrivere. Ecco cosa scriveva Alfio Di Costa a fine Luglio del 2018 sui lavori in corso per la costruzione della nuova autostrada, o superstrada, o scorrimento veloce Palermo-Agrigento: “Probabilmente qualcuno voleva progettare, nei primi anni ’50 del secolo passato, l’autostrada Agrigento-Palermo che, riprendendo il percorso delle Strade Statali 121 ‘Catanese’ da Villabate al Bivio Manganaro e S.S. 189 ‘Valle dei Platani’ da bivio Manganaro fino ad Agrigento, collegava i due capoluoghi. Spesso, ahimè, in Sicilia si inizia con il progettare una chiesa e si finisce per realizzare una sagrestia: credo proprio che, con la Palermo-Agrigento sia accaduto questo. Il percorso lungo circa 120 km è fra i più trafficati di Sicilia e spesso definita ‘la scorrimento veloce della morte’. Risente, a mio modo di vedere, oltre che di una progettazione vecchia e non adeguata nemmeno al tempo della stessa progettazione, di grandi problemi di sicurezza e di svincoli progettati e realizzati in modo assurdo; di ‘trazzere’ e di strade provinciali che si immettono direttamente nel percorso. Quest’opera ha visto impegni di spesa spropositati con risultati scadenti. Basti pensare che solo per il rifacimento del tratto che va da Lercara Friddi a Bolognetta – è storia di questi anni – è stato speso oltre un miliardo di euro! Templi biblici, sprechi e anche errori. Un esempio fra tutti: la realizzazione del viadotto Scorciavacche, inaugurato prima del Natale del 2013 e crollato parzialmente dopo sette giorni per problemi strutturali. Tutt’ora in questa strada ci sono lavori in corso. La nuova strada a scorrimento veloce Palermo-Agrigento doveva essere completata entro il 2016. Non credo che ad oggi qualcuno ne possa prevedere la data del suo completamento e se sarà veramente una superstrada o uno scorrimento veloce sicuro e moderno; se pensiamo che chi la percorre deve preventivare oltre due ore per arrivare da Agrigento a Palermo e viceversa, ebbene, abbiamo detto tutto!”.

Nel Luglio del 2018 era volato via un miliardo di euro. Oggi quanti soldi sono stati spesi? E a che punto sono i lavori di questa nuova arteria stradale (la definiamo così perché ancora non si capisce se sarà – ammessa che un giorno ‘sarà’ – una nuova autostrada, una superstrada o uno scorrimento veloce). Dal 2018 voliamo al Settembre 2024. E’ stato deciso che dall’1 Gennaio 2025 Agrigento sarà la Capitale della Cultura italiana. Verrà completata questa benedetta nuova Palermo-Agrigento? Dichiarazione dell’assessore regionale alle Infrastrutture della Sicilia, Alessandro Aricò (ribadiamo: Settembre 2024). L’assessore commenta l’apertura di un tratto di questa strada: “Con l’apertura, oggi, di questo tratto ci si avvia verso la totale fruibilità della Palermo-Agrigento che sarà totalmente accessibile entro il 2024: si concretizza così un impegno preso dal governo Schifani (Renato Schifani, presidente della Regione siciliana ndr) e dall’Anas al momento dell’insediamento.

L’intervento compiuto è un’opera strategica che rientra nell’ambito dei lavori per l’ammodernamento di questa strada e, in particolare, del tratto Palermo-Lercara Friddi, a doppia carreggiata. Rendere fruibile l’accesso e i collegamenti nel cuore della Sicilia verso Agrigento entro la fine di quest’anno rappresenta un obiettivo chiave per il Governo regionale. Dal 2021 è iniziata una ripresa delle attività di cantiere che ha consentito il completamento e l’apertura al transito di nuove parti di tracciato stradale ammodernato e l’alleviamento del traffico. È una risposta ai siciliani che attendono questa strada di collegamento da oltre un decennio, ma anche un obiettivo fondamentale in prossimità dell’avvio dell’anno 2025 di ‘Agrigento Capitale italiana della Cultura’ e degli appuntamenti a seguire, come il Giubileo 2025 che porteranno nel territorio agrigentino migliaia di turisti e pellegrini (qui per esteso l’articolo)”.

E’ stata completata la nuova strada Palermo-Agrigento? No. Sicuramente la responsabilità non è dell’assessore regionale Aricò. Ma i fatti sono fatti. Non ci risultano preoccupazioni di politici, sindacalisti e mondo delle imprese. Ci risultano, invece, le proteste dei cittadini siciliani. Ogni giorno, nel tratto di questa benedetta strada che va da Misilmeri a Villabate, dove sono in corso lavori straordinari, centinaia di cittadini sono costretti a subire enormi disagi. Un problema per i lavoratori pendolari. Ribadiamo, disagi a mai finire per i cittadini di Palermo che percorrono questa strada, ma anche per gli abitanti di Misilmeri, Bolognetta, Belmonte Mezzagno, Ciminna, Baucina, Lercara, Vicari, Mezzojuso, Cefalà Diana, Villafrati. Questa è la realtà. Osservando, da anni, quello che succede sulla Palermo-Agrigento sorge un dubbio: i lavori su questa nuova strada e i soldi – si parla di miliardi di euro – a cosa sono serviti fino ad oggi? Insomma, per dirla in parole più semplici: gli eterni lavori stradali che vanno in scena in Sicilia, con riferimento alle grandi opere stradali, sono pensati per realizzare le opere, oppure sono lavori che non finiranno mai, veri e propri posti di lavoro ‘fissi’, in barba al Jobs Act? Se anche ‘Agrigento Capitale della Cultura 2025’ non è stata da stimolo a completare una grande opera pubblica cos’è che potrebbe spingere il ‘sistema’ a porre fine a questa infinita spesa di denaro pubblico? Possibile che nessuna ‘autorità’ – per esempio, sul fronte della contabilità pubblica – si ponga qualche domanda? Tutto questo è normale?

Fine seconda puntata/ Continua

Giulio Ambrosetti

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