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L’autostrada ‘fantasma’ Gela-Mazara del Vallo. La Nord-Sud in costruzione dagli anni ’50. La Palermo-Sciacca e la Catania-Ragusa /5

Quinta e ultima puntata del nostro ‘viaggio’ fra le grandi opere pubbliche della Sicilia nate per non essere completate. Abbiamo già accennato al periplo autostradale della nostra Isola che, per l’appunto, dopo oltre settant’anni è incompleto. Di questo benedetto periplo autostradale abbiamo già in parte raccontato le ‘avventure’ dell’autostrada Palermo-Messina, ultima grande opera pubblica siciliana completata circa vent’anni fa. Questo collegamento autostradale esiste, non è granché ma esiste: e questo non è un fatto secondario. Esiste anche la Messina-Catania, altra autostrada che lascia molto a desiderare: ma c’è. E c’è anche la Catania-Siracusa. Invece per il completamento della Siracusa-Gela chissà quanti anni ancora passeranno (qui puoi allegare la quarta puntata). Ma se della Siracusa-Gela il progetto, bene o male, c’è, dell’autostrada Gela-Mazara del Vallo non esiste ancora nemmeno il progetto. E’ un’autostrada ‘fantasma’ a tutti gli effetti. Forse – ma non è detto – per il completamento dell’autostrada Siracusa-Gela passeranno ancora 15-20 anni. Mentre per la nuova autostrada Gela-Mazara del Vallo, se i tempi delle grandi opere pubbliche stradali siciliane sono quelli che abbiamo descritto, passeranno almeno altri cinquant’anni! Per la cronaca, esistono sia l’autostrada Mazara del Vallo-Palermo, sia l’autostrada Trapani Palermo. Vista all’inverso è più chiaro: l’autostrada Palermo-Trapani a un certo punto si biforca: a destra si arriva a Trapani, a sinistra si arriva a Mazara del Vallo.

Oltre al periplo autostradale, il progetto di fine anni ’50 del secolo passato prevede alcuni attraversamenti ‘a pettine’ della Sicilia. All’inizio si pensava alle autostrade, poi si è optato per strade a scorrimento veloce. I più noti attraversamenti ‘a pettine’ della nostra Isola sono la Mistretta-Gela, detta Nord-Sud e la Palermo-Sciacca. Cominciamo dalla Mistretta-Gela, che avrebbe dovuto collegare la costa tirrenica con la parte meridionale della nostra Isola che si affaccia sull’Africa. Questo forse è il caso più eclatante di grande opera pubblica siciliana incompiuta.

Non è, come nel caso dell’autostrada Gela-Mazara del Vallo, un’opera della quale non c’è nemmeno il progetto. E un’opera progettata a metà anni ‘50 del secolo passato i cui lavori sono iniziati nei primi anni ’60. Ma ancora oggi questa strada a scorrimento veloce (o quasi) è incompleta. Leggiamo alcuni passi di un articolo pubblicato nell’Estate del 2018 da Alfio Di Costa, ingegnere, grande esperto in materia di viabilità in Sicilia: “Chiamiamola come più ci piace superstrada Nord Sud, strada dei due mari, Gela-Santo Stefano di Camastra o semplicemente Strada Statale 117 bis o Centrale Sicula, ma tutti noi ne sentiamo parlare da quando siamo nati. A dire il vero già ne parlava Giuseppe Alessi che è stato il primo Presidente della Regione siciliana dal 1947 al 1949; e ne parlava Giuseppe D’Angelo, Presidente della Regione dal 1961 al 1964. La Nord-Sud era la super strada che doveva unire i due mari, il mare della costa meridionale al mar Tirreno, dove unire Gela a Santo Stefano di Camastra passando da Piazza Armerina, Valguarnera, Leonforte, Nicosia, Mistretta, Reitano. La progettazione di questa superstrada inizia alla fine degli anni ’50 mentre i lavori iniziano negli anni ’60 ed a tutt’oggi la strada è ancora incompiuta! Per essere più precisi, il tratto che collega Gela a quasi lo svincolo autostradale di Mulinello è stato realizzato in tempi lunghi ma non biblici, così come il tratto tra Mistretta a Santo Stefano di Camastra passando per Reitano; mentre possiamo sicuramente parlare di tempi biblici per il tratto fra Nicosia e Mistretta, per non parlare del tratto Leonforte-Nicosia mai iniziato e forse con progetto ancora da approvare in via definitiva”.

Prosegue ancora Di Costa: “Se si pensa che questa superstrada era fondamentale per una riorganizzazione della viabilità in Sicilia e doveva togliere dall’isolamento infrastrutturale molti centri importanti del centro Sicilia siamo letteralmente al paradosso… L’ANAS già agli inizi degli anni ’90 prevedeva un piano di finanziamento per completare e collegare l’autostrada A19 Catania-Palermo alla A20 Messina-Palermo; e sempre l’ANAS ed il Governo, dal 1990 ad oggi, mettono e tolgono i soldi con valzer interminabili e si continua a procedere talmente a rilento che chi vi scrive pensa di non poter mai vedere finita questa superstrada. Allo stato attuale, volendo essere un po’ tecnici, possiamo dire che i lotti B che riguardano il tratto Nicosia-Mistretta procedono con troppa lentezza ed alcuni ancora devono essere affidati o riaffidati; mentre i lotti C che collegano Leonforte a Nicosia non siamo certi se siano cantierabili e se i progetti hanno tutti i visti o si debba procedere ad una Variante di progetto che ne ridurrebbe la lunghezza e potrebbe migliorarne la fruibilità. Per non parlare della quota di compartecipazione prevista dalla Regione siciliana di cui non siamo certi della copertura finanziaria”.
Questa strada è stata progettata per potenziare le attività produttive della parte centrale della catena dei monti Nebrodi, del Nisseno e dell’Ennese. Per la cronaca, la strada, anzi le strade che attraversavano questa parte piuttosto sofferta della Sicilia in parte esistevano già ed erano state realizzate dal Regno delle Due Sicilie. E’ questo il motivo per il quale, a metà anni ’50, si parlava di modernizzare alcuni di questi collegamenti stradali che impedivano il passaggio di mezzi pesanti (indispensabili per le attività commerciali) e di realizzare alcuni nuovi tratti. Da quanto leggiamo su ‘Sicilia In Progress’ – autorevole pubblicazione online in materia di trasporti – il progetto di questa strada è ancora incompleto, “ad eccezione dei tratti più settentrionali, dove spicca il viadotto che si arrampica sulle montagne al di sopra della costa di Santo Stefano di Camastra, nel tracciato verso Reitano, e la successiva tratta verso Mistretta.

Riqualificazioni che risalgono agli anni ’70 del secolo scorso. Nella parte meridionale, si è provveduto alla riqualificazione della tratta che da Mulinello, nei pressi di Enna, giunge fino a Gela, dove però, inopinatamente, manca il breve tratto di raccordo allo svincolo sulla A19 Palermo-Catania. Rimangono numerose tratte da riqualificare profondamente, soprattutto nella parte centrale dell’itinerario facendo ricorso, vista l’orografia dei luoghi, ad un gran numero di viadotti e gallerie” (qui l’articolo di Sicilia In Progress per esteso: https://www.siciliainprogress.com/ss117-nord-sud-a-che-punto-siamo/). Sulla rete leggiamo che: “I lavori per il completamento della strada Mistretta-Gela (o Nord-Sud), in particolare il lotto B2 dell’autostrada, sono stati ultimati. L’ammodernamento della SS 117 ‘Centrale Sicula’ tra i km 19 e 23,200 è stato portato a termine, migliorando la sicurezza, il comfort e i tempi di percorrenza, e riducendo il tracciato di circa 1,200 km rispetto al percorso precedente”. Per la cronaca, il lotto B2 è ricompreso tra i lotti B di collegamento tra i Comuni di Mistretta e Nicosia. Quando verrà completata questa strada, o superstrada, o strada a scorrimento veloce? Non lo sappiamo. Sarebbe interessante capire quanto è costata fino ad oggi questa strada.

Andiamo alla Palermo-Sciacca. Questa strada a scorrimento veloce almeno c’è: come già sottolineato, non è una cosa di poco conto nella Sicilia delle grandi opere incompiute. La strada è conosciuta anche come Strada Statale 624, ma a Sciacca e anche nella Valle del Belìce è conosciuta anche come Fondovalle. Chi scrive, essendo originario di Sciacca, ha visto ‘nascere’ questa tormentatissima opera. La versione del primo tratto, che va dal Bivio di Misilbesi (a circa 7 km da Sciacca) fino al Bivio di Zabbia, aperto al traffico negli anni ’70 del secolo passato, è stato un disastro. Ad ogni pioggia la terra invadeva la strada. Bene o male dopo circa un decennio (in Sicilia i tempi sono questi) è stata sistemata. Il secondo tratto che va dal Bivio di Zabbia fino a Palermo, passando per la Valle dello Jato e per le gole di Portella della Paglia, è stato un po’ un azzardo ingegneristico. Si poteva evitare il viadotto che taglia le gole di Portella della Paglia per tutelare l’ambiente e, soprattutto, si poteva evitare di realizzare il viadotto che va da Giacalone ad Altofonte. Questo viadotto è piuttosto pericoloso e, negli ultimi anni, è stato oggetto di polemiche per via di possibili problemi di stabilità. Al netto di questi problemi, a differenza della Nord-Sud che esiste solo in parte, quanto meno questo attraversamento ‘a pettine’ esiste.

Ultima notazione: la nuova autostrada Catania-Ragusa. Come abbiamo raccontato in queste cinque puntate, le grandi opere stradali incomplete della Sicilia sono tante. Da vent’anni a questa parte nessuna di queste grandi opere in corso di realizzazione è stata completata. Eppure la politica siciliana di tutti i colori, prima di completare le grandi opere ancora in corso di realizzazione, si è ‘lanciata’ nella realizzazione della nuova autostrada Catania-Ragusa. Sarà un’autostrada di quasi 70 km. L’opera prevede il raddoppio delle Strade Statali 514 e 194. Sarà un’autostrada a quattro corsie con 10 nuovi svincoli. I lavori sono iniziati. E’ stata prevista anche la costruzione di due fabbriche per la produzione di materiali per le gallerie ferroviarie. Il costo stimato è di un miliardo e mezzo di euro. Ma non ci crede nessuno. Questa è un’opera faraonica che si trascinerà chissà per quanti anni e Iddio solo sa quanto verrà a costare.
Quinte puntata/ Fine

Giulio Ambrosetti

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