Dall'Italia e dal mondo

Lo strano incendio che ha colpito una nave petroliera probabilmente russa nello Stretto di Hormuz: cosa ci potrebbe essere dietro

Nella giornata di martedì, 17 Giugno 2025, sulla rete girava una notizia che ha destato qualche preoccupazione, ovvero l’incendio di tre navi nello Stretto di Hormuz. Per la cronaca, lo Stretto di Hormuz è un tratto di mare che divide la penisola arabica dalle coste dell’Iran, mettendo in comunicazione il Golfo di Oman, a sud-est, con il Golfo Persico, ad ovest. In pratica, le tre navi che hanno preso fuoco navigavano in un tratto di mare non molto distante da dove si sta consumando la guerra tra Israele e Iran. La preoccupazione è grande, perché dallo Stretto di Hormuz passano le navi petroliere. Se si dovesse bloccare questo passaggio via mare, ebbene, il caos sarebbe assicurato, perché da questo tratto di mare passa dal 20% al 30% del petrolio mondiale e il 10% del gas liquido (Gnl). Come abbiamo già scritto in un precedente articolo (che puoi allegare), con il blocco dello Stretto di Hormuz si potrebbero creare problemi in Europa, con un aumento del prezzo della benzina e del gasolio.

Quando si è diffusa la notizia delle tre navi incendiate le domande sono state naturali: le navi erano state colpite? E da chi? O si è trattato di semplici incidenti? Una prima risposta la troviamo in un articolo pubblicato dal quotidiano online, scenarieconomici.it: https://scenarieconomici.it/petroliera-fiamme-hormuz-collisione-crisi-iran/. L’articolo, nel titolo, racconta di un incidente navale. Il sommario descrive una versione un po’ più problematica: “Violenta collisione nello Stretto di Hormuz: una petroliera legata alla ‘flotta oscura’ è in fiamme. Un semplice incidente o un atto ostile nella crisi Iran-Israele?”. Nell’articolo si fa rifermento a un video pubblicato da X che riprende la nave petroliera Adalynn avvolta dalle fiamme dopo una violenta collisione con un’altra nave, la Front Eagle. Stando alle immagini, la Front Egle sarebbe finita sulla poppa sinistra della Adalynn, provocando l’incendio. “Sebbene le società di sicurezza marittima Vanguard Tech e Ambrey definiscano l’evento un incidente di navigazione senza tracce di ostilità, la tempistica e la posizione alimentano preoccupazioni su sicurezza e interferenze EW”, si legge nell’articolo di scenarieconomici.it. A quanto pare, la nave petroliera Adalynn, che trasporta ordinariamente da un milione e 200 mila e un milione e mezzo di barili di petrolio, batte bandiera Antigua e Barbuda. Il dubbio è che si tratti di una nave russa che trasporta il petrolio in India. La cosa non deve stupire. Da quando è iniziata la guerra in Ucraina e sono scattate le sanzioni occidentali contro la Russia, il Paese di Putin ha aumentato le esportazioni di petrolio verso l’India. Oggi la Russia è uno dei maggiori fornitori di petrolio dell’India, un Paese, lo ricordiamo, che come numero di abitanti – poco meno di un miliardo e mezzo di persone – ha superato di poco la Cina. Non solo. La Russia, che è il secondo Paese produttore di petrolio del mondo dopo gli Stati Uniti d’America, vende anche il proprio petrolio ad altri Paesi del BRICS.

Nell’articolo di scenarieconomici.it si dice che nello Stretto di Hormuz e anche nello Stretto di Bab el-Mandeb ci sono problemi con il GPS dovuti alla guerra. Cosa, questa, che provocherebbe disagi alla navigazione. Tutto vero. Però c’è un però. E’ noto che, da quando Donald Trump è stato eletto alla presidenza degli Stati Uniti d’America l’atteggiamento degli USA verso la Russia è cambiato radicalmente. Se il Democratico Joe Biden, predecessore di Trump, era in perenne polemica con la Russia e avallava le sanzioni contro il Paese di Putin, con l’attuale presidente è cambiato tutto. Non è sfuggito agli osservatori di fatti economici e politici che Trump non ha scatenato la guerra dei dazi contro la Russia. Al contrario, l’attuale presidente statunitense sta provando a lavorare insieme con la Russia, anche se nelle ultime ore i rapporti rischiano di incrinarsi un po’, perché il Paese di Putin considera “destabilizzante” un eventuale intervento militare USA contro l’Iran, a sostegno di Israele. E dovrebbe essere così anche per la Cina, alleata dell’Iran. A parte questi problemi delle ultime ore, Trump, lo ribadiamo, sta provando a migliorare sensibilmente i rapporti con la Russia. Non è un caso che, sull’Ucraina, la posizione americana sia cambiata. Se Biden sosteneva a spada tratta il Paese di Volodymyr Zelen’skyj, Trump, sin dall’inizio del suo mandato è stato molto ‘tiepido’ e, negli ultimi giorni, ha completamento mollato l’Ucraina, ritirando la copertura militare, dirottata in Medio Oriente, e bloccando anche il sostegno finanziario. In queste ore, nel corso del G7 convocato in Canada, Trump ha abbandonato i lavori sapendo che Zelen’skyj sarebbe arrivato in Canada per parlare con lui.

Se Trump ha mollato l’Ucraina, lo stesso non può certo dirsi per l’Unione europea, che invece continua a sostenere il Paese di Zelen’skyj. La Ue vorrebbe appioppare alla Russia le ennesime sanzioni economiche che, in verità, fino ad oggi, più che provocare danni alla Russia, li hanno provocato ad alcuni Paesi dell’Unione europea. L’Ue, che fino ad oggi continua ad utilizzare petrolio russo, ha annunciato di voler interrompere gli acquisti di petrolio e gas russi. Questa proposta avrebbe dovuto essere discussa e approvata dal G7: ma non risulta che l’argomento sia stato affrontato. Meglio così, perché Trump l’avrebbe ‘bocciata’. Ma anche nell’Unione europea non tutti sono d’accordo: Ungheria e Svolacchia, per citare due esempi, hanno già detto “No” e hanno sottolineato che continueranno ad utilizzare gli idrocarburi russi. Né è pensabile che l’attuale Commissione europea presieduta da Ursula von der Leyen comincia buttare fuori dall’Ue i Paesi che si rifiutano di interrompere i rapporti economici con la Russia.

A questo punto i lettori si chiederanno: cosa c’entra questo con lo strano incendio che ha colpito la nave petroliera russa nello Stretto di Hormuz? C’entra, perché alcuni Paesi dell’Unione europea e la stessa NATO non riescono proprio a ‘digerire’ che Trump abbia abbandonato l’Ucraina di Zelen’skyj, che in questi giorni sta subendo bombardamenti spaventosi da parte dei russi. Anche l’Ucraina, sostenuta dall’Unione europea (non da tutti i Paesi Ue, però) e dalla NATO sta provando a bombardare la Russia, provocando anche problemi al Paese di Putin. Ma la differenza tra quello che succede in Ucraina e quello che succede in Russia è enorme. I russi intercettano quasi tutti i droni e i missili lanciati dall’Ucraina; mentre i colpi dei russi vanno in buona parte a segno. In questo scenario non è escluso che ‘terroristi’ provino a creare problemi alle navi petroliere russe.

Nelle scorse settimane ci sono stati problemi nel Mar Baltico e ieri lo strano incidente nello Stretto di Hormuz. Non sono segnali incoraggianti. La guerra tra Israele e Iran sta monopolizzando l’informazione, facendo passare in secondo piano la guerra in Ucraina e persino Gaza. Ma l’insistenza con la quale alcuni Paesi Ue continuano a polemizzare contro la Russia non è un bel segnale. Anzi. Un fatto è certo: i russi, che in materia di servizi segreti non sono secondi a nessuno, non tollereranno atti terroristici contro le proprie navi petroliere, comprese le navi che battono bandiera ombra, che la Russia utilizza perché le leggi internazionali lo consentono.

Giulio Ambrosetti

Recent Posts

Non distante da Trapani nasce la CITTÀ DEI CONTI | Nobili in tutti i palazzi, persino il vicino di casa ha il sangue blu

Storie affascinanti e misteriose della Sicilia: c'è una cittadina che ne conserva tante nel cuore…

47 minuti ago

Monreale. “Da Picasso a Warhol. La ceramica dei grandi artisti”

https://www.youtube.com/watch?v=8P1uoClmDKQ La Sala Novelli del Complesso Monumentale normanno Guglielmo II a Monreale ospita la mostra…

58 minuti ago

Palermo. ARS: indagato il presidente Galvagno che respinge ogni accusa

https://www.youtube.com/watch?v=oDdcbovdWsk Il presidente dell'Ars Gaetano Galvagno è indagato per corruzione. La Procura di Palermo gli…

2 ore ago

Roma. Il Premio “Artigiani della Speranza” al prefetto Renato Cortese

https://www.youtube.com/watch?v=lXo6tvDP9w4 Il presidente del Parlamento della Legalità Internazionale, Nicolò Mannino ha consegnato a Roma al…

2 ore ago

PRONTO IN TV – PUNTATA DEL 19_06_2025

https://www.youtube.com/watch?v=7Ya6doqKUR8 TELE ONE canale 16 in tutta la Sicilia, in diretta streaming su www.teleone.it, https://www.facebook.com/teleone.it…

2 ore ago

Medianews del 19 06 2025 prima edizione

https://www.youtube.com/watch?v=n5mOaoQ8bZ0 Medianews del 19 06 2025 prima edizione TELE ONE canale 16 in tutta la…

2 ore ago