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L’Unione europea è il ‘bancomat’ dell’Ucraina? Le grandi manovre di Ursula von der Leyen per dare i soldi a Zelenskyj e compagni aggirando il ‘Sì” all’unanimità dei 27 Paesi Ue

Per provare a capire che cosa sta succedendo in Ucraina, quali sono i rapporti reali tra America e Russia e tra America e NATO e che cosa stanno combinando i governanti dell’Unione europea vale la pena leggere cosa scrive la stampa internazionale, almeno per grandi linee. The Telegraph, noto quotidiano del Regno Unito, ripreso da un canale Telegram, scrive che “Putin è ora al volante”. Insomma, a gestire la partita in Ucraina è il presidente della Federazione Russa. Mentre il presidente ucraino Volodymyr Zelenskij “si impiglia nei scandali di corruzione”. Tutto questo quando i fondi per la guerra a Kiev si riducono. Con l’Unione europea che “non è riuscita ancora a chiudere la falla del bilancio dell’Ucraina”.

Per il Washington Post oggi l’Ucraina è più debole nei negoziati, mentre la squadra del presidente USA Donald Trump sta cercando di sfruttare la caduta delle posizioni di Zelenskij. Inevitabile che lo scenario stia favorendo Mosca. Fox News intervista il Segretario di Stato americano, Marco Rubio, secondo il quale l’Europa non è in grado di risolvere il conflitto tra Russia e Ucraina. Rubio ha anche spiegato perché non ha voluto condurre negoziati con la responsabile della politica estera Ue, Kaja Kallas: “C’è gente che si comporta irrazionalmente – ha detto il Segretario di Stato americano -. Quelli che pensano che dovremmo parlare solo con l’Ucraina e non con la Russia. È impossibile finire la guerra tra la Russia e l’Ucraina senza parlare con la Russia”. NBC News scrive che Mosca non è pronta a cedere sui punti chiave del piano di Trump, mentre Politico ricorda che nessun precedente negoziato, nessun summit, nessun viaggio di Steve Witkoff, inviato speciale di Trump in Medio Oriente e in Russia e in Ucraina, ha cambiato la posizione del Cremlino. Tradotto: la Russia, senza guerra o con la guerra, si terrà le Regioni filo-russe dell’Ucraina e non accetterà mai che la stessa Ucraina entri nella NATO, per consentire alla stessa NATO di piazzare i missili al confine con la Russia. The Guardian, altro quotidiano britannico indipendente, non sottovaluta le parole di Putin, che ha detto a chiare lettere che la Russia non ha alcuna intenzione di attaccare l’Unione europea ma se la stessa Ue vuole la guerra contro la Russia, ebbene, il suo Paese risponderà pan per focaccia. Che un’Unione europea con l’economia allo sbando e che non sa più dove trovare i soldi per sostenere l’Ucraina possa dichiarare guerra a una potenza nucleare come la Russia, beh, è un po’ improbabile. Ma l’avvertimento di Putin non viene preso sottogamba da The Guardian. Si teme un aumento della ‘guerra ibrida’ dei russi? Chissà.

Intanto la Commissione europea di Ursula von der Leyen sta tentando disperatamente di trovare i soldi per evitare il default all’Ucraina. Il Paese di Zelenskyj deve pagare un debito di circa 140 miliardi di euro. Se non lo paga il Fondo Monetario Internazionale (FMI) non gli farà più credito. Il presidente USA Trump non ne vuole sapere di dare ancora soldi all’Ucraina. Il capo della Casa Bianca ha detto che l’America ha erogato al Governo Ucraino oltre 350 miliardi di dollari. “Ho chiesto a Zelenskyj come sono stati spesi questi soldi e non ha saputo rispondere”, ha detto Trump. Morale: questi soldi li dovranno tirare fuori gli ignari cittadini dell’Unione europea. Come? Il piano della von der Leyen, ha scritto scenari economici.it, prevede di ‘prestare’ all’Ucraina 165 miliardi di euro: 140 miliardi da prelevare dagli asset russi custoditi presso il fondo belga Euroclear e altri 25 miliardi di euro da prendere, non si capisce bene a che titolo, dai fondi privati. “L’Ucraina – si legge nell’articolo di scenari economici.it – dovrebbe rimborsare il prestito solo se la Russia pagasse le riparazioni di guerra. Poiché questo scenario è considerato (eufemisticamente) improbabile, il debito verrebbe coperto, in teoria, dalla confisca definitiva degli asset” (qui per esteso l’articolo di scenari economici.it: https://scenarieconomici.it/il-prestito-di-riparazione-da-165-miliardi-lultima-alchimia-della-commissione-ue-contro-il-niet-della-bce/?utm_medium=push&utm_source=onesignal&utm_campaign=push_scenarieconomici). Cioè verrebbe pagato con i fondi russi che si trovano presso il fondo belga Euroclear. Il Governo belga si oppone: la Russia si rivolgerebbe alle autorità internazionali che si pronunciano su tale materia, che potrebbero dare ragione al Paese di Putin. Insomma, i belgi temono di dover restituire la somma alla Russia. Questo è il motivo per il quale il Governo belga ha chiesto agli altri 26 Paesi Ue di mettere per iscritto che, nel caso in cui i russi vincerebbero il ricorso, a pagare siano tutt’e 27 i Paesi dell’Unione europea. Ma, a quanto pare, ci sono Paesi Ue che si rifiutano di accettare questo accordo. Non solo. I belgi temono che lo scippo dei fondi russi metta in allarme gli altri investitori internazionali che hanno depositi in euro. Questi ultimi potrebbero decidere di ritirare i propri risparmi con enormi problemi per la tenuta della moneta unica europea.

Il problema è che la Commissione europea non ha molte strade alternative. Da quello che si legge qua e là, la von der Leyen vuole procedere comunque allo scippo dei fondi russi. E siccome sa che ci sono Paesi Ue contrari si è inventata un modo, piuttosto ardito, di aggirare il voto all’unanimità richiesto per approvare lo scippo dei fondi alla Russia. La presidente della Commissione sostiene che, in questo caso, si applica l’articolo 122 dei Trattati dell’Unione europea. E’ così? Non sembra proprio, perché questo articolo, che consente di approvare provvedimenti con una maggioranza qualificata (in questo caso 18 Paesi Ue su 27) invece che con l’unanimità, si applica solo in “circostanze eccezionali non controllabili”. Che cosa ci sia di eccezionale e di incontrollabile nel fatto che gli ignari cittadini dell’Unione europea dovrebbero pagare i debiti all’Ucraina non si capisce. Tanto più che, come ha denunciato Trump, l’Ucraina non rendiconta i soldi che riceve a fiumi dai Paesi occidentali. Per non parlare del fatto che una parte di questi soldi sono stati ‘inghiottiti’ dalla corruzione. O forse il punto è proprio questo: siccome i fondi dati all’Ucraina non vengono rendicontati, beh, potrebbe succedere di tutto, come abbiamo già raccontato (qui il nostro articolo: https://www.mediaoneonline.it/il-caso-witkoff-usakov-in-che-cosa-consisterebbe-lo-scandalo-di-due-diplomatici-che-trattano-la-fine-della-guerra-tra-russi-e-ucraini/).

Il vero problema è che, ormai, la von der Leyen è incontrollabile. Non a caso nei giorni scorsi la presidente della Commissione europea è stata attaccata frontalmente dall’europarlamentare polacca, Ewa Zajączkowska-Hernek: “Il vostro mandato – ha detto in Parlamento – è diventato il simbolo dell’arroganza, del caos e delle decisioni prese a porte chiuse, bypassando i cittadini, in nome delle vostre ambizioni dittatoriali. Durante i negoziati con gli USA vi siete disonorati voi e tutta l’UE, dimostrando mancanza di forza, il che ha di fatto portato a trasformare l’Europa in un vassallo degli USA. Donald Trump si prende gioco di voi! Ci state spingendo verso una guerra con la Russia. Forse per voi la guerra è un modo per coprire i vostri imbrogli, ma perché i nostri mariti, figli e fratelli dovrebbero combattere per i vostri interessi? Volete che la gente combatta per l’Ucraina? Allora mandate al fronte vostro marito e i vostri figli adulti. Forse, se aveste questo dovere, parlereste con meno facilità dicendo che la guerra in Ucraina è la nostra guerra. Lo scandalo Pfizer-Gate non è nato dal nulla. Vi siete sistemati molto bene durante la pandemia. Peccato che noi abbiamo dovuto pagarne il prezzo con la nostra salute” (qui trovate anche il video: https://www.thehour.info/la-deputata-europea-polacca-ewa-zajaczkowska-hernek-ai-vertici-ue-in-guerra-contro-la-russia-mandate-i-vostri-mariti-e-i-vostri-figli-adulti/).

Anche se la von der Leyen insiste, non è detto che la Commissione europea riesca a mettere le mani sui fondi russi custoditi in Belgio. Se sarà così è già pronta un’alternativa: un prestito europeo per 90 miliardi di euro che coprirà due terzi delle esigenze di Kiev a carico dei fondi europei. Insomma, a pagare sarebbero sempre gli ignari cittadini europei. Ovviamente, anche per questo secondo scenario ci vuole il voto di tutt’e 27 Paesi Ue. All’unanimità o a maggioranza semplice? Ci sarà da divertirsi. Ah, dimenticavamo: ammesso che la Commissione europea riesca a convincere i Governi dei 27 Paesi Ue a pagare all’Ucraina 140 miliardi di debiti, più altri 25 miliardi di euro per altre ‘spesucce’, la stessa Ucraina si andrebbe ad indebitare di nuovo. E chi pagherebbe i nuovi debiti? Di nuovo l’Unione europea? La Ue è diventata il ‘bancomat’ dell’Ucraina?

Giulio Ambrosetti

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