Primavera è tempo di cresime e comunioni ma anche di matrimoni e battesimi (che vengono celebrate in ogni stagione) e sono in tanti che si chiedono cosa si può fare dallo scorso 26 aprile, quando è entrato in vigore l’ultimo decreto Draghi. In tanti, tantissimi nell’ultimo anno e mezzo hanno spostato la data delle nozze per avere la possibilità in futuro di festeggiare nel modo “classico” sia in chiesa che in sala trattenimento ma c’è chi ha deciso di sposarsi ugualmente anche se con le restrizioni Covid. Situazione quasi analoga per i battesimi.
Diverso scenario, invece, per le cresime e le comunioni. Lo scorso anno le celebrazioni di aprile e maggio, in pieno lockdown, vennero spostate a settembre – ottobre, seppur con restrizioni sia per gli ingressi ridotti in chiesa che per i commensali nei ristoranti. E quest’anno? Cosa è cambiato, cosa si potrà fare?
Molte chiese hanno confermato le celebrazioni sia di cresime che di comunioni che ci saranno anche in zona rossa, mentre alcune hanno deciso di rinviarle a settembre – ottobre come lo scorso anno. Diversa la situazione per un eventuale festeggiamento al ristorante e questo dipende dalla zona in cui si trova chi riceve il sacramento.
Le celebrazioni in chiesa e negli altri luoghi di culto continueranno a svolgersi, dalla zona gialla a quella rossa, con contingentamento degli ingressi, mascherina obbligatoria e distanza di sicurezza. Nelle faq del governo c’è scritto “Le funzioni religiose con la partecipazione di persone si possono svolgere, purché nel rispetto dei protocolli sottoscritti dal Governo con le rispettive confessioni”.
Se è vero che riaprono i ristoranti a pranzo, soltanto in zona gialla e con tavolini all’aperto, sono vietati i grandi ricevimenti.
La novità del decreto Draghi è che dal 26 aprile è stata ripristinata la zona gialla, nella quale potranno riaprire i ristoranti, a pranzo, esclusivamente per il servizio al tavolo all’aperto. Dal 1° giugno, sempre in zona gialla, saranno consentite le attività di ristorazione al chiuso dalle 5 alle 18. In zona arancione e zona rossa rimangono chiusi. Il numero di persone consentite dipende dalla capienza del luogo. Tra i posti a sedere va assicurata la distanza di 1-2 metri e possono consumare allo stesso tavolo fino a 4 persone (o più soltanto se conviventi). Ecco perchè chi si trova in zona gialla potrà festeggiare in ristorante, all’aperto, dove dovranno essere allestiti soltanto tavoli con 4 persone, o più se conviventi, ma non ci saranno i “classici” grandi festeggiamenti e vietati i grandi buffet. Tutto, dunque, più limitato.
A partire dal 1° maggio si possono invitare fino a 4 persone (e non più 2) oltre ai conviventi, in zona gialla e arancione. In zona rossa, invece, le visite tra le mura domestiche sono vietate in modo assoluto. Limiti che difficilmente fanno ipotizzare l’organizzazione di pranzi e cene in casa, se non tra pochissimi intimi. Il coprifuoco rimane fino alle 22. (gds)
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