di Giulio Ambrosetti
L’Unione europea ha bisogno di trovare un bel po’ di quattrini per pagare le spese della guerra in Ucraina. E cosa vorrebbe fare la Commissione Ue, cioè il Governo dell’Europa unita? Infilare le mani nelle tasche dei cittadini europei. Come? Provando a istituire una sorta di euro-tassa a carico dei fumatori.
Non si tratterebbe di una tassazione diretta ma indiretta: l’Unione inviterebbe i 27 Paesi che fanno parte dell’Unione a tassare i fumatori. Gli introiti della nuova tassa, invece di finire nelle ‘casse’ di ogni Stato Ue, finirebbero nel Bilancio comunitario. Di fatto, si tratterebbe di una forzatura fiscale fino ad oggi mai applicata. Un provvedimento che, quanto meno, dovrebbe essere preceduto dall’armonizzazione dei sistemi fiscali tra i Paesi Ue. Ovviamente con il consenso di uno Paese Ue.
L’Unione europea viene finanziata dagli Stati che ne fanno parte. Se c’è da fare qualche spesa in più, com’è avvenuto per il Covid, serve il consenso di tutt’è 27 i Paesi Ue. Da anni, per citare un esempio, si parla di Eurobond per finanziare questo o quel progetto: ma non è mai stata creata un’obbligazione con il supporto di tutti i Paesi che fanno parte dell’Unione europea. Insomma, per il debito comune non c’è mai stata intesa e non si capisce come si possa addirittura accettare una tassa europea annuale! E infatti già è esplosa la protesta. Il Governo svedese ha fatto sapere che il gettito di tale imposta, ammesso che tale imposta sul tabacco si materializzi, deve restare ai singoli Paesi Ue e non può essere ‘inghiottita’ dalla burocrazia europea. Aggiungiamo che contro questo nuovo balzello si sono schierati Italia, Repubblica Ceca, Grecia, Romania e Bulgaria.
Una furbata, vero e proprio Cavallo di Troia, che introdurrebbe il principio che la ‘maggiorazione’ di una tassa possa essere decisa, ‘autonomamente’, dalla Commissione europea. Dopo di che, alla bisogna, l’Unione europea potrebbe decidere di chiedere ai 27 Paesi di maggiorare anche le imposte, incamerando la maggiorazione. Pensate un po’: un Comune, per aumentare l’addizionale IRPEF a carico dei cittadini, deve passare per un voto del Consiglio comunale, che ha il potere di ‘bocciare’ il provvedimento. Per come si sta delineando la manovra sui fumatori europei, è sufficiente che la Commissione europea ‘decida’ di appioppare il nuovo balzello e il gioco sarebbe fatto. Un fatto del genere nell’antica Grecia si sarebbe chiamato atto di un tiranno.
La cosa che fa sorridere amaramente è che l’Unione europea viene presentata e si presenta come il paradiso della democrazia dove il popolo sarebbe ‘sovrano’. Dopo di che, come abbiamo avuto modo di osservare sulla nostra pelle, la presidente della Commissione europea tratta l’acquisto dei ‘vaccini’ contro il Covid con i vertici di una multinazionale farmaceutica americana e si rifiuta di rendere noti gli sms che ha scambiato con l’amministratore delegato di questa società. Attenzione: di mezzo ci sono miliardi di euro, ribadiamo: miliardi di euro. Ma le informazioni che la presidente von der Leyen ha scambiato con i vertici della multinazionale farmaceutica debbono restare segrete! La cosa incredibile è che tutto questo è stato ritenuto normale dai Governi dei 27 Paesi Ue e dal Parlamento europeo. Poi è arrivata una giornalista del New York Times, ha chiesto di conoscere il contenuto degli sms che la signora von der Leyen ha scambiato con il ‘capo’ della multinazionale americana, la presidente della Commissione europea, neanche a dirlo, si è rifiutata di fornire alla giornalista tali sms. La vicenda è finita sui tavoli della Magistratura europea che ha dato ragione alla giornalista americana. Da notare che su un fatto enorme che riguarda noi europei – perché stiamo parlando di miliardi di euro per l’acquisto di ‘vaccini’ contro il Covid – sta provando a fare luce una giornalista americana, non certo i Governi dei 27 Paesi europei e il Parlamento europeo.
L’aspetto incredibile è che i Governi dei 27 Paesi Ue, il Parlamento europeo e la stessa Commissione europea sono rappresentati da personaggi sempre prontissimi a contestare i “Paesi governati da autocrati”.
Mentre la mancanza di democrazia che si registra nell’Unione europea, dal ‘caso’ delle informazioni sull’acquisto dei ‘vaccini’ anti-Covid nascoste al tentativo di introdurre proditoriamente una nuova tassa a carico dei fumatori europei, è considerata normale. Viene da pensare a un celebre passo del Vangelo, in particolare al ‘Discorso della montagna’, dove i farisei sono prontissimi a rintracciare la pagliuzza negli occhi altrui, ma non si accorgono della trave che c’è nei loro occhi. Una metafora che Gesù utilizza per stigmatizzare l’atteggiamento di chi vuole correggere i piccoli difetti altrui, facendo finta di non vedere i propri, grandi difetti.
A parte la furbata della Commissione europea c’è un altro aspetto di questa storia che, giustamente, il quotidiano La Verità ha messo in evidenza: l’impatto sui prezzi. Si parla di un aumento del 139% per le sigarette. Se un pacchetto di sigarette, fino ad oggi, costa, per ipotesi, 4 euro, se questa tassa ‘europeista’ dovesse passare costerebbe poco più di 12 euro. Addirittura si parla di un aumento del 258% per i tabacchi trinciati fino al 1090% per i sigari. Aumenti di prezzi esosi anche per il tabacco riscaldato e per le sigarette elettroniche. Passi che bisogna provare a informare i fumatori che il fumo fa male. Da anni lo si fa scrivendolo nei pacchetti di sigarette. Ma aumenti così alti dei prezzi sembra che perseguano un altro obiettivo. Ovviamente, questi aumenti creerebbero inflazione ma di questo non sembra preoccuparsi la Commissione europea.
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