Pippo Baudo al settimo cielo: il suo paese è stato proclamato il Borgo dei Borghi 2025 | Viverci è davvero un sogno a occhi aperti

Un sogno, visitarla e “viverla”, ed è anche la cittadina in cui è nato Pippo Baudo.

In Italia esistono luoghi meravigliosi che spesso restano fuori dai circuiti turistici più battuti. Tuttavia, l’interesse verso questi angoli incantati del nostro Paese è cresciuto anche grazie all’influenza di personaggi famosi che li hanno resi noti, raccontandone le bellezze o mantenendo un forte legame con le loro radici. È il caso di Fiorello, che non ha mai nascosto il suo amore per la Sicilia, sua terra natale, o di Amadeus, originario di una famiglia siciliana, che ne ha più volte fatto riferimento in varie interviste.

La Sicilia, con i suoi paesaggi mozzafiato e i suoi borghi carichi di storia e tradizione, continua a essere una fucina di tesori, valorizzati anche grazie ai media. In particolare, molti paesi dell’entroterra siciliano hanno mantenuto intatti i propri tratti distintivi, diventando negli anni vere e proprie mete per viaggiatori in cerca di autenticità. È in questo scenario che si inserisce anche il trionfo di Militello Val di Catania, il borgo vincitore dell’edizione 2025 del concorso “Il Borgo dei Borghi”.

Una figura che ha contribuito in modo decisivo a tenere viva l’attenzione sulla Sicilia più profonda è Pippo Baudo, colonna portante della televisione italiana e orgoglioso cittadino proprio di Militello Val di Catania. Il celebre conduttore è da sempre ambasciatore delle sue origini, e il riconoscimento ottenuto dal suo paese rappresenta anche una celebrazione della sua lunga carriera e del legame profondo tra la televisione e la cultura italiana.

Non a caso, la proclamazione di Militello come Borgo dei Borghi 2025 ha avuto un significato che va ben oltre la competizione: è stata una vera e propria festa nazionale, seguita da celebrazioni, cortei, musica e orgoglio collettivo per un luogo che rappresenta il cuore barocco dell’isola.

Che trionfo, al “Borgo dei Borghi” 2025

L’undicesima edizione del programma Rai “Il Borgo dei Borghi”, condotto da Camila Raznovich su Rai 3, ha visto una gara serrata tra venti splendidi borghi italiani, ciascuno a rappresentare una regione del Belpaese. Tra questi, spiccava Militello in Val di Catania, il borgo siciliano noto per la sua architettura barocca e il ricco patrimonio storico-culturale.

La competizione ha visto protagonisti borghi suggestivi come Agliè in Piemonte, Ala in Trentino Alto Adige, Lazise in Veneto, Grado in Friuli Venezia Giulia, e molti altri. Tuttavia, a conquistare giuria e pubblico è stato proprio Militello, che ha avuto la meglio anche su mete blasonate, imponendosi come simbolo della Sicilia autentica, fatta di arte, cultura, gastronomia e tradizioni fortemente radicate.

Militello, tesoro barocco e orgoglio siciliano

Situato nel cuore della Val di Noto, Militello in Val di Catania è riconosciuto dall’UNESCO come una delle Città Tardo Barocche più importanti della regione. Il centro storico è un vero e proprio museo a cielo aperto, con oltre venti tra chiese e palazzi nobiliari, testimonianza della grandezza artistica e spirituale della Sicilia del Seicento e Settecento. Tra i luoghi imperdibili di Militello spiccano l’ex Abbazia di San Benedetto, il terzo monastero benedettino più grande della Sicilia, e la Chiesa di Santa Maria la Vetere, risalente al 1090. Ma Militello è anche sinonimo di sapori: la campagna circostante è famosa per la coltivazione dei fichi d’India, ingrediente principe della cucina locale. Da questo frutto nasce la celebre mostarda di fichi d’India, un dolce dal gusto unico che rappresenta la tradizione e l’identità gastronomica del borgo.

La vittoria di Militello ha portato alla ribalta non solo un borgo, ma un intero modo di vivere, fatto di semplicità, bellezza autentica e orgoglio territoriale. Un simbolo del riscatto dei piccoli centri italiani, spesso trascurati, ma ricchi di fascino e storia. Con il suo trionfo al Borgo dei Borghi, Militello diventa un punto di riferimento per il turismo culturale in Sicilia, accendendo i riflettori su un’area che ha tanto da offrire sotto il profilo paesaggistico, architettonico e culinario.