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TELE ONE canale 16 in tutta la Sicilia, in diretta streaming su www.teleone.it, https://www.facebook.com/teleone.it e sull'App teleOne. Scillato: Festa in Onore della Patrona Maria Santissima della Catena Scillato, il borgo madonita del Museo dell’acqua e dei mulini Un tempo, quando in Sicilia regnavano i Normanni, ai piedi del monte Fanusi il paesaggio per certi versi assomigliava a quello olandese, per via di una suggestiva sequenza di mulini e di sorgenti, interrotta qua e là da rigogliosi alberi di aranci. Si, perché le origini del borgo di Scillato sono indissolubilmente legate alle sue acque che sgorgano dai monti che lo circondano e rendono il suo territorio particolarmente fertile, tanto da essere definito “villa giardino”.
Scillato, che è uno dei paesi più piccoli paesi del comprensorio palermitano, sorge ai piedi di alcune delle più alte vette madonite ed i monti Fanusi, Castellaro, Cozzo di Castellazzo, Balata di Caltavuturo, Cozzo Vituro, monte dei Cervi, cozzo Morto e piano della Madonna, costituiscono il bacino imbrifero delle sue sorgenti, il più importante serbatoio idrico della Sicilia occidentale. Non è un caso che le prime notizie storiche di questo borgo, che risalgono al 1156, riguardano proprio un mulino, ceduto dalla contessa Adelasia, nipote di Re Ruggero e signora di queste terre, alla diocesi di Cefalù. In un altro documento normanno, risalente alla fine del XII secolo, sempre citando un mulino, si fa specifico riferimento alla località Xillatum. Queste terre, tuttavia, risultano abitati da tempi molto più remoti. Alcuni storici locali ipotizzano che il primo nucleo di Scillato sia stato fondato da una colonia di ateniesi giunti sull’isola all’indomani della distruzione di Troia, denominato “Scillezia” o “Scilluzia”, dal nome della dea Minerva ai tempi della dominazione greca-romana.
Cosa vedere a Scillato Scillato ha avuto fino a tredici mulini con la ruota dentata orizzontale e nella maggior parte di essi il grano veniva macinato schiacciandolo tra due pietre circolari piatte. Costruiti nel basso Medioevo al fine di sfruttare l’energia dell’acqua per macinare il grano, dei mulini di Scillato oggi ne sopravvivono alcuni. Il mulino Paraturi, in Via Cesare Terranova, è l’unico dove si lavorava la zabbara, l’agave per il cordame, e oggi ospita il Museo dell’Acqua che attraverso i suoi pannelli esplicativi ed i plastici interattivi racconta l’acqua e il suo ciclo, e da qui parte pure il percorso “la Via dei Mulini” di questo piccolo borgo nel Parco delle Madonie di poco più di seicento anime. Con ogni probabilità è in questo periodo che si sviluppò l’attuale centro abitato ed attorno ai mulini sorsero le prime case. Passeggiando per le sue vie si possono ammirare le statue in bronzo dell’artista petralese Vincenzo Gennaro, come l’Antico ceppo dell’ulivo della fontana di Piazza Aldo Moro. Alla fine del Settecento risale il palazzo appartenuto alla famiglia Cirino, mentre il Santuario Maria SS. della Catena, in piazza Giovanni XXIII, è stato realizzato intorno al 1500, quando questo territorio apparteneva ai Reali di Spagna. E’ la chiesa del paese e al suo interno si trova custodita la statua della Madonna della Catena attribuita alla scuola del Gagini. _________________________________
Cosa vedere vicino Scillato Il paese sorge in una bellissima posizione ai piedi di alcune delle più alte vette madonite ed è una delle porte del Parco delle Madonie. Appena fuori dal centro abitato si trova il mulino Asiniddaru, che ancora oggi conserva alcuni degli elementi che ne componevano il meccanismo di funzionamento, come la mola, il frascino ed il paranco. In contrada Fondaco, nei pressi del mulino Famunia suttano, si potrà visitare il parco didattico a tema archeologico, che consente di fare un salto nel passato più remoto. Fiore all’occhiello dell’archeodromo di Scillato è il suo villaggio primitivo, con la ricostruzione fedele di due capanne preistoriche e dove è possibile rivivere l’esperienza delle prime grandi scoperte, dall’accensione del fuoco alla lavorazione dell’osso, dal tiro dell’arco alla realizzazione di oggetti in argilla, dalla lavorazione delle fibre alla macinazione dei cereali ed altro ancora, compreso il laboratorio delle campagne di scavi archeologici simulati. E a proposito di scavi, le campagne archeologiche di Vallone Inferno hanno portato alla luce tracce di presenza umana risalente all’età neolitica e sino all’epoca medievale. Al Seicento si fa risalire la realizzazione della masseria in contrada Firrione che rappresenta uno degli insediamenti rurali tra i più monumentali della zona. Feste e Sagre Scillato Marzo – Festa di San Giuseppe
Il 19 marzo a Scillato si celebra la festa di San Giuseppe portando in processione il suo simulacro. La festa è anche l’occasione per gustare le pietanze e i dolci della tradizione. All rights reserved – Questo video è protetto da copyright ed è espressamente vietato ogni utilizzo, riproduzione od uso, parziale o totale
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