Secondo una rilevazione di Swg, 4 cittadini su 5 non vogliono andare alle urne per timori legati alla campagna di vaccinazione contro il coronavirus e al Recovery plan. In molti addossano la colpa della crisi a Renzi, che rimane fermo al 3%. Lega è il primo partito con il 23,5% dei consensi, segue il Pd al 19,6%
Gli italiani, almeno 4 su 5, sono contrari ad andare subito alle urne, al di là delle loro preferenze politiche, per i timori legati alla campagna di vaccinazione contro il coronavirus e al Recovery plan, il piano europeo di sostegno economico al Paese. Quanto al premier dimissionario Giuseppe Conte, l’apertura della crisi di governo non scalfisce al momento la sua popolarità, anche perché non viene imputata a lui la colpa del precipitare degli eventi politici. E anche chi non si mostra entusiasta del suo operato, preferisce che resti comunque alla guida del Paese. È questo in sintesi il quadro che illustra all’AdnKronos il sondaggista Maurizio Pessato, vicepresidente di Swg.
“Sicuramente, nell’opinione pubblica prevale di gran lunga la richiesta di stabilità politica, anche se ovviamente non tutti amano il governo Conte. Ma l’80% degli italiani si mostra contrario alle elezioni anticipate – riferisce Pessato – un po’ per le preoccupazioni riguardo al coronavirus e ai possibili intoppi nell’organizzazione della distribuzione dei vaccini; un pò per i timori legati alle proprie attività nel caso di chi lavora in proprio, specie nei settori dell’impresa, del commercio, della ristorazione, del turismo, temendo un danno economico ancora più forte da una crisi che metterebbe in discussione persino il Recovery Plan e dunque i fondi europei in aiuto al Paese”.
Inoltre, “in maggioranza, gli italiani giudicano comunque buona la prova di Conte, che non perde quote di popolarità dopo l’apertura della crisi di governo, in quanto la colpa non viene addossata a lui e alla sua azione bensì alle mosse politiche decise da Matteo Renzi. Il premier dimissionario al momento arriva ‘intonso’ alla crisi di governo”. Questo, tiene a precisare Pessato, “non vuol dire ovviamente che tutti coloro che chiedono stabilità voterebbero poi per Conte o per il centrosinistra alle elezioni; in tanti sono pronti a votare per il centrodestra, ma non ora”.
Ora, “gli italiani chiedono che si vada avanti, senza elezioni anticipate, per affrontare le emergenze sanitarie ed economiche. Anche se in pochi sono convinti che un nuovo equilibrio politico possa durare per due anni, fino al termine naturale della legislatura”.
Se si andasse oggi alle elezioni la Lega si confermerebbe il primo partito con il 23,5% dei consensi. Il Pd si attesta al 19,6%, Fratelli d’Italia al 16,3% e Italia viva al 3% Sempre in base alle intenzioni di voto registrate dall’istituto demoscopico il Movimento 5 Stelle otterrebbe il 15,7% dei consensi, Fi al 6,3%; Azione al 4%, +Europa all’1,9%. (repubblica)
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