PALERMO (ITALPRESS) – Digitalizzazione, transizione sostenibile e destagionalizzazione: sono queste le sfide da cui ripartire per colmare il gap nei confronti delle altre regioni nel turismo un comparto, quello siciliano, che vale da solo il 5,4% del settore turistico nazionale. Tutti temi al centro dell’incontro “Road to Social Change”, dedicato alla filiera del turismo, il percorso gratuito di formazione e di creazione di cultura sulla Sostenibilità Integrale, strutturato dalla Banking Academy – ESG Italy di UniCredit, che si è svolto nella Chiesa di Sant’Antonio Abate, a Palazzo Steri. La quarta edizione del programma, totalmente gratuita, è stata ideata da Unicredit in collaborazione con AICCON, Fondazione Italiana Accenture ETS, Istud Business School, Cottino Social Impact Campus e TechSoup. In particolare, la tappa di oggi si è focalizzata sulla filiera del turismo.
“Il tema della sostenibilità sta diventando sempre più centrale in tutti i settori dell’economia, ed è un’opportunità chiave nel nostro Paese – ha osservato Salvatore Malandrino, Regional Manager Sicilia di UniCredit -. Oggi declineremo il tema della sostenibilità nel settore del turismo che per quanto riguarda la Sicilia è sicuramente un volano strategico per l’economia”. Secondo uno studio di Prometeia, infatti, nel 2023 l’Isola può vantare 23 mila imprese, 76 mila addetti e un fatturato di oltre 6,6 miliardi di euro. Ma, ha ricordato Malandrino, la regione deve far fronte a una molteplicità di sfide: innanzitutto quella della crescita dimensionale.
“Soltanto l’1,7 % delle realtà siciliane che lavorano nel turismo superano i 2 milioni di fatturato – ha proseguito – mentre l’altro tema è la difficoltà a destagionalizzare le loro attività: il 72% delle presenze turistiche nella regione va da maggio a settembre.
A questo dobbiamo aggiungere quelle della digitalizzazione e della transizione sostenibile. Se le mettiamo insieme, però, possono costituire un valore aggiunto. Il turista internazionale sceglie le mete di viaggio attraverso i canali digitali e se non sei presente sul web sei tagliato fuori. Abbiamo tanta strada da percorrere, un fenomeno che riguarda l’intero Paese ma da noi questa è una necessità strategica che dobbiamo sfruttare – ha concluso -, così possiamo recuperare anche il gap nei confronti delle altre regioni”.
“La nostra terra si sta mettendo in luce per un concetto di turismo nuovo che è quello dello slow travel, un turismo consapevole, culturale e sostenibile – ha sottolineato Massimo Midiri, il rettore dell’Università di Palermo introducendo i lavori -. Sono delle linee che il nostro ateneo già percorre da tempo. Noi abbiamo la responsabilità non soltanto di essere il luogo della cultura, ma anche di intervenire al cambiamento del territorio fornendo le professionalità adatte per realizzare questo cambiamento”. Per il rettore questo “non si fa da soli, e Unicredit ha intrapreso con noi una battaglia per un cambio di paradigma. Siamo convinti che i nostri corsi di studio insieme ai territori e agli stakeholder, possono diventare uno strumento fondamentale di modificazione della cultura e anche del turismo.
Che non deve essere del ‘mordi e fuggì, ma che far pensare in qualche modo a una comunità al di fuori della nostra terra che esiste una Sicilia ricca e colta – ha concluso Midiri -, concetto di turismo elevato che probabilmente cambierà anche il volto della nostra economia”.
– Foto: Col3/Italpress –
(ITALPRESS).
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