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Violenza di genere: i numeri del primo semestre

Qual è stato l’andamento dei reati riconducibili alla violenza di genere nel primo semestre del 2020 in cui sono ricompresi anche i mesi di “confinamento” dovuto al Covid-19?

La Direzione centrale della Polizia criminale, diretta dal vice capo della Polizia Vittorio Rizzi, si occupa anche dell’analisi dei dati sui fenomeni criminali, per elaborare le strategie di prevenzione e contrasto alla criminalità comune e organizzata.

Dal confronto dei dati raccolti su tutto il territorio nazionale, mettendo in relazione il primo semestre 2019 con quello del 2020, è emerso che gli atti persecutori contro le donne sono diminuiti complessivamente, in particolare nel periodo del lockdown. Stesso andamento hanno avuto i maltrattamenti da parte di familiari e conviventi nei riguardi delle persone di sesso femminile.

Le violenze sessuali, invece, dopo il periodo di confinamento, sono aumentate a maggio e a giugno, restando sempre al di sotto dei dati registrati a gennaio e febbraio 2020.

Anche i reati di minaccia, lesione personale e percosse in ambito familiare hanno fatto registrare un calo rispetto ai dati del 2019.

In diminuzione anche gli omicidi: quelli volontari hanno avuto un calo del 19 per cento rispetto a quelli dell’anno scorso (da 161 a 131), quelli in ambito familiare/affettivo che, seppur in diminuzione rispetto all’anno scorso (da 73 a 69), presentano un aumento dell’incidenza sul totale degli omicidi (dal 45 per cento al 53 per cento). In aumento anche il dato relativo agli omicidi commessi da partner o ex partner, che passano da 32 a 36.

La Polizia di Stato nel 2020 ha rafforzato la sua attività mettendo a disposizione, con l’applicazione per cellulari YouPol, una sezione riservata alle denunce per reati di genere. Restano un punto di riferimento, inoltre, le sezioni specializzate delle Squadre mobili in ogni provincia ed anche le stanze per le audizioni protette ormai presenti in molte questure. Da un punto di vista operativo il protocollo Eva per la mappatura degli interventi effettuati in caso di violenze e il protocollo Liana per il coordinamento degli interventi tra le varie forze di Polizia sono risultati utili strumenti per prevenire e reprimere queste tipologie di reati.

La prevenzione passa anche attraverso un intervento psicologico sugli autori. Il protocollo Zeus può indirizzare le persone che hanno subito un ammonimento del questore verso un percorso terapeutico collegato al Centro italiano per la promozione della mediazione. Lo scopo è quello di limitare le recidive di comportamenti che, sebbene non abbiano rilevanza penale, costituiscono spie pericolose che possono sfociare in violenze.

Media One

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