Dall'Italia e dal mondo

Zhi Dong Zhang, l’inquietante cinese che tiene i contatti con i ‘cartelli’ messicani e sudamericani, banche americane e ‘ndrangheta

La guerra senza quartiere che il presidente degli Stati Uniti d’America, Donald Trump, ha dichiarato ai ‘cartelli’ della droga sudamericani, che spesso operano con la connivenza delle autorità cinesi, comincia a sortire i primi effetti.

Nelle scorse settimane, nel silenzio quasi generale, uno dei più importati protagonisti al mondo della cocaina e del fentanyl, Zhi Dong Zhang, è fuggito mentre si trovava agli arresti domiciliari in Messico. E’ chiaro che la sua fuga non è casuale: ‘qualcuno’ lo ha aiutato a scappare per evitare di consegnarlo alla Giustizia americana. Come ora cercheremo di illustrare, Zhi Dong Zhang, cittadino cinese, non è solo un grande trafficante di droga ma è molto, ma molto di più.

E’ l’uomo che tiene i rapporti con il ‘cartello’ di Sinaloa, con il ‘cartello’ di Jalisco Nueva Generaciòn, con le grandi banche statunitensi, con la ‘ndrangheta calabrese e con la Cina comunista. Questo Paese è accusato di produrre e commercializzare i precursori del fentanyl, un oppioide sintetico più potente dell’eroina e della morfina. Il Governo cinese ha sempre smentito ma tante piste riconducono il pianeta-fentanyl a questo Paese.

Una droga, il fentanyl, che negli ultimi anni sta facendo strage negli USA, soprattutto tra i giovani. Quando venne eletto per la prima volta, nel 2016, Trump cercò di bloccare i trafficanti di droga che utilizzano i migranti sudamericani per far arrivare fentanyl e cocaina in America. Siccome il fiume di migranti passa, nella stragrande maggioranza dei casi, dal confine tra Messico e Texas, il primo Governo federale Trump provò ad aumentare i controlli ai confini e iniziò a costruire un muro tra Texas e Messico. Venne subito accusato di voler costruire muri al posto dei ponti, probabilmente anche da chi dai ‘ponti’ fa arrivare fentanyl e cocaina…
Sappiamo tutti come sono andate le elezioni presidenziali americane del Dicembre 2020. Elezioni molto controverse con la vittoria del Democratico Joe Biden. Che, neanche a dirlo, ha allargato le ‘maglie’ della frontiera tra Texas e Messico che Trump aveva ristretto. Risultato: un diluvio di migranti e fiumi di fentanyl e cocaina negli Stati Uniti.

Con il ritorno di Trump alla Casa Bianca sono arrivati alcuni provvedimenti: 1) una stretta sull’ingresso di migranti in tutta l’America, con particolare riguardo al confine tra Messico e Texas; 2) l’espulsione di migranti irregolari in alcuni casi ostacolata dalla Magistratura americana; 3) sono ripresi a tamburo battente i lavori per la costruzione del muro e tutto il confine con il Messico è stato militarizzato; 4) nei giorni scorsi l’amministrazione Trump ha cominciato a schierare le navi da guerra nelle acque antistanti il Venezuela, Paese che non può certo definirsi estraneo al mondo della droga. E’ in questo scenario che si inserisce la fuga di Zhi Dong Zhang, della quale i mezzi d’informazione occidentali hanno parlato pochissimo. La dimostrazione che gli interessi internazionali che stanno dietro a cocaina e fentanyl arrivano ovunque. Fanno eccezione il quotidiano italiano scenari economici.it, che dedica un’inchiesta all’inquietante personaggio cinese e il Centro di studi e documentazione multimediale su Messico e America Latina, CAMINANTES, che in un articolo scrive: “L’evasione di Zhang non è solo un caso giudiziario, ma una questione geopolitica. Il suo profilo lo rende un attore chiave nelle relazioni opache tra Cina, Messico e Stati Uniti nel contesto del narcotraffico.

La sua capacità di muoversi tra diverse giurisdizioni e culture criminali è ciò che rende la sua figura tanto pericolosa. Un mediatore che non si preoccupava di operare con chiunque senza preoccuparsi se i suoi clienti si ammazzavano tra di loro. Le autorità temono che, una volta libero, possa riprendere le sue attività criminali sfruttando reti e capitali già consolidati. Inoltre, la sua fuga solleva dubbi sull’efficacia del sistema giudiziario messicano, soprattutto in casi ad alta sensibilità internazionale”.

Che questo personaggio abbia saldi legami anche in Messico non sembra ci siano dubbi. L’articolo di CAMINANTES descrive le novità del sistema giudiziario messicano, ovvero la riforma del Settembre 2024 in base alla quale “tutti i giudici federali (e anche locali) non vengono più nominati ma sono eletti direttamente dai cittadini. Questo passaggio all’elezione popolare non può che far sollevare fortissime preoccupazioni. Gli oltre 2600 giudici eletti al primo turno del Giugno 2025, compresi 9 magistrati della Corte Suprema, sono stati votati da meno del 15% degli aventi diritto e quindi abbastanza normale che vengano sollevati timori circa la capacità che aggregati politici o criminali (inclusi ovviamente i cartelli della droga) possano influenzare le nomine. In più c’è da considerare che il sistema è privo di misure anticorruzione degne di questo nome. Per cui la sbandierata ‘democratizzazione’ del sistema giudiziario si presta a fenomeni di condizionamento ed infiltrazione ancor di più di quanto non accadeva prima”.

Nell’articolo Zhi Dong Zhang viene descritto come un personaggio che svolge un ruolo strategico con coperture internazionali a vari livelli: “… grazie a società di copertura e un sofisticato sistema di pseudonimi (almeno otto, tra cui Pancho, Chino, Summor Ownor e Hehe), Zhang riusciva a operare in modo mimetico e a garantire connessioni commerciali in apparenza legittime, ma funzionali al riciclaggio e alla distribuzione su larga scala di sostanze stupefacenti”. Più chiare di così le cose non si possono dire (qui per esteso l’articolo di CAMINANTES: https://caminantescentrodocumentazione.org/mirada/zhi-dong-zhang-il-broker-cinese-del-narcotraffico-fuggito-dai-domiciliari-in-messico/).

Il quotidiano scenari economici.it, citando le indagini statunitensi, scrive che Zhang è “legato a circa 150 società e circa 170 conti bancari”. Secondo le autorità americane, la rete di comando di Zhang si estende tra Messico, Stati Uniti e Cina. Varie le accuse che le autorità americane hanno formulato nei riguardi di questo personaggio: cospirazione per l’importazione di cocaina e fentanyl, cospirazione per la distribuzione di stupefacenti, cospirazione per il riciclaggio di denaro e transazioni monetarie che incidono sul commercio interstatale ed estero. Accuse gravi, che non hanno preoccupato più di tanto l’autorità giudiziaria messicana, che ha concesso a questo personaggio gli arresti domiciliari. Poi la fuga. Ora le autorità del Messico indagano… Il periodico messicano El Universal, a proposito della fuga di questo personaggio, non esclude corruzione e collusione.

A quanto pare, come scrive scenari economici.it, Zhang sarebbe il regista delle “operazioni di intermediazione di denaro contante in ‘depositi segreti’ sotterranei, dove i proventi del cartello venivano raccolti, contati e depositati nelle principali banche statunitensi, tra cui JPMorgan, Wells Fargo, Bank of America e Chase. Secondo i pubblici ministeri (americani ndr), i punti di distribuzione si estendevano dalla Georgia e dalla California all’Illinois, all’Ohio, al Texas, alla Carolina del Nord, a New York e al Michigan”. Ancora: “Le prove descrivono Zhang in un ruolo di comando e controllo, che collega i fornitori di fentanil nella Cina continentale alla rete logistica del cartello in Messico. Esperti di sicurezza nazionale statunitensi hanno separatamente avvertito che il settore chimico cinese, compresi gli operatori legati al Partito Comunista Cinese, è stato sovvenzionato per produrre ed esportare precursori chimici fondamentali per la produzione di fentanil, fornendo il contesto geopolitico alle attività di Zhang. E’ chiaro o no contro chi sta combattendo il presidente Trump? (qui per esteso l’articolo di scenari economici.it: https://scenarieconomici.it/fuga-clamorosa-dal-messico-il-re-del-fentanil-cinese-scappa-prima-dellestradizione-negli-usa/). (foto el pais)

Giulio Ambrosetti

Recent Posts

Palermo. Prima edizione “Premio Bombetta d’Argento”

https://www.youtube.com/watch?v=fGoOm18Vogc Nasce un nuovo premio per la cultura siciliana. Il “Premio Bombetta d’Argento”, con un’edizione,…

7 ore ago

Palermo. Nuovo stop al Ponte sullo Stretto

https://www.youtube.com/watch?v=VsJilGBi5bU Nuovo stop al Ponte sullo Stretto. I magistrati contabili hanno detto no anche al…

7 ore ago

Palermo. Confimprese: canoni di locazione oltre i limiti autorizzati

https://www.youtube.com/watch?v=v9pbkWIx8XM Canoni di locazione oltre i limiti autorizzati: Forum Palermo sotto procedura di chiusura, Confimprese…

7 ore ago

Palermo. Regione: primo vertice di maggioranza senza la DC

https://www.youtube.com/watch?v=nL1cT9I2kdY Primo vertice di maggioranza senza la DC alla regione. Prese decisioni importanti: nuovo metodo…

7 ore ago

Sant’Alfio. In auto con un fucile carico: arrestato

https://www.youtube.com/watch?v=x6cOpfxii8w Circolava in auto con un fucile carico sul sedile anteriore. I carabinieri hanno arrestato…

7 ore ago

Medianews del 18 11 2025 Prima edizione

https://www.youtube.com/watch?v=9Bw24pUi2bs prima edizione

7 ore ago