A Catania puoi vivere la CASA DEI MALAVOGLIA | Sembra di essere nel romanzo di Verga, qui è tutto come una volta

Rappresentazione città Malavoglia - (C) Mediaoneonline.it
Nella Sicilia, che è terra di cinema e letteratura, anche il fascino di quelle storie che non tramontano mai
La Sicilia, si sa bene, è molto più che una “semplice” isola, ma si tratta di un vero e proprio universo culturale che ha saputo sedurre nei secoli artisti, scrittori e cineasti. Una terra, sospesa tra mito e realtà, che ha dato vita a capolavori della letteratura e del cinema, diventando scenario prediletto per chi cerca autenticità, bellezza e profondità emotiva.
Nel panorama letterario dell’Ottocento e del Novecento, la Sicilia occupa un posto d’onore. Autori come Giovanni Verga, Luigi Capuana o, più avanti, Leonardo Sciascia, hanno saputo raccontare l’anima dell’isola. Opere come “I Malavoglia”, “Il Marchese di Roccaverdina”, “I Viceré” o “Il giorno della civetta” hanno scavato in profondità tra le contraddizioni e i drammi del popolo siciliano, elevando il vissuto locale a paradigma universale.
La Sicilia letteraria è fatta di tradizione, lotte, onore, povertà, speranze e fatalismo. Un immaginario che ha trovato perfetta continuità anche nel linguaggio cinematografico, grazie a registi come Luchino Visconti, che nel 1963 girò “Il Gattopardo”, tratto dal romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, proprio tra le maestose residenze barocche siciliane.
Negli ultimi anni, il legame tra la Sicilia e il grande schermo si è ulteriormente rafforzato. Basti pensare alla recente serie Netflix dedicata proprio a “Il Gattopardo”, che rilegge in chiave moderna le vicende ambientate all’epoca dello sbarco dei garibaldini. Il successo della serie dimostra come il fascino dell’isola e dei suoi intrecci storici resti immutato anche nel linguaggio contemporaneo delle piattaforme digitali.
Un tesoro per gli amanti della cultura
Dal digitale a quel che è… molto più che reale. In questo caso la nostra lente di ingrandimento va su una casa museo che permette ai visitatori di compiere un vero viaggio nel tempo, immergersi nel mondo del Verismo e scoprire quanto la Sicilia continui ad essere musa eterna per la cultura italiana e mondiale. Andando ai dettagli, molto spesso si sente parlare della “Casa dei Malavoglia“. Ebbene, quella che si visita in Sicilia non è la dimora dei personaggi del romanzo ma la vera abitazione del loro creatore, Giovanni Verga.
Un luogo intriso di memoria, dove l’autore visse l’infanzia e gli ultimi anni della sua vita. La Casa Museo Giovanni Verga si trova in un edificio borghese di fine Settecento, e si erge su ciò che un tempo era un convento dei Padri Trinitari dei Captivi. Qui, nel 1840, nacque lo scrittore. Dopo gli anni trascorsi lontano dalla città, Verga vi fece ritorno per trascorrervi la vecchiaia, fino alla sua morte nel 1922.

Connubio unico fra biografia e creazione letteraria
La casa, che oggi è un monumento nazionale, si trova, per chi volesse visitarla, a Catania, ed è articolata su due piani. Al primo piano si trova una biblioteca che raccoglie libri, manoscritti autografi e documenti dei suoi contemporanei e amici, tra cui Luigi Capuana e Federico De Roberto. Un autentico punto di riferimento per studiosi e appassionati del verismo. Al secondo piano, nell’appartamento privato di Verga, sono esposti volumi originali, cimeli e oggetti personali. Tra i pezzi più suggestivi vi è il tavolino usato nella rappresentazione teatrale della “Cavalleria Rusticana” e un vassoio donato dall’attrice Eleonora Duse. Tutto parla del profondo legame tra la sua opera e la sua terra.
Un altro angolo affascinante della casa è legato al romanzo “Storia di una Capinera”, ispirato alla vista sul vicino Monastero di Santa Chiara, visibile dalle finestre dell’abitazione. Un connubio unico tra biografia e creazione letteraria.