Addio alle auto a benzina, la nuova legge non perdona | Preparati a rottamare anche la tua, non vale più nulla

auto in garage bollo - foto mediaoneonline.it

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Ma come cambierà il mercato europeo entro il 2035? Ecco cosa sta già accadendo, dopo gli annunci  degli ultimi mesi

Se ne parla quasi settimanalmente, ma è ormai chiarissimo che il mercato delle auto in Europa sta affrontando una delle trasformazioni più radicali della sua storia. L’Unione Europea ha fissato al 2035 la data simbolo della rivoluzione, quando non sarà più possibile vendere nuove auto a combustione interna. Una scadenza che cambierà il destino di milioni di consumatori, costruttori e intere filiere produttive.

Non si tratta solo di una questione ambientale, ma anche economica e sociale: le campagne europee per la mobilità sostenibile puntano a ridurre drasticamente le emissioni, tagliare i consumi energetici e migliorare la qualità della vita nelle città. Una sfida che coinvolge governi, case autmoobilistiche e cittadini, e che mette al centro la necessità di adottare nuove tecnologie più pulite.

Il cambiamento però non procede ovunque con la stessa velocità. Paesi come la Norvegia hanno già raggiunto livelli altissimi di diffusione di auto elettriche, mentre in Italia la quota resta bassa, poco più del 5% del parco circolante. Questo dimostra che, accanto alle regole, servono incentivi concreti, infrastrutture adeguate e un cambio di mentalità da parte dei consumatori.

Uno degli ostacoli principali rimane ancora la diffidenza verso le auto elettriche e ibride, legata a costi iiniziali, autonomia e carenza di colonnine di ricarica. Tuttavia, i prezzi stanno progressivamente scendendo e i progressi tecnologici consentono oggi autonomie sempre più elevate. La transizione, seppur lenta, è in atto.

Auto a benzina e diesel vengono “bandite” dagli spot

Proprio per accelerare il cambiamento, alcuni Paesi stanno scegliendo strategie radicali. Già presentato anche un nuovo disegno di legge sul consumo sostenibile che vieta la comparsa di auto a benzina e diesel in televisione. Un provvedimento che mira a ridurre l’impatto della pubblicità e orientare i cittadini verso scelte più ecologiche.

Il piano, promosso dal Ministero dei Consumi, non punta a colpevolizzare gli automobilisti, ma a responsabilizzare le case automobilistiche. Eliminare le pubblicità dei veicoli tradizionali significherebbe cambiare profondamente il panorama mediatico, favorendo la diffusione di modelli elettrici e ibridi, oggi ancora frenati dallo scetticismo e dalla poca informazione.

televisione spenta - foto (C)Mediaoneonline.it
Stop… agli spot di certe auto – foto (C)Mediaoneonline.it

Oltre le auto: un cambio di paradigma nella mobilità

Il disegno di legge, che è stato presentato in Spagna, non riguarda soltanto le auto a combustione. Tra le misure proposte compare anche il divieto di pubblicità dei voli interni, con l’obiettivo di scoraggiare l’uso dell’aereo sulle brevi distanze. Una scelta che mette in luce la necessità di riorientare il trasporto verso soluzioni meno iqnuinanti e più sostenibili. Il percorso legislativo sarà complesso: il provvedimento dovrà superare le resistenze delle opposizioni e ottenere l’approvazione del Parlamento. Ma l’iniziativa segna un passo deciso verso un nuovo modello di mobilità, più rispettoso dell’ambiente e in linea con le direttive europee. È la prova che la transizione ecologica non è più un concetto astratto, ma un’urgenza politica e sociale che richiede azioni concrete.

Il futuro del settore automobilistico europeo è ormai segnato: la strada è tracciata, e anche se non tutti i Paesi avanzano con lo stesso ritmo, la direzione è chiara. Il 2035 sarà l’anno della svolta, e già oggi vediamo segnali concreti di un cambiamento che rivoluzionerà il modo in cui ci muoviamo. La sfida per governi e cittadini è enorme: infrastrutture, incentivi, informazione e cultura della sostenibilità saranno gli strumenti chiave per rendere questa rivoluzione non solo possibile, ma anche conveniente e condivisa.