ADDIO TV, dal 1° luglio MILIONI di italiani vedranno solo SCHERMI NERI | Sembra uno scherzo ma è tutto vero

televisione spenta - foto (C)Mediaoneonline.it

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Un’altra importante “rivoluzione” nel mondo del digitale terrestre: il cambiamento in questo caso è radicale 

Negli ultimi dieci anni, la televisione ha subito una trasformazione impressionante, passando da uno strumento passivo di intrattenimento a una piattaforma altamente interattiva e sempre più connessa. Con l’avvento delle TV via internet – come le smart TV e le piattaforme streaming – molti italiani hanno riscoperto un modo nuovo di guardare i contenuti, svincolandosi dai limiti delle trasmissioni programmate.

Le emittenti tradizionali, un tempo regine incontrastate del palinsesto, hanno dovuto fare i conti con una concorrenza spietata fatta di Netflix, Prime Video, Disney+ e altri colossi. Questo ha portato molte reti minori del digitale terrestre a chiudere o a reinventarsi, mentre il pubblico ha imparato a scegliere quando e come guardare la propria serie preferita, senza attendere un orario fisso.

Parallelamente, la tecnologia ha continuato a evolversi. I televisori di ultima generazione sono ormai dotati di tutto ciò che serve per collegarsi al web, e i vecchi decoder sono diventati obsoleti. Il digitale terrestre, però, non è rimasto fermo: ha cercato di aggiornarsi attraverso nuovi standard, come il DVB-T2, per offrire una qualità superiore e maggiore efficienza nel traffico dati.

Ma questo passaggio non è stato privo di ostacoli. Milioni di telespettatori hanno segnalato difficoltà: canali scomparsi, messaggi d’errore, immagini a schermo nero. Il problema non è tecnico ma strutturale: il sistema sta cambiando, e per restare al passo bisogna aggiornarsi.

Una nuova fase tecnologica per la TV

Molti utenti, negli ultimi mesi, si sono trovati a dover affrontare improvvisi disservizi. I televisori meno recenti non riescono più a sintonizzare certi canali, mentre alcuni mostrano messaggi che invitano a verificare il dispositivo o aggiornare le impostazioni. Non si tratta di un bug, bensì di un passaggio programmato e necessario alla modernizzazione del sistema televisivo italiano.

I tecnici parlano di un’evoluzione legata alle frequenze e al progressivo sviluppo del 5G. Tutto ciò implica l’adozione di dispositivi compatibili con le nuove trasmissioni. In questo contesto, il sistema MUX – che permette di ottimizzare il flusso dei canali – sarà pienamente operativo solo su TV o decoder abilitati al DVB-T2. Chi possiede apparecchi datati rischia di vedere solo uno schermo nero, senza possibilità di intervento immediato.

digitale terrestre (foto Rai) - mediaoneonline.it
digitale terrestre (foto Rai) – mediaoneonline.it

“I canali spariscono”: ecco quando (e cosa) accade

Ma guardiamo meglio, nei dettagli, quel che sta per accadere. A brevissimo entrerà in vigore la nuova riorganizzazione del segnale. Alcuni canali del digitale terrestre verranno disattivati nella loro forma attuale e trasferiti su una piattaforma più moderna e performante, ma non compatibile con le vecchie tecnologie.

I canali coinvolti nel cambiamento sono ben cinque: Rai 4, Rai 5, Rai Storia, Rai Scuola e Rai Radio 2 Visual. Chi non aggiornerà il proprio dispositivo non potrà più accedere a questi contenuti. Sarà necessario dotarsi di una smart TV compatibile o, in alternativa, acquistare un decoder certificato per la ricezione DVB-T2. La “rivoluzione”, è importante saperlo, partirà già dal 1º luglio 2025. Non si tratta quindi di una semplice manutenzione: è una svolta importante che segnerà un altro passo verso la completa digitalizzazione dell’intrattenimento televisivo. Rimanere indietro significa, in pratica, perdere l’accesso a una parte importante dell’offerta culturale e informativa italiana.