Altro che Palermo e Catania, questa è la CITTÁ più ANTICA della Sicilia | Ci passano tutti senza saperlo

Sicilia vista dall'alto (foto Nasa) - mediaoneonline.it

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Di questa città risultano fondazioni che risalgono a tempi remotissimi: scopriamola, fra civiltà greche, romane e normanne 

La Sicilia è molto “più” di un’isola: è una sorta di un crocevia di popoli, un archivio vivente di civiltà che hanno segnato la storia del Mediterraneo. Fin dall’antichità, la sua posizione strategica al centro del Mare Nostrum l’ha resa una terra ambita, contesa, ammirata. I Greci la considerarono una punta di diamante, i Romani la vollero come granaio dell’Impero, e i Normanni la trasformarono in un centro culturale di rara bellezza.

Attraversando l’isola da ovest a est, ci si imbatte in città che ancora oggi conservano i segni evidenti del loro passato glorioso. Ad esempio, Palermo stupisce con le sue architetture arabo-normanne, Siracusa incanta con il suo teatro greco, e Agrigento emoziona con la sua Valle dei Templi. Tuttavia, non sono queste le città più antiche dell’isola.

In molte località, l’eredità delle civiltà antiche si respira nelle pietre, nei templi, nelle strade. E proprio questa autenticità ha contribuito alla recente crescita del turismo culturale in Sicilia. I viaggiatori di tutto il mondo arrivano per vivere l’emozione di camminare dove un tempo sfilavano filosofi greci, consoli romani e re normanni.

Le piccole cittadine dell’interno, come Piazza Armerina, con i suoi mosaici romani, o Ragusa Ibla, con il barocco patrimonio UNESCO, sono sempre più apprezzate da chi cerca esperienze autentiche e lontane dalle rotte più affollate. Ma, alla fine, quel che ci si chiede è quale sia la città più antica della Sicilia. Andiamo a scoprirlo.

Tra le città più antiche dell’isola

A proposito della località più vecchia in assoluto dell’isola, le fonti storiche ci raccontano di fondazioni che risalgono a tempi remotissimi. Messina, nota anche come Zancle, risalirebbe al 757 a.C., mentre Naxos sarebbe la prima colonia greca ufficiale in Sicilia.

Tuttavia, scavando tra le pieghe della storia, emerge un nome che spesso viene dimenticato ma che custodisce radici profondissime. Un nome che merita di essere riscoperto non solo per la sua antichità, ma anche per la ricchezza culturale e archeologica che offre. Nel corso dei secoli, la città di cui parliamo visse momenti di grande splendore. Fu un centro nevralgico della civiltà greca, poi trasformata in villaggio dai romani nel 241 a.C. e infine rifiorita nel Medioevo con il nome di Terranova, assegnato da Federico II. Solo nel 1927 le fu restituito l’antico nome.

festa patronale nella città più antica (foto pexels.com) - mediaoneonline.it
festa patronale nella città più antica (foto pexels.com) – mediaoneonline.it

Dove si trova l’origine della Sicilia classica

Situata nell’odierna provincia di Caltanissetta, fu fondata nel 688 a.C. dai coloni greci provenienti da Rodi. La sua posizione sulla costa meridionale la rese subito un importante punto strategico e commerciale. Secondo Tucidide, il nome deriverebbe da un antico fiume che scorreva nei dintorni. La posizione la rende, fra l’altro, perfetta anche per visitare località vicine. Da qui è facile raggiungere Siracusa, con l’Isola di Ortigia e il Teatro Greco, Ragusa e il suo barocco mozzafiato, o Enna, col suo castello e i borghi dell’entroterra.

La località in questione, come in molti avranno capito, è Gela. Ed oggi è possibile rivivere questa lunga storia visitando proprio il Parco Archeologico, che comprende siti straordinari come l’Acropoli di Molino a Vento, le Mura Timoleontee, l’Area dei Bagni Greci e il Bosco Littorio. Alcuni siti sono accessibili gratuitamente, specialmente la prima domenica del mese. Il centro di Gela affascina con il suo castello medievale, la splendida Cattedrale di Santa Maria Assunta in stile neoclassico e il lungomare Federico II, ideale per rilassarsi o fare il bagno nelle calde giornate estive. Anche il cibo merita una menzione. Qui si possono gustare specialità come la pasta con le sarde, la caponata, e i famosi cannoli, il tutto accompagnato da un bicchiere di Nero d’Avola o Cerasuolo di Vittoria. Si tratta dunque non solo di una delle città più antiche della Sicilia, ma un pezzo vivo di quella storia che ha reso questa terra un tesoro di inestimabile valore.