Altro che reddito di cittadinanza: in questa città il lavoro non manca MAI | Tasso di disoccupazione sotto lo 0%

lavoro in fabbrica occupazione - foto (C) MediaoneOnline.it

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Disoccupazione in Italia: dati, contrasti e un esempio perfetto di… occupazione totale

L’Italia vive una crisi occupazionale che non accenna a placarsi. La disoccupazione resta un problema cronico in molte aree del Paese, con differenze profonde tra Nord e Sud. Secondo l’ultimo rapporto di Openpolis pubblicato appena pochi mesi fa – 29 aprile 2025 – il divario occupazionale è ancora molto marcato. Le regioni del Sud registrano tassi allarmanti, mentre alcune realtà del Nord riescono a mantenere numeri contenuti e stabili. In cima alla lista delle province con maggiore disoccupazione troviamo Trapani, dove il tasso supera abbondantemente il 20%.

La situazione non migliora di molto in città come Reggio Calabria, Palermo, Crotone e Caserta, tutte caratterizzate da bassi livelli di occupazione giovanile, alta incidenza della povertà e scarsa attrattività per gli investimenti. I dati dimostrano come in queste città, oltre alla disoccupazione, pesi anche il livello di istruzione medio più basso rispetto alla media nazionale. Le opportunità lavorative sono poche e spesso precarie, mentre la fuga dei cervelli verso il Nord o l’estero diventa una costante.

Al contrario, le città del Nord – in particolare Lombardia, Veneto, Trentino-Alto Adige e Friuli Venezia Giulia – vantano indicatori ben diversi. Qui la disoccupazione si attesta su livelli molto bassi, talvolta inferiori al 5%. Un dato che testimonia una tenuta economica più forte, con un mercato del lavoro più dinamico, infrastrutture migliori e un sistema scolastico in grado di formare profili richiesti dalle aziende.

Il governo ha cercato di rispondere a questa frattura sociale ed economica con diverse misure. Tra queste, l’ex Reddito di cittadinanza – oggi riformato e trasformato – ha cercato di tamponare la crisi offrendo un sussidio temporaneo ai disoccupati. Tuttavia, la mancanza di lavoro strutturale nelle zone più colpite continua a pesare sulla crescita complessiva del Paese.

Ma dove funziona davvero il mercato del lavoro?

Esistono città dove la disoccupazione è sotto controllo e trovare un impiego è una realtà concreta. Ma cosa rende possibile questo risultato? Secondo gli esperti, entrano in gioco diversi fattori: un elevato tasso di istruzione, politiche del lavoro locali efficaci, presenza di imprese radicate nel territorio e un buon equilibrio demografico.

È interessante notare come queste città non siano sempre le più grandi. Anzi, sono spesso realtà medie o piccole che riescono a sostenere un modello occupazionale virtuoso. Un tessuto produttivo coeso e la capacità di valorizzare le competenze fanno la differenza. L’ultimo studio di Openpolis ha analizzato proprio queste dinamiche, sottolineando la correlazione tra livello di istruzione e tasso di disoccupazione.

lavoro offerta concorso (foto acsespa.it) - mediaoneonline.it
lavoro offerta concorso (foto acsespa.it) – mediaoneonline.it

Il caso sorprendente: ecco dove la disoccupazione è quasi… allo 0%

Tra tutte le città italiane analizzate, ce n’è una che si distingue in modo sorprendente: si tratta di Belluno. Secondo il rapporto Openpolis, è proprio questa città del Veneto a registrare il più basso tasso di disoccupazione in Italia. Un risultato non casuale, ma frutto di una combinazione di fattori virtuosi.

Belluno vanta una popolazione con alto livello d’istruzione, un tessuto economico locale dinamico e settori trainanti ben definiti. Le imprese del territorio riescono a creare occupazione stabile e ad assorbire gran parte della forza lavoro. Questo equilibrio permette alla città di resistere anche in periodi di crisi, come dimostrano le performance recenti. Subito dopo Belluno, dunque, il cui tasso di disoccupazione è bassissimo, si collocano altre città virtuose come Bolzano, Monza, Lodi, Trento, Lecco, Milano e Cuneo – tutte localizzate nel Nord del Paese.