Altro che Taormina o Cefalù | Questo borgo siciliano brilla come un diamante, è nascosto a due passi da Trapani

Lo splendido castello (foto wikipedia) - mediaoneonline.it
I diamanti più belli non sono soltanto nelle vetrine: nella Sicilia occidentale, ce n’è uno che brilla anche più di tanti altri…
L’immaginario collettivo, ogni qual volta si parla della Sicilia, vola quasi sempre verso l’est: Taormina, Siracusa, Noto, Ragusa o Ispica sembrano monopolizzare l’interesse di turisti, agenzie di viaggio e influencer. Sono mete da sogno, è vero, e il boom turistico che le ha coinvolte negli ultimi anni ne è la prova evidente. Siracusa registra aumenti di presenze ogni anno, con Ortigia diventata simbolo internazionale di bellezza e cultura. Noto è ormai una delle perle barocche più fotografate d’Italia. LA Val di Noto, in generale, è diventata un marchio riconoscibile ovunque.
Ma qualcosa rischia di essere trascurato, e questo qualcosa è l’anima altrettanto splendente della Sicilia occidentale. Perché mentre a est ci si perde tra le vie affrescate di arte e movida, a ovest si respira una Sicilia più selvaggia, autentica, ricca di fascino e mistero. Un territorio dove il mare si fonde con la pietra, dove le tradizioni non sono una scenografia ma il cuore pulsante di ogni giornata. La zona di Trapani, per esempio, custodisce gioielli inestimabili, ancora poco battuti dal turismo di massa.
Il territorio trapanese è un caleidoscopio di emozioni. Le saline di Trapani e Paceco, il borgo incantato di Erice, le meravigliose spiagge di San Vito Lo Capo, le isole Egadi, la Riserva dello Zingaro… e l’elenco non finisce. Ma c’è una città, in particolare, che merita un’attenzione speciale, un luogo che racchiude in sé arte, mare, storia e cultura: stiamo per scoprirla insieme.
In questi luoghi si riscopre la lentezza, si vive in armonia con la natura e si gusta una cucina che, senza fronzoli, ti porta dentro l’anima dell’isola. Ed è proprio nella gastronomia che la Sicilia occidentale trova un altro grande punto di forza: tonno, cous cous, dolci alla mandorla, ricette tramandate da secoli e sapori che fanno commuovere.
Il fascino inconfondibile della provincia
Trapani è una delle città più caratteristiche dell’Italia meridionale. Con il suo stile inconfondibile, il suo spirito di condivisione e il suo mare straordinario, riesce a incantare anche i visitatori più esigenti. Le sue località sembrano uscite da una cartolina: basta uno sguardo e se ne resta innamorati. Proprio come un colpo di fulmine, come quelli raccontati nei programmi televisivi di inizio 2000.
Ma ciò che colpisce di più è la naturalezza con cui questi luoghi si fanno amare: non urlano la loro bellezza, la sussurrano. E chi sa ascoltare, resta stregato. La cultura, la storia, le architetture arabe e normanne si fondono in un mix armonioso che rende unica ogni via, ogni piazza, ogni scorcio di questo angolo di Sicilia.

Il vero diamante incastonato nella roccia siciliana
Solo alla fine di questo viaggio possiamo rivelarvi la vera protagonista, e cioè Alcamo. Un borgo che splende nel cuore della provincia di Trapani, definito da molti il diamante della Sicilia. Una cittadina viva, autentica, circondata da bellezze naturali e storiche, situata ai piedi del Monte Bonifato e affacciata sul suggestivo Golfo di Castellammare (foto sopra).
Alcamo non è solo un nome: è memoria, identità, luce. Con la sua frazione marina, Alcamo Marina, e la sua storia millenaria che affonda le radici nella preistoria, incanta per la sua capacità di custodire il passato senza rinunciare al presente. E quello splendido castello (foto copertina, Castello dei conti di Modica), è soltanto una delle più grandi e importanti testimonianze. Come rporta Wikipedia, il suo nome potrebbe derivare dall’arabo al-Qamah o dalla leggendaria città di Camico. La prima menzione certa risale al 1154, nel “Libro di Ruggero” del geografo Idrisi. Un vero e proprio tesoro culturale, dove la povertà di cultura non esiste e non esisterà mai.
