Appalti stradali “eterni” in salsa sicula: la storia dell’Agrigento-Caltanissetta conosciuta anche come la “Strada degli scrittori” /3

Nella seconda puntata del nostro ‘viaggio’ tra le grandi opere ferroviarie e stradali senza fine della nostra Isola ci siamo soffermati sulla nuova autostrada, o superstrada, o scorrimento veloce Palermo-Agrigento (LEGGI) (ancora non si è capito che strada sarà). Denaro pubblico a fiumi, ritardi incredibili, assenza di qualunque ‘autorità’, anche contabile, per cercare di capire cosa stanno combinando tra cemento & asfalto in questa striscia di Sicilia. In ogni caso una ‘cucca’ per politici, sindacalisti e imprese. Va un po’ meglio (o quasi) per la nuova autostrada Agrigento-Caltanissetta. Ieri, per cercare di illustrare l’eterna appaltopoli della Palermo-Agrigento, abbiamo ripreso un articolo pubblicato nel 2018 su I Nuovi Vespri da Alfio Di Costa, che nella vita fa l’ingegnere, grande conoscitore del sistema viario siciliano. Leggiamo insieme cosa scriveva sei anni fa Di Costa sulla ‘nuova’ strada Agrigento-Caltanissetta:
“Fra la fine degli anni ’60 e gli inizi degli anni ’70 viene progettata la Strada Statale 640 che da Porto Empedocle attraversa la Valle dei Templi a sud della città di Agrigento e percorre i territori di numerosi Comuni delle due provincie, fino a Caltanissetta. La strada è lunga circa 70 km e per molto tempo è stata chiamata ‘scorrimento veloce’. Oltre a collegare Porto Empedocle a Caltanissetta, si incrociavano i bivi per Favara, Racalmuto, Canicattì, Serradifalco, Delia, San Cataldo. La strada costituisce la principale via di comunicazione tra Agrigento e Caltanissetta ed il collegamento all’autostrada A19 Catania-Palermo. La vecchia Strada Statale 640 era a carreggiata unica con una corsia per senso di marcia e incrociava lungo il suo percorso la Strada Statale 189 Agrigento-Palermo, la Strada Statale Canicatti-Licata e la Strada Statale 626 Caltanissetta-Gela. La superstrada risentiva di una vecchia progettazione con accessi diretti sia di trazzere, sia di stradelle interpoderali. Agli inizi anni 2000 si pensa ad una riqualificazione trasformandola in strada extraurbana principale con importanti lavori di ammodernamenti finalizzati, oltre che al notevole miglioramento della viabilità e della sicurezza, al sostegno dello sviluppo economico del territorio. La fine dei lavori era prevista entro il 2018. Non vado lontano dal vero se stimo in oltre due miliardi di euro le somme per ammodernare questi 70 km che prevedono due carreggiate con due corsie oltre la corsia d’emergenza. A mio parere i costi finali sono eccessivi per il risultato che sarà ottenuto, non credo prima della fine del 2019”.
Pensate un po’ che storia: dal 2000 al 2018, per rendere moderni questi 70 Km di strada, erano volati via 2 miliardi di euro! L’autore dell’articolo pensava che i lavori sarebbero terminati nel 2019. Siamo arrivati al 2025 e i lavori sono ancora in corso. Chiamata anche la “Strada degli scrittori”, per via del fatto che tre tra i più noti scrittori siciliani erano nati da queste parti – Luigi Pirandello, Leonardo Sciascia e Andrea Camilleri, per la precisione, tutt’e tre agrigentini – è una strada a doppia carreggiata con la galleria più lunga della Sicilia. Da quello che sappiamo, per il completamento di questa strada manca un solo svincolo: ma era, questa, la notizia dello scorso anno; degli aggiornamenti sappiamo poco. Una cosa che sarebbe interessante sapere è quanto è costata fino ad oggi questa strada. Qualcuno lo renderà noto? Chissà.
Tutto sommato, a differenza della Palermo-Agrigento, che rimane un mezzo disastro, questa strada è percorribile. Merita di essere raccontato quello che sta succedendo con le manifestazioni ‘Agrigento Capitale della Cultura 2025’. Piaccia o no, al di là dell’informazione, spesso distorta, su Agrigento, va detto che la Valle dei Templi è integra. La frana di Agrigento del 1966 ha contribuito a tutelare l’area archeologica agrigentina, che oggi è sede di un Parco archeologico di valenza culturale mondiale: basti pensare, oltre ai Templi, agli splendori del Museo archeologico regionale ‘Pietro Griffo’ di Agrigento. Insomma, Agrigento ha tutti i titoli per essere stata individuata come ‘Capitale della Cultura 2025’. Quello che va detto è che il mancato completamento della nuova strada Palermo-Agrigento non ha certo favorito l’aeroporto di Palermo ‘Falcone-Borsellino’ e, in generale, il capoluogo della Sicilia; e ha favorito, invece, l’aeroporto di Catania e, in generale, la Città Etnea.
Infatti, i turisti che si recano ad Agrigento per visitare la Valle dei Templi e, quest’anno in occasione di ‘Agrigento Capitale della Cultura’, di solito si informano: sanno che il collegamento ferroviario Palermo-Agrigento è a binario unico e non è, come dire?, il massimo che ci si aspetterebbe; e sanno anche che i collegamenti stradali tra Palermo e Agrigento sono ‘deliranti’. Morale: se atterrano all’aeroporto di Catania sanno che il collegamento stradale Catania-Caltanissetta-Agrigento non presenta particolari problemi (a parte gli ‘eterni’ lavori di manutenzione lungo l’autostrada Catania-Palermo da dove si imbocca lo svincolo per Caltanissetta). Così tanti turisti che si recano ad Agrigento preferiscono passare da Catania invece che da Palermo.
Come si può notare, gli appalti stradali siciliani ‘eterni’ consentono sì agli operai di andare in pensione (“l’operai travagghianu”, ci disse sei anni fa un sindacalista infastidito dalla nostra curiosità sui ritardi nella realizzazione della Palermo-Agrigento…), ma possono creare qualche problema, per esempio al capoluogo siciliano, che perde potenziali turisti, anche se di passaggio. Per non parlare dell’aeroporto di Palermo, che perde passeggeri in favore dell’aeroporto di Catania. Così va il mondo e così vanno le cose in Sicilia…
Fine terza puntata/ Continua
Su Italpress non trovo foto. Un abbraccio