Auto, poco fa abbiamo detto addio a questo modello: ora c’è un nuovo annuncio | Quando la rivedremo sul mercato

auto costruzione - foto (C) MediaoneOnline.it

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Tempo di profonde trasformazioni nel mondo delle auto: rivoluzioni in tutta Europa, fra arrivi e “ritorni”

Negli ultimi cinque anni, le immatricolazioni di auto elettriche in Europa sono aumentate in modo esponenziale. I dati aggiornati al primo trimestre del 2025 mostrano una crescita del +42% rispetto allo stesso periodo del 2024. Una vera e propria rivoluzione sostenuta da politiche ambientali sempre più stringenti, investimenti infrastrutturali nei punti di ricarica e dalla crescente consapevolezza ambientale dei consumatori.

Paesi come la Norvegia, la Germania e i Paesi Bassi guidano la transizione con tassi di penetrazione del mercato elettrico superiori al 25%. In particolare, la Germania ha adottato un mix vincente di incentivi all’acquisto, esenzioni fiscali e forti investimenti nelle colonnine di ricarica, rendendo il passaggio all’elettrico sempre più conveniente.

E l’Italia? Purtroppo, i numeri del nostro Paese restano bassi. L’Italia è ancora ferma a meno del 5% di penetrazione del mercato elettrico, secondo i dati diffusi da ANFIA.

Nonostante ciò, negli ultimi anni il governo ha introdotto misure per stimolare la domanda, come gli eco-incentivi statali che arrivano fino a 13.750 euro per chi rottama un’auto vecchia per acquistare una full electric. Tuttavia, la mancanza di continuità e chiarezza nei programmi ha generato incertezza tra i consumatori.

Il modello “più grande e più potente di sempre”

Nel panorama delle auto elettriche compatte, quello marchiato Smart continua a rinnovarsi ed anche a sorprendere. Il CEO di Smart Italia, Lucio Tropea, intervistato su Radio24, ha parlato a lungo dell’evoluzione del marchio e dei suoi modelli più recenti. In primo piano c’è la nuova Smart #5, un SUV elettrico da 4,7 metri, mai visto prima nella gamma. “È la più grande e potente di sempre”, ha detto Tropea. Dotata di un’architettura a 800V, offre fino a 500 km di autonomia WLTP e una ricarica ultraveloce dal 10% all’80% in meno di 20 minuti.

Accanto alla #5 ci sono anche le Smart #1 e #3: la prima è un SUV compatto pensato per la città, lungo poco più di 4,2 metri, con un’autonomia fino a 440 km. La #3 invece è la sua variante coupé, più aerodinamica e spaziosa, perfetta per chi cerca un equilibrio tra estetica e prestazioni. Inoltre, Smart ha collaborato con Brabus per proporre versioni ad alte prestazioni, come la #1 Brabus da 428 cavalli: un risultato impensabile fino a pochi anni fa per questo brand.

auto in viaggio in autostrada - foto (C) Mediaoneonline.it
auto in viaggio in autostrada – foto (C) Mediaoneonline.it

Una nuova filosofia e il futuro (quale?) della ForTwo

Il cambiamento di nomenclatura è stato un’altra svolta strategica. L’abbandono della denominazione “for” in favore dei nomi con hashtag (come #1 e #3) è stato spiegato come un modo per rendere la gamma più riconoscibile e moderna, in linea con la comunicazione digitale odierna. “Il simbolo # ci permette di essere social, innovativi e numericamente ordinati”, ha dichiarato Tropea. Ma la domanda che molti si pongono è: tornerà la Smart ForTwo? Dopo l’addio nel 2024, le speranze non sono del tutto svanite. “Per noi è un arrivederci, non un addio”, ha assicurato il CEO. Fare oggi un’auto sotto i 2,7 metri è complicato, soprattutto se si vogliono ottenere le 4 o 5 stelle Euro NCAP. Ma Smart non esclude nulla: “Ho visto cose, ma non posso condividere nulla”. Le voci su una nuova versione elettrica compatta restano vive.

Intanto, il brand continua a puntare sull’elettrico al 100%. Una scelta radicale, forse anticipata rispetto al mercato italiano, ma coerente con la strategia europea. “Non è un pentimento – ha detto Tropea – ma una visione a lungo termine. Smart oggi è molto più globale di prima, e i numeri ci danno ragione”.  Il futuro di Smart e dell’intero settore dell’automotive passa dalla mobilità sostenibile. Con modelli innovativi, design audaci e prestazioni sorprendenti, anche i marchi storici si stanno adattando al cambiamento. L’Italia dovrà però fare uno sforzo in più, con incentivi chiari e strutturati, per non restare indietro in questa corsa verso l’elettrico.