Bagno al mare, aspetti 3 ore prima di tuffarti? Non serve | La scienza smonta un mito vecchio 100 anni, è questa la verità

Mare spiaggia e caldo - foto (C) MediaoneOnline.it

Mare spiaggia e caldo - foto (C) MediaoneOnline.it

Il bagno in mare comporta rischi che è fondamentale conoscere per evitare tragedie: ecco tutta la verità

Ogni estate, le spiagge si popolano di famiglie, bambini e turisti pronti a godersi il mare. Ma con la bellezza dell’acqua arrivano anche alcuni rischi spesso sottovalutati. Oggi più che mai, gli esperti raccomandano prudenza prima di tuffarsi, soprattutto in condizioni specifiche che possono mettere a rischio la salute.

Un tempo, i pericoli erano spesso tramandati oralmente, tra miti e raccomandazioni delle nonne. Oggi però, grazie alla medicina e alla prevenzione, sappiamo molto di più su come comportarci al mare per evitare problemi. Tra onde improvvise, correnti e sbalzi di temperatura, non tutti sanno che ci sono situazioni in cui è meglio evitare il bagno.

Ad esempio, dopo abbondanti pasti, sotto il sole cocente o in presenza di acque molto fredde. Anche la stanchezza e l’eccessiva esposizione solare possono rappresentare un rischio. In questo contesto, il ruolo dei bagnini si rivela fondamentale: non solo per soccorrere, ma anche per prevenire. Sono loro a conoscere il mare, a monitorarne le condizioni e ad avvisare quando è meglio restare a riva.

Tra i consigli più importanti, non dimentichiamo di osservare sempre le bandiere di segnalazione in spiaggia e di evitare il bagno in condizioni di mare agitato o visibilità ridotta. In caso di malore o segni di disagio, è sempre meglio avvisare qualcuno e chiedere aiuto tempestivamente.

Bagno dopo pranzo: solo un mito o una realtà pericolosa?

Impossibile dimenticare le grida dei nostri genitori che, al mare dopo i pasti, ci intimavano: “Niente bagno per almeno tre ore!”. Secondo la tradizione, fare il bagno subito dopo aver mangiato porterebbe a congestioni, con conseguenze anche fatali. Ma cosa c’è di vero in tutto questo?

La cosiddetta congestione è un disturbo legato a un blocco digestivo causato da uno shock termico. Dopo i pasti, il nostro corpo concentra il flusso sanguigno nell’apparato digerente per elaborare il cibo. Un tuffo in acqua fredda può dirottare improvvisamente il sangue altrove, causando malesseri come crampi, nausea o perdita di coscienza. In ogni caso, come vedremo, la prevenzione resta la migliore alleata per vivere il mare in sicurezza. Prestare attenzione a cosa si mangia, valutare le condizioni climatiche, rispettare le segnalazioni e affidarsi ai bagnini permette a tutti, grandi e piccoli, di godere dell’acqua senza rischi inutili.

Mare Salina (foto tripadvisor) - mediaoneonline.it
Mare Salina (foto tripadvisor) – mediaoneonline.it

I consigli degli esperti: come comportarsi davvero

Iniziamo dicendo che, al di là di tutto quel che si sente dire o si “tramanda”, non esistono studi scientifici che dimostrino una correlazione diretta tra il bagno post-pranzo e il rischio di annegamento. La digestione varia da persona a persona e dipende da molti fattori: tipo di cibo ingerito, quantità, abitudini personali e condizioni climatiche. Per esempio, una bistecca può richiedere 3-4 ore per essere digerita, mentre un piatto leggero come riso o frutta impiega meno di un’ora.

Quindi, più che aspettare “3 ore” a prescindere, è importante dunque usare il buonsenso: evitare tuffi in acqua gelata subito dopo un pasto abbondante, preferire una passeggiata o il relax all’ombra, bere acqua a temperatura ambiente ed entrare in acqua lentamente, soprattutto se il sole è molto forte. In questo caso, il consiglio degli esperti è molto chiaro: non servono allarmismi, ma attenzione e consapevolezza. Fare il bagno dopo aver mangiato è possibile, ma vanno evitati pasti pesanti, bevande ghiacciate e immersioni brusche. La vera congestione, infatti, è più facilmente provocata da forti sbalzi termici piuttosto che da una tempistica rigida post-pranzo.