Basta IMU sulle seconde case | Questi i privilegiati che non cacceranno più un soldo, qui controlli la lista coi nomi

imu (foto liliumimmobiliare) - mediaoneonline.it
Comprare casa comporta molte più spese di quanto si immagini: una ottima notizia per evitare una delle tasse più odiate
Quando si acquista un immobile, la gioia iniziale spesso viene seguita da una lunga lista di impegni fiscali. Il primo impatto è dato dalle tasse d’acquisto: imposta di registro, IVA, imposte ipotecarie e catastali. Ma la questione non si chiude lì. Le tasse sulla casa continuano anche negli anni successivi all’acquisto, rappresentando un vero e proprio impegno a lungo termine per i proprietari.
Tra le imposte più discusse e pesanti c’è l’IMU (Imposta ,municipale unica), che viene applicata su immobili diversi dalla prima casa, salvo rare eccezioni. Ogni anno, milioni di italiani si trovano a dover fare i conti con questo tributo, spesso senza sapere se esistono delle esenzioni o riduzioni a cui potrebbero avere diritto. La confusione normativa e le continue modifiche legislative non aiutano.
Proprio per questo motivo, il tema è tornato con forza anche in Parlamento. Attualmente, è in corso un acceso dibattito tra maggioranza e opposizione sulla possibilità di eliminare l’IMU almeno per alcune categorie di contribuenti. Alcuni esponenti politici propongono un taglio progressivo, mentre altri vorrebbero l’abolizione totale dell’IMU sulle seconde case ad uso familiare o lavorativo.
Anche i sindacati si sono espressi in merito: alcuni spingono per un alleggerimento fiscale per i cittadini con redditi medio-bassi, mentre altri temono ripercussioni sui bilanci comunali, che fanno affidamento proprio su queste imposte per erogare servizi essenziali. Una cosa è certa: la tassazione immobiliare è uno dei punti centrali dell’agenda politica del prossimo anno.
Quando l’IMU sulla seconda casa non si paga
Hai una seconda casa e temi il salasso dell’IMU? La buona notizia è che in alcuni casi specifici, questa tassa può essere evitata. La normativa italiana prevede infatti diverse esenzioni che, se applicabili alla tua situazione, possono farti risparmiare cifre considerevoli ogni anno.
Le esenzioni si basano su fattori come la destinazione d’uso dell’immobile, la residenza del proprietario, e persino le condizioni personali o familiari. Non è detto che, solo perché si tratta di una “seconda casa”, l’IMU sia automaticamente dovuta. Al contrario, ci sono situazioni in cui il tributo non viene richiesto.

Chi può evitare di pagare l’odiatissima tassa
Secondo il portale idealista.it, e le più recenti interpretazioni delle norme, sono esenti dal pagamento IMU le seguenti situazioni: – Coppie residenti in Comuni diversi per motivi di lavoro: se entrambi usano l’immobile come prima casa, non devono pagare. – L’immobile assegnato al coniuge separato è esente per l’assegnatario. – Gli anziani o disabili ricoverati in istituti non pagano l’IMU se l’immobile non è affittato (dipende dal Comune). – I cittadini italiani residenti all’estero (AIRE) sono esentati se l’immobile non è affittato e considerato prima casa dal Comune. – Gli immobili appartenenti a cooperative edilizie per studenti universitari soci sono esenti. – Sono previste riduzioni del 50% per case inagibili o concesse in comodato gratuito ai figli (con contratto registrato e un solo immobile a disposizione). – Gli immobili affittati a canone concordato hanno diritto a una riduzione del 75% sull’IMU.
Queste opportunità offrono un grande sollievo a chi possiede una seconda casa per motivi non speculativi, ma legati a esigenze familiari, lavorative o sociali. È dunque fondamentale informarsi presso il proprio Comune o rivolgersi a un professionista per valutare se si rientra in una di queste casistiche. Le normative possono variare a livello locale, e a volte bastano piccoli dettagli per accedere all’esenzione o a una significativa riduzione del carico fiscale.
