Blackout ELETTRICI in Italia, se la tua lavatrice non funziona più devono risarcirti | Presenta qui la domanda

Lavatrice - foto (C) Mediaoneonline.it

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Le interruzioni improvvise di energia elettrica? Un gran bel problema per tutti gli italiani: ecco come agire in caso di guasti

Con con l’aumento delle temperature e il sovraccarico degli impianti, come accade proprio nei mesi estivi, i blackout domestici si sono moltiplicati. A pagarne le conseguenze sono soprattutto le famiglie e i piccoli esercenti, che si ritrovano con dispositivi danneggiati, alimenti da buttare e disagi continui. La causa principale? Un’infrastruttura elettrica messa sotto pressione, spesso inadeguata a reggere il consumo estivo intensivo.

Anche un’interruzione di corrente di pochi minuti può trasformarsi in un problema enorme. I picchi di tensione, che accompagnano spesso questi blackout, sono pericolosissimi: possono mandare in tilt router Wi-Fi, spegnere frigoriferi e congelatori, causare la perdita di dati o danneggiare componenti elettroniche delicate. In particolare, la gestione dell’energia nelle ore di punta diventa sempre più critica per il sistema nazionale.

Non si tratta più di casi isolati. Dai grandi centri urbani ai piccoli comuni, le segnalazioni si moltiplicano. In certe zone, l’elettricità va e viene anche cinque o sei volte in una sola giornata. Oltre al fastidio, questi episodi generano vere e proprie perdite economiche. E il cittadino si trova spesso solo a fronteggiare guasti e danni costosi.

In questo scenario, è fondamentale conoscere i propri diritti e le soluzioni a disposizione. La normativa parla chiaro, e con le giuste azioni è possibile ottenere rimborsi, risarcimenti e – in alcuni casi – indennizzi automatici.

E se la lavatrice si rompe?

Tra gli elettrodomestici più colpiti dai danni da blackout troviamo proprio lei: la lavatrice. Interruzioni improvvise di corrente durante il lavaggio possono causare blocchi, bruciature dei circuiti interni o malfunzionamenti irreversibili. Non è raro dover sostituire l’intero apparecchio a causa di un singolo blackout.

In questi casi, è importante agire subito. Il primo passo è contattare il servizio clienti del distributore locale (come E-Distribuzione o Areti) per segnalare l’interruzione. Poi è bene documentare tutto: foto della lavatrice, ricevute di acquisto, preventivi di riparazione. Infine, si può procedere con un reclamo formale al proprio fornitore di energia o all’azienda responsabile della distribuzione.

Lavatrice - foto (C) Mediaoneonline.it
Lavatrice – foto (C) Mediaoneonline.it

Ma cosa prevede la legge? La strada degli indennizzi e dei risarcimenti

Secondo la regolazione stabilita da Arera (Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente), esistono due principali strumenti di tutela per chi subisce un danno a causa di blackout elettrici: 1. Indennizzo automatico: scatta quando l’interruzione supera le 4 ore nei centri urbani o le 8 ore nei piccoli comuni. L’importo parte da 30 euro e può aumentare in base alla durata del disservizio. Viene accreditato direttamente in bolletta. 2. Risarcimento danni: dedicato ai danni materiali come guasti a elettrodomestici, perdita di alimenti o interruzione di attività lavorative. Serve inviare un reclamo scritto, corredato da prove (foto, ricevute, relazioni tecniche). Se non si ottiene risposta entro 30 o 40 giorni, si ha diritto anche a un indennizzo da ritardo, tra i 25 e i 75 euro.

In alternativa, si può ricorrere al servizio di conciliazione Arera o alle associazioni dei consumatori. In caso di danni gravi e non rimborsati, è anche possibile agire per vie legali. Il problema dei blackout non è nuovo. Già nel 2003, dopo il blackout nazionale che lasciò l’Italia al buio, Arera aveva lanciato l’allarme sulla fragilità della rete. Da allora, sono seguiti nuovi monitoraggi e richieste di potenziamento. Oggi Arera ribadisce la necessità di interventi strutturali urgenti. Sono in corso controlli nelle aree più colpite e sono stati chiesti piani straordinari di rafforzamento agli operatori di rete. Ma mentre le istituzioni pianificano, i cittadini continuano a subire. Segnalare, documentare e richiedere i rimborsi previsti, dunque: soltanto in questo modo p possibile affrontare concretamente un problema che, con l’arrivo del gran caldo, rischia di diventare sempre più frequente…