Bollo Auto, cambia tutto: paghi anche se l’auto è ferma, niente più scuse | Questi tutti i nuovi dettagli

auto in garage bollo - foto mediaoneonline.it

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Tante le novità in arrivo dal prossimo anno a proposito di una delle tasse più “odiate” in assoluto: ecco cosa cambia  

Quando si parla di tasse in Italia, le facce dei cittadini si… trasformano immediatamente. Nel nostro Paese, d’altronde, c’è una delle pressioni fiscali più alte d’Europa, e questo si riflette nella vita quotidiana di un po’ tutti. Tari, Imu, addizionali regionali e comunali: un mosaico di imposte che, ogni anno, pesano sulle spalle degli italiani. Tra queste, una delle più odiate è senza dubbio il bollo auto, una tassa che molti ritengono ingiusta perché legata non all’uso del veicolo, ma al semplice possesso.

Negli anni il Parlamento ha spesso promesso interventi di riduzione o addirittura abolizione del bollo auto. Diverse proposte di legge hanno acceso la speranza dei cittadini, ma puntualmente si sono scontrate con le necessità di bilancio dello Stato. Eliminare questa tassa significherebbe rinunciare a miliardi di euro di entrate, una scelta che, almeno fino ad oggi, nessun governo ha avuto il coraggio di compiere.

E intanto, bisogna dire che i cittadini continuano così a fare i conti con una tassa che non lascia “scampo”. Il pagamento del bollo è annuale, salvo possibilità di rateizzazione concesse in alcune Regioni. Questa soluzione permette di diluire la spesa, che spesso può superare anche i 400 o 500 euro per i veicoli più potenti. Nonostante ciò, per molte famiglie italiane resta comunque una voce di spesa pesante, soprattutto se sommata ad assicurazioni e manutenzione.

Il sistema attuale ha regole differenti da regione a regione, generando spesso confusione tra gli automobilisti. Alcune amministrazioni locali hanno introdotto agevolazioni per auto ibride ed elettriche, altre hanno offerto forme di rateizzazione. Ma ciò che conta davvero per gli italiani è la certezza di una tassa che, anno dopo anno, non perdona dimenticanze. Ed è proprio in questo contesto che si inseriscono le novità del 2026.

Occhio a quel che succede fra pochi mesi

Dal 1° gennaio 2026 il bollo auto cambia volto per tutti i veicoli di nuova immatricolazione. Si abbandona il calendario fisso con scadenze standard (aprile, agosto o dicembre) e si passa a un sistema personalizzato. La nuova regola prevede che il bollo venga pagato entro l’ultimo giorno del mese successivo all’immatricolazione. In pratica, se un’auto viene immatricolata a marzo, il primo pagamento andrà effettuato entro il 30 aprile.

La validità resterà di 12 mesi, ma ogni automobilista dovrà prestare attenzione alla propria data personale di scadenza, riducendo così il rischio di dimenticanze. Le auto immatricolate prima del 2026 continueranno a seguire il vecchio sistema, salvo modifiche regionali. Ma andiamo alle novità introdotte.

bollo auto (foto autovalle.it) – mediaoneonline.it

Le nuove regole anche sulle modalità di pagamento

Certamente ua delle più più significative è quella che riguarda la cancellazione della rateizzazione. A partire dal 2026, il pagamento del bollo per le nuove immatricolazioni dovrà avvenire in un’unica soluzione annuale. Oggi molte Regioni offrono la possibilità di pagare trimestralmente o semestralmente, ma questa opzione sarà abolita. Sarà quindi necessario prevedere da subito l’intera somma, che può variare molto in base alla potenza del veicolo. Altro cambiamento importante riguarda i veicoli sottoposti a fermo amministrativo. Anche se l’auto non può circolare, dal 2026 il bollo dovrà essere comunque pagato. La tassa, infatti, viene confermata come legata al possesso del mezzo e non al suo utilizzo. L’unica eccezione rimane la perdita del possesso per furto, demolizione o esportazione.

Novità anche nei passaggi di proprietà. Dal 2026 sarà più chiaro stabilire chi paga il bollo: il tributo spetterà a chi è intestatario del veicolo all’inizio del periodo tributario, riducendo contenziosi e fraintendimenti. Resta invece invariato il calcolo della tassa. L’importo continuerà a dipendere da potenza del motore (kW) e classe ambientale. Il tanto discusso Superbollo, applicato ai veicoli con oltre 185 kW, rimane in vigore. E rimangono anche le esenzioni per auto elettriche, ibride e per i disabili, che saranno comunque soggette a decisioni regionali. A supporto dei controlli, verrà istituito l’Archivio Nazionale delle Tasse Automobilistiche (ANTA), che integrerà le banche dati di ACI, PRA e Regioni.