Bonus figli 2025, 3 errori che ti faranno DIRE ADDIO ai soldi promessi dallo Stato | Sei ancora in tempo per correggere

Lavoratore (foto ilfattoquotidiano.it) - teleone.it

Massima attenzione per quel che si deve fare per ottenere i bonus per le famiglie, e non mandare tutto… in fumo 

Come ha funzionato negli ultimi anni il sistema dei bonus familiari in Italia? Bisogna innanzitutto dire che questo ha subito numerose trasformazioni, e l’obiettivo è stato sempre quello di razionalizzare l’accesso e ampliare la platea dei beneficiari. Tra le misure più importanti spicca l’Assegno Unico e Universale, introdotto per sostituire molti degli incentivi precedenti e creare un canale unico di sostegno alle famiglie con figli.

Il 2025 segna anche l’arrivo di nuove agevolazioni, come il Bonus Nascita da 1.000 euro, pensato per sostenere le spese legate ai primi mesi di vita del neonato. A queste si aggiungono aiuti per le madri disoccupate, con il rilancio dell’assegno di maternità comunale, e detrazioni collegate all’ISEE, che resta il cuore del sistema.

La gestione di questi bonus, però, richiede una particolare attenzione: aggiornare tempestivamente i dati familiari e seguire le procedure corrette diventa fondamentale per evitare di perdere il diritto agli aiuti economici previsti. Vediamo dunque come orientarsi tra le opportunità del 2025.

Lo si sa bene, dato il contesto attuale di inflazione e di crescente pressione economica sulle famiglie italiane: quel che è assolutamente fondamentale  è conoscere, infatti, le misure di supporto messe a disposizione dallo Stato e soprattutto come beneficiarne senza errori. Andiamo a vedere una “guida” per ottenere i contributi… senza commettere errori. Quelli che potrebbero far dire addio ai soldi promessi.

Assegno unico, bonus nascita e maternità comunale

Alla nascita di un figlio, intanto, il primo passo è la registrazione all’anagrafe entro 10 giorni, essenziale per ottenere il codice fiscale del neonato. Senza questo codice, non è possibile accedere a nessun bonus. Successivamente, bisogna aggiornare l’ISEE familiare. Se si ha già un ISEE attivo, è necessario aggiungere il nuovo nato nel nucleo familiare. In caso contrario, si dovrà compilare una nuova DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica) per ottenere un ISEE aggiornato. Questo è un passaggio obbligatorio per tutti i principali incentivi, dall’Assegno Unico fino alle agevolazioni per la mensa scolastica.

L’Assegno Unico è il perno principale del sistema bonus 2025: si richiede online tramite il portale INPS ed è disponibile anche per chi non ha un impiego, purché in possesso di un ISEE valido. È importante aggiornare la domanda se già si percepisce il contributo per altri figli, aggiungendo il nuovo nato per ottenere l’aumento previsto e recuperare gli arretrati fin dal settimo mese di gravidanza. Novità di quest’anno è il Bonus nuovi nati da 1.000 euro, erogato una tantum per famiglie con ISEE inferiore a 40.000 euro. Anche in questo caso, è necessario fare domanda all’INPS entro sei mesi dalla nascita, usando SPID o altra identità digitale.

Insegna Inps (foto ansa.it) - mediaoneonline.it
Insegna Inps (foto archivio) – mediaoneonline.it

Ecco i tre errori da evitare per non perdere i bonus

Nonostante l’importanza dei bonus, molti cittadini rischiano di perdere il diritto per semplici disattenzioni. Ecco i tre errori più gravi da evitare: 1. Non aggiornare l’ISEE dopo la nascita del figlio: Se il nuovo nato non viene inserito nel nucleo familiare, non risulterà nei calcoli e si perderanno tutti i benefici connessi, dall’Assegno Unico al bonus nascita. 2. Non modificare la domanda dell’Assegno Unico: Anche se già in corso, la richiesta va aggiornata con i dati del neonato, altrimenti l’INPS non eroga l’aumento spettante né gli arretrati.

E poi, il punto 3. Presentare le domande fuori tempo massimo: Il Bonus Nascita da 1.000 euro ha una finestra temporale precisa: sei mesi dalla nascita. Chi fa domanda in ritardo non riceverà nulla. Infine, va ricordato che ogni bonus ha un canale specifico: l’Assegno Unico va richiesto su inps.it, il Bonus Nascita sempre via INPS, mentre l’assegno di maternità comunale va richiesto presso il proprio Comune di residenza. Controllare sempre le istruzioni aggiornate è il primo passo per non sbagliare.