Boom dei Filtri per Caraffe: l’ansia da PFAS fa impennare le vendite | Occhio perché non sono tutti sicuri

Il mercato dei filtri per l’acqua cresce a dismisura, ma così accade anche per ciò che riguarda i rischi: ecco a cosa stare molto attenti
Quando si parla di sicurezza alimentare, la mente spessso corre ai cibi che consumiamo ogni giorno, ma raramente si riflette su un elemento tanto semplice quanto fondamentale: l’acqua. In ogni cucina italiana, ogni giorno, migliaia di famiglie preparano un piatto di pasta, lavano verdure, cucinano minestre. Ma ci siamo mai chiesti se l’acqua che scorre dal nostro rubinetto sia davvero così pura e priva di sostanze indesiderate?
L’acqua potabile, per legge, deve rispettare parametri rigorosi. Tuttavia, il percorso che essa compie, dalle falde acquifere alle tubature domestiche, non è privo di rischi. Residui di metalli, pesticidi, cloro e composti organici possono insidiare quella che crediamo sia un’acqua limpida e sicura. Proprio da queste preoccupazioni nasce un fenomeno che negli ultimi anni ha registrato una crescita esponenziale: il boom dei purificatori domestici.
Molti italiani hanno scelto di installare sistemi professionali di depurazione, altri hanno optato per soluzioni più semplici come le caraffe filtranti. Il mercato dei dispositivi per la filtrazione dell’acqua è cresciuto a dismisura, spinto dal desiderio di avere un’acqua più leggera, dal sapore migliore e soprattutto più sana. Ma è davvero così? I filtri domestici sono affidabili al punto da garantire una protezione completa contro le sostanze pericolose?
La risposta non è così semplice. Da una parte, questi sistemi promettono un’acqua migliore e più sicura; dall’altra, diversi studi dimostrano che non tutti i dispositivi mantengono ciò che dichiarano. Se l’idea di bere un bicchiere d’acqua limpida e priva di contaminanti è rassicurante, è necessario interrogarsi sulla reale efficacia di caraffe e filtri, spesso considerati un compromesso tra praticità ed economicità.
Il boom delle caraffe filtranti
Negli ultimi anni, le caraffe filtranti sono diventate uno degli oggetti più acquistati dalle famiglie che cercano soluzioni rapide per migliorare la qualità dell’acqua del rubinetto. Secondo stime recenti, circa il 20% delle persone in Europa utilizza un sistema di filtrazione domestico, che sia una caraffa, un filtro applicato direttamente al rubinetto o materiali naturali come carbone attivo e sfere di ceramica.
I test condotti da 60 Millions de Consommateurs, rivista francese dedicata ai consumatori, hanno però rivelato dati sorprendenti. L’acqua del rubinetto non è sempre immune da sostanze indesiderate come i Pfas, pesticidi e metalli pesanti. Le caraffe filtranti riescono in parte a trattenere cloro e altre impurità, ma non tutte sono ugualmente efficaci nel bloccare nitrati, nitriti e sostanze tossiche. Alcuni modelli, ad esempio, eliminano gran parte del calcio e del magnesio, minerali essenziali per la salute, impoverendo così l’acqua di elementi utili.

I pesticidi e i metalli pesanti? Sì, il rischio esiste
Un aspetto spesso sottovalutato riguarda la microbiologia. Alcuni filtri, se non correttamente mantenuti, possono diventare un terreno fertile per la proliferazione di germi. In alcuni test, è stata riscontrata addirittura la presenza di batteri coliformi, indice di contaminazione. Questo significa che, invece di migliorare la qualità dell’acqua, in certi casi la filtrazione può addirittura peggiorarla. Altra criticità riguarda i Pfas, sostanze chimiche utilizzate in passato in numerosi settori industriali e oggi considerate altamente nocive. Nessuna caraffa testata è riuscita a eliminarle completamente, lasciando residui ben superiori alle soglie di sicurezza. Anche i filtri da rubinetto mostrano risultati alterni: alcuni sono eccellenti contro pesticidi e metalli pesanti, ma meno efficaci con cloro e composti fluorurati.
Il sapore resta comunque un fattore chiave: quasi tutte le soluzioni migliorano notevolmente l’odore e il gusto dell’acqua, eliminando la sgradevole nota di cloro. Tuttavia, ciò non basta per parlare di vera sicurezza alimentare, perché la trasparenza e il buon gusto non sempre coincidono con la purezza chimica e microbiologica. Alla luce di questi dati, appare evidente che l’acqua filtrata non è automaticamente sinonimo di acqua sicura. Se da un lato i filtri rappresentano un valido alleato nella riduzione di odori e sapori sgradevoli, dall’altro non sempre garantiscono una barriera completa contro le sostanze pericolose. I
