CAOS PENSIONI 2025, lo Stato ritira la promessa | Addio vecchie regole, cambiano età e guadagni

Inps, soldi (foto teleone.it) - mediaoneonline.it

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Pensioni continuamente in evoluzione, e cambia anche le modalità di calcolo dell’assegno: cosa sta accadendo  

Negli ultimi vent’anni, il tema delle pensioni in Italia è diventato sempre più centrale nel dibattito pubblico. Se un tempo bastavano pochi decenni di lavoro per garantirsi una vecchiaia serena, oggi i requisiti sono cambiati radicalmente. L’età pensionabile è stata progressivamente innalzata, e le regole per l’accesso al trattamento previdenziale sono diventate sempre più stringenti. Il cambiamento demografico, con l’invecchiamento della popolazione e la riduzione dei nuovi contribuenti, ha messo a dura prova la sostenibilità del sistema.

Nel 2025, le tensioni si sono fatte sentire con forza. Le nuove leggi pensionistiche hanno sollevato ondate di proteste in tutte le grandi città italiane. Sindacati, lavoratori e persino alcuni esponenti politici denunciano una profonda ingiustizia sociale: chi ha iniziato a lavorare presto o svolge attività usuranti rischia di dover attendere anni in più rispetto al passato per accedere alla pensione.

Le manifestazioni si moltiplicano davanti alle sedi INPS e nei centri storici. Gli slogan urlano contro l’aumento dell’età pensionabile e contro un sistema che, secondo molti, non tutela più i più deboli. Le fasce di lavoratori precari e autonomi sono tra le più colpite: molti di loro temono di non vedere mai la pensione, o di ricevere un assegno troppo basso per vivere dignitosamente.

In questo contesto, la disillusione cresce e l’idea di una pensione serena sembra allontanarsi sempre di più. La fiducia nel sistema previdenziale crolla, mentre aumenta il ricorso a forme di previdenza integrativa privata, considerate da molti una necessità più che una scelta.

Le nuove regole del 2025: cosa cambia davvero

A partire dal 2025, le nuove norme porteranno un innalzamento dell’età pensionabile a 67 anni, con un meccanismo di aggiornamento biennale legato all’aspettativa di vita ISTAT. Questo significa che, nei prossimi anni, l’età potrebbe ancora aumentare. Parallelamente, resta la possibilità della pensione anticipata, con almeno 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne, senza vincolo anagrafico.

Viene confermata e modificata la cosiddetta “quota 103”, che permette di andare in pensione sommando età e contributi, ma con criteri più severi rispetto al passato. Cambiano anche le modalità di calcolo dell’assegno, con un occhio di riguardo all’equità tra generazioni e una maggiore attenzione alle carriere discontinue o part-time.

soldi da pagare (foto archivio) - mediaoneoneline.it
soldi da pagare (foto archivio) – mediaoneoneline.it

Chi è più colpito dalla riforma

I lavoratori autonomi e i dipendenti privati sono tra i più interessati dalle modifiche. Tuttavia, anche nel settore pubblico si registrano cambiamenti sostanziali, soprattutto per quanto riguarda le uscite anticipate. Alcune categorie, come i lavoratori usuranti o le donne con figli, beneficiano ancora di clausole di salvaguardia. L’INPS ha aggiornato i propri sistemi informatici per recepire le nuove norme, e invita tutti i cittadini a consultare le simulazioni online e a rivolgersi a centri specializzati per una corretta pianificazione del pensionamento. Un altro aspetto da non sottovalutare è l’obbligo di presentare la domanda con maggiore anticipo e secondo procedure più rigide rispetto al passato.

Le novità introdotte nel 2025 segnano un passaggio epocale nella storia previdenziale italiana. L’obiettivo del governo è quello di garantire la sostenibilità del sistema in un’epoca segnata dall’invecchiamento demografico. Tuttavia, le contestazioni sociali e le difficoltà per milioni di lavoratori indicano che il cammino verso una riforma condivisa e sostenibile è ancora lungo e complesso. Chi si avvicina alla pensione oggi deve confrontarsi con un panorama profondamente diverso rispetto a quello dei propri genitori. E in questo contesto di incertezza, informarsi e agire con consapevolezza è più che mai fondamentale.