Cartelle esattoriali, ora c’è la novità per questa Regione: chiuse in una botta sola senza costi aggiuntivi | Non serve presentare documenti

Tasse pagamento (foto prestitionline.it) - Mediaoneonline.it

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Si tratta di una delle tasse sicuramente più odiate in assoluto: le opportunità e anche qualche “mugugno”. 

Nel corso dei dodici mesi, le famiglie italiane devono mettere in conto una lunga serie di tasse e imposte locali che incidono pesantemente sul bilancio domestico. Tra le più comuni troviamo l’IMU per chi possiede una seconda casa, la TARI (la tassa sui rifiuti), le addizionali regionali e comunali, senza contare il famigerato bollo auto. Il peso fiscale, già elevato, varia da regione a regione e risente della politica fiscale locale.

L’IMU è una delle imposte più discusse: anche se l’abitazione principale è esente, le seconde case e i fabbricati strumentali sono soggetti a una tassazione che può raggiungere cifre importanti, soprattutto nei grandi centri urbani. La sua aliquota è stabilita dal Comune e può incidere anche per centinaia di euro all’anno.

Non va meglio con la TARI, la tassa sui rifiuti: calcolata sulla base della superficie dell’immobile e del numero di occupanti, questa imposta varia sensibilmente da città a città. In alcune zone d’Italia, per una casa media di 100mq con quattro occupanti, si possono spendere oltre 400 euro l’anno solo per lo smaltimento dei rifiuti urbani.

A queste si aggiungono le addizionali regionali e comunali sull’IRPEF, che possono raggiungere un’aliquota del 2,03% in alcune aree del Paese. In pratica, su uno stipendio netto di 1.500 euro al mese, si possono versare anche 300 euro in più all’anno solo per questa voce.

Le novità per una delle tasse più odiate in assoluto

Una delle imposte più detestate dagli italiani è senza dubbio il bollo auto. Si tratta di una tassa sul possesso del veicolo, indipendente dall’uso reale dell’auto. Ogni anno, milioni di automobilisti si ritrovano a pagare da 150 a oltre 500 euro, a seconda dei kilowatt del veicolo e della regione di residenza. A rendere il quadro ancora più complesso è la diversificazione delle modalità di pagamento e delle agevolazioni da regione a regione.

Il bollo auto non è legato al consumo o all’inquinamento effettivo, ma al semplice possesso. Inoltre, in alcune regioni sono previste esenzioni per auto elettriche, ibride o storiche, ma l’accesso a queste agevolazioni è spesso complicato da norme poco chiare e da procedure burocratiche complesse. Ma, proprio per tutti i residenti in Sicilia, arriva anche qualche buona novità, che andiamo subito ad approfondire.

bollo auto (foto autovalle.it) - mediaoneonline.it
bollo auto (foto autovalle.it) – mediaoneonline.it

Cancellate sanzioni ed interessi: l’opzione “straccia bollo”

Come anticipato, non sono soltanto brutte notizie, per gli automobilisti residenti in Sicilia: la Regione ha confermato la proroga dell’iniziativa “straccia bollo” fino al 30 giugno 2025. L’agevolazione riguarda i cittadini che non hanno pagato il bollo auto tra il 1° gennaio 2016 e il 31 dicembre 2023. Grazie a questa misura, sarà possibile saldare il debito senza sanzioni né interessi, pagando solo il capitale originario dovuto. Il procedimento è semplice: non è necessario presentare alcuna domanda. Basta recarsi presso le sedi ACI o presso gli sportelli convenzionati con la Regione Sicilia, dove verrà calcolato l’importo residuo. Se il pagamento avviene entro la scadenza, l’intera cartella esattoriale sarà considerata chiusa definitivamente. Si tratta di un’opportunità unica per mettersi in regola, evitando ulteriori spese e riducendo il contenzioso con l’amministrazione regionale. La Regione ha voluto così incentivare il pagamento spontaneo, alleggerendo anche il carico di lavoro degli uffici fiscali.

L’iniziativa, già proposta in passato, ha riscosso un buon successo e punta ora a recuperare milioni di euro mai versati dai contribuenti, senza ricorrere a metodi coercitivi. Il cittadino, in questo modo, può regolarizzarsi con facilità e in modo più equo. Se da un lato la Regione Sicilia è venuta incontro agli inadempienti, dall’altro, tuttavia, ha deciso di non prorogare per il 2025 lo sconto del 10% che era stato previsto nel 2024 per chi pagava puntualmente. Il bonus dello scorso anno era stato riservato a chi era in regola con i versamenti precedenti e utilizzava i canali ufficiali per il pagamento. Una scelta che ha suscitato qualche malumore tra i cittadini virtuosi, che si aspettavano un premio per la regolarità fiscale…