Cartelle esattoriali, quando scatta la NUOVA SANATORIA: ora anche Giorgetti conferma tutto

Agenzia delle Entrate (foto ascompd.com) - mediaoneonline.it

Agenzia delle Entrate (foto ascompd.com) - mediaoneonline.it

Una delle più grandi opportunità per “sciogliere” la questione debiti con il Fisco: le tappe, fino all’approvazione.

i In un’Italia in cui sempre più cittadini faticano a far quadrare i conti, la proposta della Rottamazione Quinquies appare come una vera e propria ancora di salvezza. In particolare, si tratta di una nuova edizione della definizione agevolata dei debiti con il Fisco, che permetterebbe a milioni di contribuenti in difficoltà di saldare le proprie pendenze pagando soltanto una parte delle somme dovute, senza sanzioni e interessi.

In un contesto che, come ben sappiamo, è segnato da inflazione crescente, mutui insostenibili e aumento dei prezzi, questa misura fiscale viene vista dunque come una grandissima (ed unica) e reale occasione per rimettere in ordine i conti familiari. Il provvedimento, ancora in fase di valutazione da parte del governo, potrebbe coinvolgere non solo persone fisiche, ma anche piccole imprese e lavoratori autonomi. La proposta prevede di applicare forti sconti su cartelle esattoriali emesse entro una certa data, magari includendo anche chi ha già usufruito delle precedenti rottamazioni. E le conferme, per certi versi, arrivano anche dal ministro Giorgetti. Ma andiamo ai dettagli.

Secondo alcune indiscrezioni, ad ogni modo, la Rottamazione Quinquies potrebbe essere inclusa in un maxi-decreto fiscale entro l’estate, portando con sé benefici immediati per chi ha situazioni debitorie aperte con l’Agenzia delle Entrate. Una sorta di pace fiscale “last minute” pensata per rimettere in carreggiata milioni di contribuenti alle prese con pignoramenti, ipoteche o notifiche di pagamento. Ecco perché cresce la pressione sull’Esecutivo: famiglie e imprese chiedono certezze e tempi rapidi.

Con la fine del mese di aprile ormai alle porte, appare evidente come l’ipotesi di far partire la nuova sanatoria entro questa scadenza sia ormai irrealistica. Il primo trimestre del 2025 si è concluso senza passi concreti e, al momento, non vi sono certezze sull’inizio della rottamazione quinquies. Anche con l’approvazione di una legge rapida, sarebbe necessario rivedere l’intero calendario delle scadenze. A sottolinearlo è stato lo stesso direttore dell’Agenzia delle Entrate, Vincenzo Carbone, che ha evidenziato la necessità di riscrivere le date previste.

La proposta e le date dei pagamenti

Ma entriamo nei dettagli della questione. La proposta attualmente in esame in Parlamento indicava come termine ultimo per presentare la domanda di adesione il 30 aprile, con accettazione da parte dell’Agenzia entro il 30 giugno e primo pagamento il 31 luglio. Ma siamo già al 20 aprile, e questi termini risultano chiaramente inapplicabili. Di conseguenza, si prevede uno slittamento generale delle scadenze, anche per permettere al partner tecnologico del Fisco, Sogei, di approntare i sistemi necessari per la gestione delle nuove domande. L’attesa per la nuova rottamazione è alta, soprattutto da parte dei contribuenti decaduti dalla rottamazione quater. In molti stanno valutando se richiedere la riammissione entro il 30 aprile o attendere la quinquies, che prevede condizioni molto più favorevoli: rate mensili, dilazione decennale e maggiore flessibilità. Confrontando le due opzioni, la nuova sanatoria appare decisamente più vantaggiosa.

Il vero nodo da sciogliere resta però l’approvazione della norma che la introdurrà ufficialmente. La rottamazione quinquies rischia quindi di essere rinviata all’autunno o addirittura alla fine del 2025. Una delle ipotesi più probabili è che venga inserita direttamente nella Legge di Bilancio 2026, anche per dare tempo alla Commissione che sta analizzando il “magazzino” delle cartelle esattoriali di concludere i propri lavori. Tra le proposte più interessanti, c’è quella promossa dal deputato Gusmeroli, che prevede una rottamazione dei debiti fino al 31 dicembre 2023, da versare in 120 rate mensili con decadenza solo dopo sei mancati pagamenti. Un modello pensato per rendere la sanatoria più sostenibile per i contribuenti e per evitare l’elevato tasso di decadenza delle edizioni precedenti.

Ministro Giorgetti (foto sicilianews24.it) - mediaoneonline.it
Ministro Giorgetti (foto sicilianews24.it) – mediaoneonline.it

L’idea di rate più leggere e meno decadenze

Ciò che rappresenta molto più che una semplice “speranza”, è che il ministro Giancarlo Giorgetti ha confermato il suo sostegno all’iniziativa, assicurando che il MEF è già al lavoro per trovare le coperture economiche. Secondo le prime stime, se si considerasse solo il secondo semestre del 2022, il costo della sanatoria sarebbe compreso tra 1 e 2 miliardi di euro, una cifra ritenuta gestibile. La primavera era stata indicata come possibile finestra per l’approvazione, ma al momento appare più realistico un rinvio ai prossimi mesi. Una delle maggiori novità della rottamazione quinquies riguarda proprio la sua struttura. Contrariamente alla quater, che prevedeva solo 18 rate trimestrali e una scadenza ravvicinata per il versamento delle prime due, la nuova proposta mira a dilazionare il debito in un piano di ammortamento più sostenibile, con rate mensili e una durata decennale.

Un altro elemento chiave riguarda la flessibilità: invece della decadenza automatica dopo un solo ritardo, si prevede la possibilità di mantenere il beneficio anche con ritardi fino a sei rate non versate. Questo elemento sarebbe cruciale per evitare che i contribuenti vengano esclusi dalla sanatoria per piccoli problemi temporanei di liquidità. La rottamazione quater, infatti, ha mostrato diversi limiti: tra questi, la difficoltà per molti contribuenti di onorare le prime due rate in tempi stretti. Spesso si trattava di versamenti pari al 20% del debito totale in appena un mese, una soglia troppo alta per chi si trova già in difficoltà economica. In diversi casi, questo ha portato alla decadenza immediata, con la conseguente perdita del beneficio e la riattivazione dell’intero debito. Anche la cadenza trimestrale delle rate si è rivelata penalizzante, soprattutto quando le scadenze coincidevano con altri importanti adempimenti fiscali. La nuova proposta punta quindi a superare questi problemi strutturali, offrendo ai contribuenti uno strumento più adatto alle reali condizioni economiche. Si rimane al lavoro, dunque, per una quinquies che potrà, di certo, aiutare i cittadini a rientrare delle proprie posizioni debitorie con il Fisco senza ulteriori stress finanziari. Non resta, dunque, che attendere, e con parecchia fiducia.