“Ci dispiace da quest’anno non si può”: questa spiaggia siciliana ha la bandiera rossa | Divieto di balneazione immediato

bandiera rossa mare - foto (C) Mediaoneonline.it
Non è tutto “azzurro” e pulito, il mare italiano: ci sono delle eccezioni segnalate con “bandiera rossa”.
La Sicilia, bagnata da uno dei mari più belli e ricchi del Mediterraneo, continua a sorprendere turisti e locali con il suo patrimonio naturale costiero. Le sue acque, limpide e incontaminate in molti tratti, sono diventate sinonimo di eccellenza ambientale, tanto da ottenere ogni anno numerose Bandiere Blu. Questo prestigioso riconoscimento, che viene anche conferito dalla Foundation for Environmental Education (FEE), premia le spiagge per la qualità dell’acqua, la gestione sostenibile e la presenza di servizi all’avanguardia.
Dalla Riserva dello Zingaro a San Vito Lo Capo, passando per le acque smeraldine di Cefalù, la Sicilia è un’esplosione di biodiversità e di panorami mozzafiato. Negli ultimi anni, sono aumentati i tratti costieri monitorati e premiati: zone dove l’acqua è analizzata regolarmente e dove si punta su una balneazione sicura, sostenibile e attenta alla salute pubblica. Le località come Marina di Ragusa, Menfi e Pozzallo si sono distinte per il rispetto dei parametri ambientali, diventando veri e propri modelli.
I numerosi interventi di bonifica, il miglioramento degli impianti di depurazione e le campagne di sensibilizzazione ambientale hanno contribuito alla crescita di un turismo balneare consapevole. La Sicilia, con oltre 1600 km di costa, rappresenta il 22% delle coste italiane, e offre ogni anno una varietà incredibile di spiagge premiate che attraggono visitatori da ogni parte del mondo. È un vanto nazionale, ma non tutto è oro quello che luccica.
Infatti, se da una parte i premi continuano ad arrivare, dall’altra esiste un lato oscuro delle coste siciliane, meno pubblicizzato ma ugualmente importante: quello delle spiagge vietate alla balneazione, con tanto di cartelli e bandiere rosse che segnalano pericoli sanitari e ambientali.
Le spiagge off-limits: il rovescio della medaglia
Ben 64 tratti costieri sono stati ufficialmente interdetti alla balneazione nella stagione 2024 secondo i dati della Regione Siciliana. Si tratta di oltre 39 km di costa in cui non è possibile fare il bagno, un numero significativo che getta ombre su un’isola che vive anche di turismo balneare.
La provincia con più interdizioni è Palermo, con 15 km vietati, seguita da Messina, dove quasi 10 km di litorale sono stati dichiarati non balneabili. A ciò si aggiungono altri 127 km di costa vietati per motivi di sicurezza strutturale o morfologica: scogliere pericolose, foci di torrenti, porti industriali e zone vicine a depuratori. Messina detiene il record con oltre 75 km di costa off-limits, di cui ben 45 solo nelle isole Eolie.

Zoom su una spiaggia simbolo: Larderia nel messinese
Una delle aree “simbolo” della criticità ambientale è quella di Larderia, nel messinese. Qui, la foce del torrente omonimo è stata interdetta alla balneazione a causa di ripetuti episodi di inquinamento delle acque. Nonostante l’apparente tranquillità della zona, le analisi effettuate dal Dipartimento Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico (DASOE) confermano la presenza di agenti contaminanti incompatibili con la salute pubblica. Altre zone interdette includono le coste di Capomulini e Acitrezza nel catanese, e spiagge come Vergine Maria e Sant’Elia nel palermitano. Anche luoghi di rara bellezza come la Scala dei Turchi e il Kaos agrigentino sono considerati pericolosi e chiusi per motivi di sicurezza geologica.
Secondo gli esperti del Centro euro-mediterraneo sui cambiamenti climatici (CMCC), tra le cause che mettono a rischio la fruibilità delle coste ci sono anche i mutamenti climatici: il mare si innalza dai 2 ai 3 mm all’anno, con impatti diretti sulla stabilità e salubrità delle coste. È evidente quindi che, accanto agli sforzi per la tutela ambientale, sono necessarie azioni concrete per ridurre l’inquinamento e affrontare i cambiamenti climatici. Solo così si potrà garantire alla Sicilia il diritto di essere davvero un’isola di mare pulito e sicuro per tutti.