Città, i veri ricchi vivono solo in queste zone d’Italia: e non si tratta del nord | Ecco la classifica

Soldi tasse (foto tg24.sky.it) - mediaoneonline.it

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Alcuni dati sui redditi sono a dir poco inaspettati, ed escono fuori dal “microscopio” della Cgia: ecco il dettaglio.  

Negli ultimi decenni, la fuga dei capitali è diventata un tema caldo nei dibattiti politici ed economici italiani. Le élite economiche, alla ricerca di regimi fiscali più favorevoli, hanno spesso spostato fondi all’estero, portando via risorse preziose per il sistema Paese. Il timore di perdere ulteriori entrate ha spinto vari governi ad adottare misure anti-evasione sempre più stringenti, con controlli intensificati e una maggiore collaborazione internazionale tra le autorità fiscali.

Le contromisure, tuttavia, non hanno sempre funzionato come previsto. Se da una parte si sono ridotti alcuni fenomeni di evasione fiscale, dall’altra si è registrata una crescente delocalizzazione patrimoniale verso Paesi più “accoglienti”. Eppure, accanto a questa emorragia economica, si è fatta strada una realtà diversa: molti italiani benestanti non solo non sono emigrati fiscalmente, ma hanno anche scelto di consolidare le loro fortune nel territorio nazionale.

Questa scelta deriva da una combinazione di fattori. Da un lato, la solidità delle istituzioni italiane, nonostante le difficoltà burocratiche, garantisce stabilità. Dall’altro, la qualità della vita, il patrimonio culturale e il senso di appartenenza territoriale rappresentano motivazioni forti per molti imprenditori e professionisti ad alto reddito. E così, in silenzio, alcune zone d’Italia si sono trasformate in veri e propri hub della ricchezza domestica.

Il risultato? Semplice, ovvero un’Italia che corre letteralmente “a due velocità”. Da una parte chi porta i capitali altrove, dall’altra chi continua a produrre e dichiarare ricchezza rimanendo dentro i confini nazionali. Ma dove si trovano questi contribuenti modello?

Tutti i redditi finiscono nel “microscopio” della Cgia: i dati

Sottolineiamo innanzitutto che, ogni anno, l’Ufficio studi della CGIA di Mestre pubblica una mappa della ricchezza basata sulle dichiarazioni Irpef. Questi dati, forniti dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, analizzano il reddito medio pro capite nei comuni italiani. Si tratta di un parametro utile, anche se non esaustivo, per comprendere le disuguaglianze territoriali.

Dalla classifica emerge una fotografia netta: i comuni più ricchi sono quasi tutti localizzati nel Centro-Nord. In vetta si trova, tra gli altri, Lajatico, in provincia di Pisa, terra natale di Andrea Bocelli. Con un reddito medio pro capite molto elevato, ha superato negli ultimi anni molti capoluoghi di provincia. Sul fronte opposto troviamo invece piccoli comuni come Cavargna, in provincia di Como, dove i cittadini dichiarano poco più di 6.000 euro all’anno. Ma andiamo ad alcune delle più grandi sorprese.

Firma su un assegno soldi (foto debitobancario) - mediaoneonline.it
Firma su un assegno soldi (foto debitobancario) – mediaoneonline.it

Una zona ricca di difficoltà, ma anche di eccellenze

Volgendo lo sguardo verso il Mezzogiorno, e in particolare alla Sicilia, il panorama cambia radicalmente. La maggior parte dei comuni siciliani si colloca sotto la media nazionale. Città come Palermo occupano posizioni molto basse in classifica, con redditi medi di poco superiori ai 20.000 euro. Un dato che riflette difficoltà strutturali e una minore industrializzazione del territorio. Tuttavia, non mancano le sorprese positive. Nella provincia di Catania, ad esempio, esistono sacche di ricchezza che vanno controcorrente. Il comune di San Gregorio di Catania ha registrato un reddito medio di oltre 28.000 euro, guadagnando così il 155° posto nazionale. Un dato che smentisce chi crede che al Sud l’agiatezza sia impossibile da raggiungere.

E il primato assoluto per la Sicilia? Va a Sant’Agata Li Battiati, ancora una volta nel Catanese. Secondo l’ultima classifica disponibile, il comune ha raggiunto un reddito medio pro capite di 28.055 euro, posizionandosi al 152° posto tra gli oltre 7.900 comuni italiani. Un dato che lo rende il più ricco della regione e uno dei migliori esempi di resilienza economica meridionale. Una testimonianza evidente di come in Italia, nonostante tutto, ci siano territori capaci di attrarre e trattenere la ricchezza. Non sempre, insomma, fuggire conviene…