Clicchi, guardi e ZAC! Multa da 5.000€ direttamente a casa tua | Streaming illegale nel mirino

televisione spenta - foto (C)Mediaoneonline.it

televisione spenta - foto (C)Mediaoneonline.it

Lo si sa ormai da anni, ma c’è chi continua a sbagliare con lo streaming illegale: ecco le nuove regole 

Negli ultimi anni, il mondo dello streaming si è evoluto a una velocità impressionante, trasformando il modo in cui milioni di utenti fruiscono di contenuti audiovisivi. Tuttavia, questa rivoluzione digitale ha portato con sé una serie di problemi legati alla legalità delle trasmissioni. In particolare, il fenomeno del cosiddetto “pezzotto” – ovvero decoder pirata che permettono di vedere gratuitamente eventi sportivi o piattaforme a pagamento – è diventato un vero e proprio caso nazionale.

Il problema principale nasce dal fatto che molti utenti, attratti dalla possibilità di accedere gratuitamente a film, serie TV o partite di calcio, scelgono vie non autorizzate. Ciò ha generato ingenti perdite economiche per emittenti e piattaforme ufficiali come DAZN, Sky, Netflix e Prime Video. Le istituzioni, negli ultimi anni, hanno cercato di correre ai ripari con l’introduzione di normative sempre più severe e con l’uso di tecnologie per il tracciamento degli accessi illeciti.

Un’altra questione fondamentale è la difficoltà nel distinguere un utente consapevole da uno inconsapevole. Molti cliccano su link condivisi via social o gruppi Telegram senza sapere che stanno commettendo un reato. La diffusione di questi contenuti avviene spesso attraverso siti ben noti come Streaming Community, che offrono gratuitamente film e serie TV copiati da servizi a pagamento. E oggi chi li visita rischia grosso.

L’accesso a contenuti pirata è solo la punta dell’iceberg: dietro questi portali si celano veri e propri rischi per la privacy e la sicurezza informatica. Dati personali, carte di credito e dispositivi possono finire facilmente sotto il controllo di reti legate alla criminalità, creando danni enormi a chi si è connesso solo per guardare un episodio di una serie TV.

Occhio: ci sono multe salatissime pronte a colpire

La svolta arriva dall’AgCom (l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni), che ha annunciato una nuova linea dura: non solo i gestori dei siti pirata saranno puniti, ma anche gli utenti finali. Il commissario Massimiliano Capitanio ha chiarito che la semplice visita al sito non è ancora sufficiente per configurare una violazione, ma la visione prolungata di contenuti protetti sì.

Per la prima infrazione, è prevista una multa di 154 euro, riducibile a circa 51 euro se si aderisce al pagamento entro i termini stabiliti. Tuttavia, in caso di recidiva, la sanzione sale bruscamente: la seconda violazione comporta una multa fissa di 5.000 euro, senza alcuna possibilità di riduzione. Un messaggio chiaro per scoraggiare chi pensa che “guardare un film non faccia male a nessuno”.

telecomando tv - foto archivio mediaoneonline.it
telecomando tv – foto archivio mediaoneonline.it

Il sistema Piracy Shield e come avviene il tracciamento

L’AgCom si sta dotando di strumenti tecnologici per bloccare in tempo reale la diffusione illecita dei contenuti. È già operativo Piracy Shield, un sistema che permette di oscurare le dirette sportive trasmesse illegalmente. E, in futuro, sarà esteso anche a film, serie TV e documentari. Questo cambiamento renderà ancora più difficile per i pirati digitali nascondersi. Resta, però, una questione aperta: l’identificazione certa degli utenti.

Anche conoscendo l’indirizzo IP, non sempre si riesce a risalire con precisione alla persona responsabile. Tuttavia, le autorità stanno lavorando per migliorare questo aspetto, consapevoli che la lotta alla pirateria richiede tempo, collaborazione tra enti e aggiornamento continuo delle tecnologie. In conclusione, la visione “gratuita” potrebbe presto costare carissima. Meglio pensarci (almeno) due volte prima di… cliccare su un link sospetto. Non solo per evitare una multa salata, ma anche per proteggere i propri dati personali e contribuire natuarlmente anche al rispetto del lavoro di migliaia di professionisti…