Cos’è il sistema HARRP? Dove si trova? Come funziona? E’ solo fantasia di ‘Complottisti’ o c’è qualcosa da sapere?

In un mondo dove infuriano le guerre e le bizze del clima, tra siccità e inondazioni, forse vale la pena di soffermarsi con qualche ‘pennellata’ sul sistema HARRP, un acronico che sta per High Frequency Active Auroral Research Program.
Come si legge su Wikipedia, si tratta di “un’installazione civile e militare situata negli Stati Uniti d’America e precisamente, in Alaska, nei pressi di Gakona, in una ex base della United States Air Forc”. L’HARRP è stata costruita nel 1993 e per alcuni anni è rimasta inutilizzata. E’ entrata in piena attività nel 2015 e, da allora, non sono mancate le polemiche, soprattutto da parte dei cosiddetti ‘complottisti’. Ricordiamo che i citati ‘complottisti’ sono stati osteggiati fino a quando che le cosiddette ‘Scie chimiche’ e il cloud seeding, tradotto forse impropriamente come inseminazione artificiale delle nuvole, non sono diventati argomenti di cronaca e non certo invenzioni complottiste (qui un articolo sul cloud seeding: https://www.thehour.info/il-dubbio-le-potenze-mondiali-stanno-utilizzando-le-piogge-artificiali-e-la-siccita-per-farsi-la-guerra-il-caso-dubai-il-mistero-inquietante-degli-incendi-boschivi-che-colpiscono-mezzo-mondo/). Ma cos’è, in realtà, il sistema HARRP? Leggiamo in un articolo dell’ANSU, l’Associazione Nazionale per lo Studio degli UFO:
“HARRP si configura come un programma di ricerca attiva ad alta frequenza aurale, ma tralasciando i paroloni scientifici che descrivono il progetto, quello che ci è stato taciuto può essere molto più facilmente compreso dalla lettura del seguente stralcio estrapolato dalle 440 pagine dello studio sull’impatto ambientale dello HAARP, e riportato dalla rivista Popular Science: ‘…le trasmissioni dell’IRI (Strumento di Ricerca Ionosferica), possono innalzare la temperatura corporea interna di persone vicine alle emissioni, incendiare automobili ed oggetti di metallo, fare esplodere missili che usano fusibili elettronici e interrompere le comunicazioni di aerei ad alta e bassa quota, nonché fare insorgere avarie nei sistemi di controllo del volo…”.
In alcuni casi si tratta accadimenti che si sono materializzati anche in Sicilia. I più eclatanti si sono verificati nei primi anni del 2000 a Canneto di Caronia, in provincia di Messina. In questa piccola frazione a mare di Caronia, per un certo periodo di tempo, si sono verificati strani incendi dentro le abitazioni e anche in aree esterne. I fatti di Canneto di Caronia suscitarono inquietudine e curiosità in mezzo mondo, tanto che il Governo nazionale dell’epoca istituì un gruppo di lavoro composto da uomini di scienza per provare a capire quello che stava succedendo. Di quegli anni restano poche testimonianze, poche luci e moltissime ombre. Sempre nella nostra Isola, per alcuni anni, un bel numero di automobilisti che percorreva la galleria di Tremonzelli, lungo l’autostrada Palermo-Catania, si è ritrovato improvvisamente bloccato con il motore spento. Avventura successa anche a chi scrive.
A bloccarsi era l’impianto elettrico delle automobili. Cosa mandava in tilt gli impianti elettrici delle automobili è rimasto un mistero.
Torniamo al sistema HARRP. “Uno degli obiettivi che si propone HAARP – leggiamo sempre nell’articolo dell’ANSU – è una sorta di tomografia terrestre profonda, una TAC da eseguire di volta in volta su aree bersaglio diverse, al fine di rilevare l’esistenza di basi sotterranee, giacimenti di petrolio, depositi minerali o quanto altro, una operazione eseguita attraverso il bombardamento a base di microonde dell’area selezionata”. A questo punto l’articolo cita l’esempio dei fatti di Canneto di Caronia: “Esistono quindi evidenti analogie tra quanto accade a Caronia e gli effetti prodotti sulla terra dal progetto HAARP, tenendo anche conto che esistono già numerosi satelliti in orbita con il compito di irradiare la crosta terrestre: qual è la potenza utilizzata per sondare una determinata area geografica? Sicuramente si tratta di una quantità tale di microonde da sconvolgere in maniera inaspettata gli equilibri naturali terrestri”.
Sulla rete rintracciamo un post che riguarda Edward Snowden, un informatico americano diventato famoso in tutto il mondo per la sua attività di whistleblower, parola che sta ad indicare le persone che denunciano le illegalità, le frodi e altre. Il termine deriva dall’inglese to blow the whistle, che significa “soffiare sul fischietto” per richiamare l’attenzione dei cittadini su un’ingiustizia o su un abuso (chi ne vuole sapere di più su Edward Snowden può leggere qui: https://it.wikipedia.org/wiki/Edward_Snowden). In questo post, che riguarda un personaggio molto noto a chi cerca di andare al di là delle tesi ufficiali, si torna a parlare del sistema HARRP non come un centro di ricerca scientifica, ma come una possibile arma di controllo globale. Non ci dobbiamo stupire. Oggi ci confrontiamo tutti i giorni con i telefoni cellulari di ultima generazione ed è impossibile che qualcuno di noi non abbia immaginato di essere, se non controllato, sicuramente osservato. La stessa sensazione che si prova quando siamo seduti davanti al nostro computer e ci arrivano in regalo gli aggiornamenti. In un mondo dove nessuno ti regala niente fa un po’ riflettere o no? Quando nel 1949 lo scrittore George Orwell pubblicò il romanzo 1984 tanti lettori si sono dovuti confrontare con una certa inquietudine. Un romanzo per certi versi spaventoso, sinistro. Purtroppo quest’opera letteraria ha anticipato scenari che sono stati prima descritti da alcuni film americani e poi, in parte, si sono materializzati fra televisione e realtà. Si pensi a certi aspetti legati alla gestione della pandemia quando, nel nome della “tutela della salute”, siamo stati privati delle nostre libertà. In Italia, addirittura, la privazione delle libertà personali è stata imposta senza un voto del Parlamento ma con semplici atti amministrativi, proprio come un’imposizione ‘orwelliana’ che, alla fine, se la vogliamo chiamare con il proprio nome, altro non è stata che una ‘dittatura terapeutica’ ma pur sempre dittatura! Sono riusciti persino a imporre un ‘vaccino’ sperimentale, prodotto misteriosamente in un anno (quando tutti sapevamo e sappiamo che per produrre un vaccino occorre una sperimentazione di 4-5 anni), con il ricatto della sospensione dal lavoro e dallo stipendio per chi rifiutava questa singolare vaccinazione.
Con una bizzarra ‘liberatoria’ per i protagonisti di questa vaccinazione di massa. E’ azzardato, guardando alle ‘autorità’ che non hanno certo fermato questa ‘macchina’, ipotizzare un parallelismo con le atmosfere di 1984? Secondo noi, no.
Oggi, con le ipotesi sul sistema HAARP, torniamo a sintonizzarci con un mondo oscuro, cupo. Si parla di onde radio ad alta frequenza in grado di scatenare problemi nel nostro organismo: ictus e attacchi cardiaci. “Le morti appaiono naturali, non lasciano traccia di omicidio”. Inquieta il fatto che nel nostro tempo si registri un aumento delle morti improvvise delle quali si parla poco. E quando se ne parla ci dicono che sì, l’aumento delle morti improvvise c’è, ma è un fenomeno, ci spiegano, legato all’aumento dell’obesità, alla vita troppo sedentaria, alle abitudini alimentari sbagliate e via continuando.
Nel post leggiamo che “La griglia HAARP dell’Alaska genera 36 milioni di watt di energia al piombo, abbastanza da manipolare la ionosfera, disturbare il clima e trasformare intere regioni in zone disastrose. Queste strutture esistono in tutto il mondo – Alaska, Svezia, Russia – tutte parte di un sistema coordinato in grado di causare carestie, terremoti e caos per schiacciare la resistenza”. Vero? Falso? Chissà.
