Debiti, il Governo ci ha messo una pietra sopra: chi rientra in questa lista può stracciare le cartelle | Finalmente puoi farti le vacanze in pace

Tasse pagamento (foto prestitionline.it) - Mediaoneonline.it
Potrebbe essere una gran bella notizia per milioni di italiani: una boccata d’ossigeno in arrivo?
Negli ultimi anni, l’Italia ha dovuto affrontare una delle peggiori impennate dei prezzi dell’energia. I costi di luce e gas sono cresciuti in modo esponenziale, colpendo duramente famiglie e imprese. L’aumento delle tariffe è stato trainato da vari fattori: crisi geopolitiche, scarsità di materie prime, inflazione e speculazioni di mercato. Secondo i dati ARERA, tra il 2021 e il 2023 le bollette elettriche sono più che raddoppiate, mentre il gas ha fatto segnare un +80% nei mesi più freddi.
Il futuro non sembra offrire prospettive più rosee. Nonostante il lieve calo registrato nel 2024, si temono nuovi rincari per l’inverno 2025, in seguito all’aumento delle accise e al progressivo smantellamento dei bonus energetici. Il rischio concreto è che, nei prossimi mesi, la situazione peggiori per i nuclei familiari a basso reddito e per chi ha già accumulato debiti a causa delle precedenti difficoltà.
Le famiglie italiane si trovano quindi a fronteggiare una vera e propria emergenza economica. Il peso delle spese quotidiane è aumentato notevolmente: alimentari, affitti, carburante e bollette prosciugano stipendi che da anni non crescono in linea con il costo della vita. E, mentre si cerca di pagare l’essenziale, molti non riescono più a sostenere gli impegni fiscali assunti in passato.
Tra le voci più pressanti nel bilancio di ogni cittadino ci sono proprio le tasse arretrate, che spesso risalgono a molti anni fa. Con la crisi, milioni di italiani si sono trovati costretti a rimandare il pagamento delle cartelle esattoriali, che oggi tornano a bussare con forza alle porte, accompagnate da interessi e sanzioni sempre più pesanti.
La proposta “rivoluzionaria” dal parlamento italiano
Una proposta rivoluzionaria è al vaglio del Parlamento italiano: un condono tombale per le cartelle fiscali ormai considerate irrecuperabili. Il provvedimento riguarderebbe soltanto alcuni debiti, di cui parleremo a breve, per aiutare milioni di contribuenti che hanno accumulato pendenze a causa di crisi personali, fallimenti, malattie o eventi imprevisti.
Il cosiddetto “magazzino” dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione (AdER) ammonta a oltre 1.272 miliardi di euro, di cui circa 537 miliardi sono già stati classificati come impossibili da riscuotere. Il condono mira a eliminare questi crediti obsoleti, liberando risorse pubbliche e permettendo ai cittadini in difficoltà di voltare pagina. Sarebbe un gesto di equità e pragmatismo, in grado di alleggerire l’intero sistema fiscale. Ma, intanto, è da sottolineare che la proposta non ha ancora una data definitiva, ma potrebbe confluire nella Legge di Bilancio 2026. Se approvata, segnerebbe un cambio di paradigma nella gestione del debito fiscale, offrendo a milioni di persone un nuovo inizio. Una mossa che alleggerirebbe non solo le casse pubbliche, ma soprattutto le vite di chi oggi si trova schiacciato sotto il peso del passato.

La rottamazione totale o la rateizzazione fino a 120 mesi
Oltre alla cancellazione definitiva delle vecchie cartelle, la misura avrebbe l’effetto positivo di ridurre i costi di gestione dell’AdER, migliorando l’efficienza complessiva del sistema. Si stima che milioni di pratiche potrebbero essere eliminate, permettendo allo Stato di concentrarsi su crediti ancora recuperabili e riducendo la pressione su chi è realmente in grado di pagare. In parallelo, continuano a essere disponibili strumenti come la rottamazione-quater e la rateizzazione fino a 120 mesi, che consentono di sanare i debiti pagando solo il capitale, senza sanzioni o interessi. Si tratta di soluzioni importanti per chi ha ancora la possibilità economica di saldare i conti con il Fisco, ma ha bisogno di flessibilità nei tempi e nelle modalità di pagamento.
Per ciò che riguarda il periodo delle cartelle non riscosse, la decisione riguarda in particolare quelle comprese tra il 2000 ed il 2010. Ma, naturalmente, non mancano le critiche. La Corte dei Conti e alcuni sindacati, tra cui la CGIL, hanno sollevato dubbi sull’equità di queste misure. Si teme che i condoni ripetuti possano generare sfiducia nel sistema e disincentivare i contribuenti più corretti. Tuttavia, se strutturato con attenzione, il condono tombale potrebbe rappresentare un punto di equilibrio tra giustizia sociale e funzionalità amministrativa. Intanto, nel DEF 2025 il governo italiano ha lasciato intendere un’apertura verso politiche fiscali più sostenibili e razionali. L’obiettivo è ricostruire un rapporto di fiducia tra cittadini e Stato, basato sulla trasparenza e sulla consapevolezza della reale capacità contributiva dei singoli.