“Devi pagarla entro fine mese”: lo Stato ha diramato la comunicazione | Questa tassa la devono saldare tutti o si rischia grosso

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Bisogna segnare in “rosso” sul calendario determinate date: se non pagate, possono essere problemi grossi…

Ogni anno i cittadini italiani devono affrontare una serie di tributi da pagare, tra cui la Tari, l’Imu e altre imposte locali. A pesare sul bilancio familiare sono soprattutto le scadenze ravvicinate e le cifre elevate, motivo per cui diventa fondamentale conoscere con precisione cosa si paga e quando. Tra i principali tributi locali, la Tari rappresenta una delle voci più consistenti, specialmente per famiglie numerose e abitazioni di grandi dimensioni.

Fortunatamente, esistono delle agevolazioni previste per i contribuenti con Isee basso, oltre a piani di rateizzazione per rendere il pagamento più sostenibile. Inoltre, grazie alle novità introdotte di recente, è possibile usufruire di bonus e riduzioni se si rispettano determinati requisiti, come il numero di figli o il rispetto puntuale delle scadenze. A ciò si aggiunge la possibilità, per alcuni cittadini, di ottenere riduzioni significative se si verifica una carenza del servizio di raccolta rifiuti.

La Tari, acronimo di Tassa sui Rifiuti, è il tributo dovuto per finanziare il servizio di raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti urbani. Ogni Comune stabilisce annualmente le tariffe in base ai costi effettivi del servizio, approvati dal Consiglio comunale. Tuttavia, la legge impone dei parametri precisi per calcolare gli importi, come la superficie calpestabile e il numero di occupanti dell’immobile. Questo significa che due famiglie che abitano in appartamenti simili potrebbero pagare cifre differenti se variano questi elementi. In prossimità della fine di aprile 2025, i Comuni italiani inizieranno a inviare le cartelle di pagamento della Tari. Chi sceglie di versare l’intero importo in un’unica soluzione dovrà provvedere entro lo stesso termine previsto per la prima rata. La maggior parte delle amministrazioni comunali prevede tre scadenze: fine aprile, fine luglio e fine anno. In caso di pagamento tardivo, è prevista una sanzione, ridotta nel 2024 al 25% dell’importo non versato, ma che può diminuire ulteriormente grazie al ravvedimento operoso.

Il versamento della Tari non avviene in autoliquidazione, ma attraverso l’invio di bollettini precompilati da parte del Comune. I cittadini ricevono direttamente a casa o via PEC la cartella esattoriale con i modelli di pagamento allegati. Nella maggior parte dei casi viene utilizzato il modello F24, con il codice tributo 3944, ma sono accettati anche MAV e bollettini postali. È possibile scegliere se pagare in un’unica soluzione oppure in tre rate distinte. L’importo complessivo resta lo stesso, ma cambia la gestione della spesa. I Comuni hanno margine decisionale sulle scadenze e sulle modalità di riscossione, quindi è fondamentale consultare il sito ufficiale dell’amministrazione locale per verificare le date esatte. Il rispetto delle scadenze è cruciale per evitare le sanzioni previste dalla normativa vigente.

Chi paga la tassa e quali sono le eccezioni

Andiamo a ricordare, per rinfrescare la memoria a tutti, che sono chiamati a pagare la Tari tutti coloro che occupano o detengono, a qualsiasi titolo, locali o aree scoperte suscettibili di produrre rifiuti urbani. Rientrano quindi proprietari, affittuari, usufruttuari e comodatari. In caso di locazione breve (inferiore a 6 mesi), invece, il pagamento non è dovuto. Per i cittadini non residenti in Italia ma titolari di pensione in convenzione internazionale, la legge prevede uno sconto del 33% sull’importo totale. È compito del soggetto passivo comunicare eventuali variazioni che incidono sul calcolo della Tari, come trasferimenti, ristrutturazioni o cambiamenti nel nucleo familiare. In assenza di modifiche, non è richiesta una dichiarazione periodica, ma è sempre consigliabile verificare l’esattezza dei dati forniti dal Comune. Le tariffe sono stabilite su base annua e tengono conto della superficie dell’immobile e del numero degli occupanti.

Il calcolo della Tari 2025 si basa su due componenti fondamentali: una quota fissa e una quota variabile. La quota fissa è determinata in base ai metri quadri dell’immobile, mentre quella variabile dipende dal numero di componenti del nucleo familiare e dal Comune di residenza. Alcuni Comuni stanno introducendo la Tarip, un sistema basato sui rifiuti effettivamente prodotti: chi meno inquina, meno paga. La superficie di riferimento include non solo le aree abitative, ma anche cantine, garage, balconi, giardini e posti auto scoperti. La legge prevede riduzioni obbligatorie della Tari in caso di gravi inefficienze del servizio di raccolta, come l’interruzione per oltre il 20% del periodo annuale o violazioni sanitarie accertate. In tali casi, il contribuente ha diritto a uno sconto proporzionale o addirittura a un rimborso.

Tassa sui rifiuti tari (foto blogsicilia) - mediaoneonline.it
Tassa sui rifiuti tari (foto blogsicilia) – mediaoneonline.it

I bonus per le famiglie e le date da segnare in “rosso” sul calendario

A proposito della agevolazioni, il Bonus Tari 2025 è riservato alle famiglie con Isee inferiore a 9.530 euro, mentre per i nuclei con almeno quattro figli il limite sale a 20.000 euro. Il decreto attuativo Dpcm24, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 13 marzo 2025, prevede uno sconto del 25% per gli aventi diritto. I Comuni possono comunque decidere ulteriori riduzioni, come accade a Napoli, dove viene applicato uno sconto di 32 euro per chi paga puntualmente. Le agevolazioni devono essere approvate entro il 31 luglio di ogni anno dal Consiglio comunale, e possono includere anche premialità per cittadini virtuosi. In molti casi, è sufficiente rispettare le scadenze o conferire correttamente i rifiuti per accedere a piccoli sconti. Alcuni Comuni offrono anche riduzioni per attività commerciali in crisi o per le utenze non domestiche con produzione ridotta di rifiuti.

Ma andiamo al dato che riguarda le scadenze, una delle più importanti è programmata proprio per la fine di questo mese. Entro la fine di aprile 2025 è infatti fondamentale pagare la prima rata o l’intero importo della Tari per non incorrere in sanzioni. Il mancato pagamento comporta l’applicazione automatica della sanzione ridotta del 25%, ma chi provvede nei termini del ravvedimento operoso può ottenere ulteriori riduzioni. Per evitare problemi, è bene conservare le ricevute e verificare eventuali anomalie nel calcolo tramite gli uffici comunali o i servizi online dedicati. Rispettare le scadenze fiscali e conoscere i propri diritti è il primo passo per risparmiare e gestire correttamente le proprie finanze. La Tari, pur essendo una tassa inevitabile, può essere affrontata con maggiore serenità se si è informati sulle modalità di pagamento, sulle agevolazioni disponibili e sui meccanismi di calcolo.