È il tetto della Sicilia: questo borgo è il più alto di tutta l’isola e si trova nel Messinese | Il panorama è da mille e una notte

la cittadina vista dall'alto (foto facebook Floresta) - mediaoneonline.it

la cittadina vista dall'alto (foto facebook Floresta) - mediaoneonline.it

Dal mare e dall’azzurro delle coste siciliane ad una sorpresa che sta “in vetta”, nella provincia di Messina. 

Ogni anno milioni di turisti si riversano sulle coste siciliane attratti dalla bellezza delle sue spiagge, dalla trasparenza del mare e dal fascino delle isole minori. Secondo gli ultimi dati, nel 2024 sono arrivati in Sicilia oltre 15 milioni di turisti, con un incremento significativo anche nei mesi invernali. Rispetto al 2021, il turismo invernale è aumentato del 22%, segno che la Sicilia non è più una meta esclusivamente estiva.

Questo boom di presenze non è dovuto soltanto alla bellezza naturale delle spiagge, ma anche alla crescente offerta di esperienze culturali, enogastronomiche e naturalistiche disponibili in ogni stagione. Dai tour tra le cantine dell’Etna alle escursioni in barca a vela a gennaio, l’isola è viva e accogliente tutto l’anno.

Il clima mite contribuisce a rendere piacevole ogni soggiorno, anche in inverno. In molte località costiere si possono fare passeggiate in riva al mare anche a dicembre, con temperature che spesso superano i 15 gradi. Non a caso, molte strutture ricettive hanno deciso di rimanere aperte 12 mesi l’anno.

Il mare resta il protagonista indiscusso: da San Vito Lo Capo a Fontane Bianche, da Mondello a Marina di Ragusa, ogni tratto di costa ha qualcosa di unico da offrire. I colori dell’acqua, che variano dal turchese al blu profondo, sono un richiamo irresistibile per chi ama la natura e il relax.

I monti siciliani: un patrimonio da esplorare

Ma la Sicilia non è solo mare: nell’entroterra si nascondono tesori meno conosciuti ma altrettanto affascinanti. I Monti Nebrodi, le Madonie e i rilievi dell’’Etna offrono scenari completamente diversi, immersi nella vegetazione, dove l’aria è fresca anche d’estate e il silenzio è rotto solo dal suono della natura.

Tra queste alture spicca un luogo che in pochi conoscono ma che custodisce un primato speciale: si tratta del comune più alto della Sicilia, situato a ben 1275 metri sul livello del mare. Qui la neve imbianca i tetti in inverno, le tradizioni sono autentiche e la vita scorre ancora a misura d’uomo.

sagra suino nero dei nebrodi (foto fungaiolisiciliani) - mediaoneonline.it
sagra suino nero dei nebrodi (foto fungaiolisiciliani) – mediaoneonline.it

Tradizione, cibo e storia: un borgo sopra le nuvole

Il territorio circostante è ricco di storia: anticamente coperto da una fitta foresta, veniva sfruttato dai Romani per ottenere legname da costruzione, utilizzato nelle navi da guerra e da trasporto. Probabilmente, molti lavori venivano affidati a prigionieri di guerra. Questo passato è visibile nei racconti locali e nei toponimi della zona. L’etimologia del nome stesso sembra derivare da “Foresta” in latino, sebbene esista una seconda ipotesi che riconduce a “Flos aestatis”, ovvero “Fiore d’estate”. Durante l’epoca feudale, l’area era intensamente sfruttata per la coltivazione dei cereali, come testimoniano i mulini ad acqua che ancora oggi si possono ammirare nei pressi dei corsi d’acqua.

Il borgo mantiene vive alcune tradizioni artigianali, come l’allevamento bovino e l’antico ricamo, anche se alcune tecniche, come la lavorazione del giunco, stanno lentamente scomparendo. In compenso, sopravvivono antichi rifugi pastorali in pietra, chiamati “pagghiari ‘mpetra” o “cubburi”, conosciuti oggi come “Tholos”. E il nome di questo gioiello montano? Stiamo parlando di Floresta, splendida provincia di Messina. Tra i luoghi di culto più importanti ci sono la Chiesa Madre di Sant’Anna e la Chiesa di Sant’Antonio da Padova. Ma l’attrazione più gustosa del paese resta la rassegna gastronomica Ottobrando: ogni domenica di ottobre si tengono sagre tipiche dedicate al suino nero dei Nebrodi, ai funghi, alla provola e ai vasola a crucchittu, veri e propri gioielli della cucina locale.