È UFFICIALE: aumentano i prezzi dei mezzi pubblici | Ora per spostarti dovrai sborsare quasi 30€

ticket biglietto mezzi pubblici - foto (C) Mediaoneonline.it

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L’inflazione non risparmia nessuno, e nemmeno i trasporti pubblici: ecco cosa cambia 

Negli ultimi anni, l’Italia ha attraversato una fase economica complicata, segnata da una forte inflazione che ha colpito settori chiave della vita quotidiana. Tra questi, uno dei più sensibili è senza dubbio quello della mobilità urbana e regionale. Se da un lato le politiche ambientali e la spinta alla sostenibilità stanno incentivando l’uso dei mezzi pubblici, dall’altro l’aumento dei costi sta trasformando il trasporto in una spesa sempre più rilevante per milioni di cittadini.

Il trasporto pubblico rappresenta una risorsa indispensabile per ridurre il traffico, l’inquinamento e il consumo di carburante. È anche un modo concreto per risparmiare in tempi difficili. Autobus, metropolitane, tram e treni regionali consentono ogni giorno a migliaia di lavoratori, studenti e pensionati di muoversi in modo efficiente, economico e sostenibile. Eppure, negli ultimi mesi, qualcosa è cambiato.

Le tariffe, in molte città, stanno aumentando. Aumenti che toccano non solo i biglietti singoli, ma anche gli abbonamenti e i titoli turistici. In un periodo in cui si spinge per una maggiore equità sociale e una transizione ecologica, ci si chiede: ha senso rendere più costoso un servizio pubblico essenziale?

Ovviemente l’intento che viene dichiarato delle istituzioni è quello di garantire servizi migliori, moderni ed efficienti. Ma i fatti parlano chiaro: viaggiare costa di più, e gli utenti iniziano a sentirsi penalizzati. Soprattutto chi ogni giorno timbra un biglietto o ricarica un abbonamento per andare a lavoro o a scuola.

Scattano gli aumenti: viaggiare è più caro

Come ha riportato riporta RomaToday, sono già entrati in vigore (da qualche giorno) i nuovi aumenti sui biglietti dei trasporti pubblici nella Capitale. Se il biglietto singolo rimane fortunatamente stabile a 1,50 euro, gli aumenti riguardano invece i biglietti turistici: quello da 24 ore passa a 8,50 euro, quello da 48 ore arriva a 15 euro, il 72 ore tocca i 22 euro e quello settimanale sfonda il tetto dei 29 euro.

Ma non è tutto. Aumenti anche per il sistema Metrebus Lazio, che include il Birg (biglietto giornaliero integrato), il Btr (valido per tre giorni) e la Cirs, cioè la carta settimanale regionale. Secondo la Regione, questi rincari servono a coprire i costi del contratto con Atac, costi che neppure i 10 milioni extra arrivati dal Governo sono riusciti a contenere.

bus in città (foto ansa.it) mediaoneonline.it
bus in città (foto ansa.it) mediaoneonline.it

Malumori crescenti tra pendolari e turisti

Le reazioni non si sono fatte attendere. Pendolari e visitatori hanno espresso preoccupazione e delusione per questi rincari. Chi utilizza i mezzi ogni giorno teme che questo sia solo il primo di una lunga serie di aumenti. E chi visita le città da turista si trova davanti a costi sempre più proibitivi per spostarsi liberamente. La Regione, nel tentativo di mitigare le polemiche, ha annunciato che dal 2026 sarà testato un nuovo sistema tariffario differenziato per residenti e non residenti. Per il momento, però, tutto resta invariato, e parte una fase di monitoraggio per studiare l’effettivo utilizzo dei titoli di viaggio.

Ciò che è certo è che l’inflazione non si ferma, e anche il trasporto pubblico – che è da sempre considerato un servizio accessibile a tutti – rischia di diventare un lusso per pochi. In un’epoca in cui si parla tanto di inclusione, sostenibilità e pari opportunità, sarebbe opportuno che le scelte politiche non ricadessero ancora una volta sulle spalle di chi ha meno possibilità…