Estate, quanto durerà quest’anno il caldo: l’esperto non ha davvero dubbi | Ecco cosa ci toccherà subire

Grande caldo temperature meteo - foto (C) mediaoneonline.it

Grande caldo temperature meteo - foto (C) mediaoneonline.it

Le previsioni molto probabilmente (ma non è certo) non faranno piacere a milioni di cittadini: ecco perché.

Partiamo col dire che il riscaldamento globale non è più soltanto una “teoria” da analizzare nei laboratori o tra le pagine dei rapporti scientifici: è una realtà che brucia sulla pelle di milioni di persone. A testimoniarlo è l’estate 2025, che ha fatto il suo esordio con temperature eccezionalmente elevate già a maggio, riscrivendo i parametri meteorologici su scala europea e mediterranea. Secondo gli scienziati del Copernicus Climate Change Service, la temperatura media del nostro continente è aumentata di quasi 2 °C rispetto all’era preindustriale, con punte ancora più elevate in Paesi come Spagna, Portogallo, Francia e Italia.

Non si tratta solo di medie annuali, ma di un aumento drastico e concentrato nei mesi caldi, con conseguenze che investono agricoltura, salute pubblica e risorse idriche. In Portogallo, lo scorso maggio, si sono toccati i 42 °C: un valore mai registrato prima in quel mese. In Spagna, le ondate di calore hanno colpito il sud del Paese con potenza africana, e lo stesso è accaduto nella regione costiera attorno a Rabat, in Marocco. Le medie stagionali sono ormai un ricordo: ciò che viviamo oggi è un’estate perenne, sempre più simile a quella del Sahara.

L’Italia non fa eccezione. Anzi, rappresenta uno dei punti critici del Mediterraneo. Le temperature hanno già toccato i 30 °C a maggio in molte città, sia costiere che dell’entroterra. Le ondate di calore stanno modificando la biodiversità, prosciugando fiumi, rendendo le estati italiane sempre più lunghe e aride. Basti pensare che, nel 2024, è stato battuto il record di temperatura nazionale con ben 48,2 °C registrati in Sicilia, nell’area interna tra Caltanissetta e Enna. Questo primato sembra destinato a essere minacciato già nei prossimi mesi.

Oggi, il Mediterraneo è diventato una camera a pressione atmosferica, in cui l’anticiclone africano ha preso il posto dell’alta pressione delle Azzorre, creando un sistema chiuso che impedisce il ricambio d’aria e fa ristagnare il caldo. Le correnti atlantiche fresche non riescono più a raggiungerci. Secondo gli esperti del NOAA e della WMO, si tratta di una trasformazione epocale: gli eventi estremi non sono più eccezioni, ma la nuova normalità.

L’Italia si riscalda, e la stagione estiva si allunga

Se fino a pochi decenni fa maggio era sinonimo di primavera piena, oggi è diventato un mese estivo a tutti gli effetti. Il calendario climatico si è spostato in avanti: giugno è ormai come luglio, e le temperature record non sono più confinate tra luglio e agosto. La nuova estate italiana inizia a maggio e prosegue parecchio, ma andiamo a scoprire questa volta fino a quando s’inoltrerà.

In tanti parlano del fatto che per molte aree rurali del centro e sud Italia, la scomparsa della pioggia sta rendendo difficile la coltivazione dei foraggi e l’allevamento brado. Dove un tempo crescevano erbe spontanee a maggio, oggi si trovano infatti distese di terra secca. L’effetto domino colpisce anche la fauna selvatica, costretta a spostarsi o a soccombere per la mancanza d’acqua. Paradossalmente, nei primi mesi dell’anno, alcune aree del sud Europa – come la Spagna – avevano beneficiato di piogge abbondanti, con effetti positivi sulle colture. Tuttavia, con l’arrivo dell’anticiclone africano, la vegetazione rigogliosa si sta rapidamente trasformando in paglia secca, pronta a incendiarsi sotto i colpi del sole.

Agricoltura campi siccità - foto (C) Mediaoneonline.it
Agricoltura campi siccità – foto (C) Mediaoneonline.it

Una crisi climatica che cambia il paesaggio e la società

D’altronde, per questo 2025 le previsioni sembrano essere abbastanza chiare: il caldo estremo, secondo quel che hanno assicurato gli esperti proprio nelle ultimissime settimane, avrà una durata di almeno cinque mesi, con ondate persistenti, scarse precipitazioni e impatti concreti sulla salute, sull’agricoltura e sugli ecosistemi.

Si tratta di un fenomeno che, ovviamente, è accentuato dalla siccità: le piogge si stanno riducendo drasticamente, lasciando il terreno arido e compromettendo anche le attività pastorali e agricole del nostro Mezzogiorno.
L’estate 2025, dunque, non sarà solo lunga: sarà anche afosa, pericolosa e radicalmente diversa da quelle che ricordiamo. I climatologi avvertono che le alte temperature si protrarranno per cinque mesi consecutivi, e l’autunno potrebbe dunque tardare fino a novembre, modificando abitudini, raccolti e stili di vita.