Famoso come il PAESE DI FILIPPO, è un tesoro nascosto nel cuore della Sicilia | Qui il tempo è fermo al 1862

La cittadina di Filippo vista dall'alto (foto uncoveredsicily) - mediaoneonline.it
Nel cuore della Sicilia, borghi antichissimi raccontano storie di dominazioni millenarie: una splendida cittadina rimasta… al 1800
Chi pensa che la Sicilia sia solo mare e spiagge dovrebbe visitare l’entroterra, dove cittadine storiche custodiscono l’anima più autentica dell’isola. Al centro della Sicilia si trovano luoghi sospesi nel tempo, dove l’architettura medievale incontra la memoria normanna, e dove il silenzio dei vicoli racconta secoli di storia. Tra i più affascinanti esempi ci sono Caltanissetta, con i suoi palazzi signorili e i resti aragonesi, ed Enna, il “belvedere della Sicilia”, sede di torri e castelli arroccati.
La bellezza di questi luoghi non si esprime solo attraverso i monumenti, ma anche nel paesaggio circostante, spesso dominato dall’Etna in lontananza o dalle ampie vallate coltivate. Il cuore della Sicilia, a differenza delle grandi mete turistiche, regala al visitatore un’esperienza di scoperta e autenticità. Qui il tempo sembra scorrere più lentamente, permettendo di apprezzare ogni pietra, ogni scorcio, ogni racconto tramandato.
Alcuni di questi centri hanno origini antichissime. Alcuni furono colonie greche, altri nascono su insediamenti sicani o arabi. In ogni caso, oggi rappresentano un patrimonio culturale inestimabile. I turisti che decidono di allontanarsi dalle rotte più battute possono così incontrare castelli medievali, torri difensive, sinagoghe del XV secolo e dolci tipici unici, tutti immersi in una cornice paesaggistica mozzafiato.
Un esempio emblematico è una cittadina incastonata tra le colline, meno nota rispetto alle sue vicine, ma con una storia profonda e singolare. Qui l’antico si mescola con il moderno, tra resti archeologici e outlet di griffe internazionali, in un connubio di memoria e contemporaneità.
Una storia antichissima, fra greci, romani e santi siriaci
Questa cittadina era conosciuta nell’antichità come Agyrion, un insediamento siculo che nel 339 a.C. divenne colonia greca sotto il condottiero corinzio Timoleonte. Con la dominazione romana conobbe un lento declino, fino a essere raggiunta nel IV secolo da San Filippo il Siriaco, figura centrale per la cristianizzazione del luogo. Fu proprio da lui che il borgo assunse il nome di San Filippo di Agira, mantenuto fino all’Unità d’Italia nel 1862.
Oggi questa storia millenaria è testimoniata dai tanti siti culturali presenti: tra tutti spicca l’Aron-Ha Qodesh, una delle arche sinagogali più antiche d’Europa, risalente al 1454. Originariamente conservata nella sinagoga di via Santa Croce, ora si trova nella chiesa del Santissimo Salvatore. Questo reperto ebraico fa parte di un mosaico culturale che rende il borgo unico nel suo genere.

Il borgo che non t’aspetti: cosa vedere assolutamente
Nel 2016 ha ottenuto lo status ufficiale di “città”, ma recentemente è stato anche inserito tra i “Borghi più belli d’Italia”, entrando così in un circuito prestigioso che premia il patrimonio artistico e paesaggistico italiano. In cima alle attrazioni c’è il Castello, posizionato sul Monte Teja: costruito probabilmente in epoca sicana, ospitò nel 1354 il re Ludovico d’Aragona. A poca distanza si erge la Torre di San Nicola, parte delle antiche mura e posizionata a 750 metri sul livello del mare. Da lì, la vista sull’Etna e sul lago Pozzillo è semplicemente spettacolare. Il panorama visibile da questo punto è uno dei più emozionanti di tutta la Sicilia centrale, un vero e proprio balcone naturale sull’isola.
Ma non è solo la storia ad attrarre: il centro storico ospita durante la notte di Natale un suggestivo Presepe Vivente, evento unico in tutta la Sicilia. A questo si aggiungono tradizioni culinarie come la “Cassatella”, dolce tipico a cui è dedicata una sagra annuale, molto amata da residenti e turisti. Infine, nella piazza principale, Piazza Garibaldi, si affaccia la chiesa di Sant’Antonio da Padova, gioiello barocco e centro della vita cittadina. Ogni angolo di questo borgo è intriso di spiritualità, cultura e tradizioni secolari. Ma il nome vero di questo luogo, che fino al 1862 era noto come San Filippo di Agira, è proprio Agira. Proprio da qui venne lo storico Diodoro Siculo, ed è qui che l’antico e il moderno convivono: tra outlet internazionali, sinagoghe medievali, castelli, da questo incredibile “paese di Filippo” continua a battere il cuore nascosto dell’isola.