Fisco, cambia tutto | La nuova legge spaventa chi ha debiti, questa sanatoria è tremenda

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Una nuova riforma fiscale potrebbe cambiare davvero tutto, per milioni di italiani: il tema è, purtroppo, quello dei debiti verso lo Stato

Lo abbiamo vissuto un po’ tutti, subito dopo la presentazione della dichiarazione dei redditi. IN tanti iniziano a ricevere comunicazioni dall’Agenzia delle Entrate. Lettere, notifiche e controlli incrociati fanno parte della routine fiscale annuale, ma quando emergono debiti importanti, il percorso può diventare più complesso e delicato.

In questi casi, il contribuente si trova davanti a una strada in salita: da un lato l’obbligo di saldare il dovuto, dall’altro la necessità di farlo senza compromettere il bilancio familiare o la sopravvivenza dell’impresa. In Italia, il sistema fiscale prevede una serie di tutele per i contribuenti in difficoltà, ma queste non sempre bastano a offrire una via d’uscita concreta e sostenibile.

La normativa vigente consente rateizzazioni, sospensioni temporanee e istanze di autotutela, ma quando i debiti diventano ingenti, la sola rateizzazione non è sufficiente. Per questo motivo, negli ultimi anni, lo Stato ha introdotto vari strumenti di “pace fiscale”, tra cui le cosiddette rottamazioni. Questi interventi hanno permesso di alleggerire il carico fiscale per migliaia di contribuenti, pur generando discussioni sull’equità del sistema.

Non va dimenticato, inoltre, che la legge tutela anche i cittadini dal cosiddetto “accanimento esattoriale”: ci sono limiti a pignoramenti, ipoteche e fermi amministrativi, soprattutto quando si dimostra uno stato di reale difficoltà economica. Ma andiamo a vedere quel che potrebbe cambiare già dai prossimi mesi.

La nuova proposta di legge e le novità del 2026

È attualmente al vaglio del Senato un disegno di legge leghista, già confermato dal sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon. L’obiettivo è chiaro: inserire la nuova sanatoria fiscale – denominata “rottamazione quinquies” – nella Legge di Bilancio 2026, con possibile entrata in vigore dal 2025. Rispetto alle rottamazioni precedenti, la misura introduce alcune importanti novità.

Fra le più importanti, ne citiamo soltanto alcune: la rateizzazione fino a 10 anni, con un massimo di 120 rate mensili; eliminazione della maxi-rata iniziale; Tolleranza per ritardi: la decadenza scatterà solo dopo 8 rate non pagate, anche non consecutive; Estensione temporale: la rottamazione si applicherà ai debiti affidati alla riscossione tra il 2000 e il 2023. Ma chi ha grandi debiti? Ecco cosa è possibile fare.

Lavoro problemi - foto (C) Mediaoneonline.it
Lavoro debiti problemi – foto (C) Mediaoneonline.it

La grande paura di chi ha debiti, e il futuro del Fisco…

Restano comunque esclusi dalla misura i debiti di natura penale, gli aiuti di Stato illegittimi e le sanzioni della Corte dei Conti. Inoltre, il Governo ha chiarito che l’accesso sarà riservato solo a chi dimostri un reale stato di bisogno economico, probabilmente mediante ISEE o documentazione equivalente. Proprio questo criterio di selezione è uno dei punti più discussi. Da un lato si vuole evitare un uso improprio della rottamazione, dall’altro si rischia di escludere chi è in difficoltà ma non riesce a dimostrarlo formalmente.

Anche sul piano finanziario, l’intervento richiederà coperture importanti, non ancora definite nei dettagli. Il vero nodo resta però l’effetto che questa legge potrebbe avere sui contribuenti con debiti. Se da una parte si apre una possibilità concreta di rientrare gradualmente nei ranghi fiscali, dall’altra il messaggio che passa è ambivalente: chi non ha pagato, potrebbe vedersi premiato con condizioni migliori rispetto a chi ha rispettato tutte le scadenze. L’incertezza normativa e la continua modifica delle regole potrebbero generare una pericolosa sfiducia nei confronti del sistema tributario. Ma, se sarà ben strutturata, la misura potrebbe invece rappresentare una reale occasione di rilancio per famiglie e piccole imprese in difficoltà.