Gli USA decidono lo stop di consegne di missili antiaerei e altre armi ad alta precisione all’Ucraina

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La notizia è nell’aria da giorni e in queste ore è stata ufficializzata da Donald Trump: gli Stati Uniti d’America hanno sospeso le consegne di missili antiaerei e una serie di altre armi ad alta precisione.

Le decisione è stata adottata dal capo della direzione politica del Pentagono, Elbridge Colby. Una scelta motivata, sul piano tecnico, con il fatto che le scorte di armi americane sarebbero in diminuzione. Ora, che l’America sia a corto di armi fa un po’ sorridere. E’ chiaro che si tratta di una decisione politica. I maligni sussurrano che si stia completando il patto siglato dallo stesso Trump con il presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin. I russi non si sono opposti al bombardamento americano ai siti di arricchimento di uranio in Iran; e adesso, in cambio, gli Stati Uniti mollano l’Ucraina.

La notizia, in questa fase, è un po’ frammentaria: si parla, infatti, di interruzione della fornitura di armi all’Ucraina, ma non è chiaro se gli statunitensi bloccheranno anche la ‘copertura’ di intelligence che consente oggi agli ucraini, di fatto, di difendersi dagli attacchi dei droni e dei missili russi. In ogni caso, la riduzione della fornitura delle armi, di per sé, creerà già notevoli problemi al presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelen’skyj, ala NATO e all’Unione europea. Ricordiamo che l’Ucraina è a corto di militari da mandare al fronte: non a caso, già da mesi, i russi avanzano su tutto il fronte. Una tendenza che si è accentuata dopo l’attacco degli Stati Uniti all’Iran, con un aumento dei bombardamenti russi in tante città ucraine. Adesso, oltre ai militari, all’Ucraina mancano anche le armi.

Proprio in queste ore il Ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha dichiarato che la guerra in Ucraina proseguirà: “Non credo si possa arrivare a un cessate il fuoco prima del 2026 per tutto il 2026.

La dichiarazione di Tajani vale ancora alla luce della presa di posizione americana? La domanda è: come farà l’Ucraina a corto di militari da inviare al fronte e senza i rifornimenti di armi americane a proseguire la guerra? La sensazione è che i russi perseguano una strategia precisa: stanare l’Unione europea e la NATO. Ora gli USA si stanno chiamando fuori dalla guerra in Ucraina. E’ pensabile che la NATO prosegua ad appoggiare l’Ucraina nella guerra contro la Russia senza gli americani che della stessa NATO sono sempre stati, come dire?, i principali protagonisti? Non va meglio per l’Unione europea. Fino ad oggi i Paesi Ue hanno inviato armi e soldi in Ucraina. Ma questo non basta più. Per consentire all’Ucraina di continuare a combattere bisogna inviare armi e anche militari.

Lo scenario è molto confuso. Non sappiamo come reagirà la NATO. Tutto questo mentre l’Unione europea, che già era divisa, è ancora più divisa. In Francia, Emmanuel Macron, per fronteggiare le proteste interne da parte di tanti cittadini che non vogliono che il loro Paese prosegua ad appoggiare l’Ucraina, ha telefonato a Putin. Una telefonata di due ore. L’interpretazione che viene data è che la Francia, che fino ad oggi ha sempre manifestato con Macron sentimenti antirussi, stia tirando un po’ i remi in barca. Il Governo voluto in Francia da Macron non ha una maggioranza in Parlamento e il presidente francese, che è già in difficoltà, non vuole immolare la sua poltrona all’Eliseo sull’altare dell’appoggio all’Ucraina.

Sempre in queste ore sembra che Regno Unito e Germania, quasi per rispondere a Macron, abbiamo stretto un accordo per proseguire nell’appoggio all’Ucraina e su altri fronti geopolitici. Ma non si capisce in che termini dovrebbe sostanziarsi l’appoggio di questi due Paesi a Zelen’skyj. Chi è che seguirebbe Regno Unito e Germania? Sicuramente i Paesi dell’Europa dell’Est e del Nord, da sempre anti-russi. Non crediamo, invece, che i Paesi dell’Europa mediterranea andranno al di là dei soliti invii di soldi e armi all’Ucraina. Tra l’altro, non è ancora chiaro cosa faranno Regno Unito, Germania e Paesi dell’Europa del Nord e dell’Est: oltre a sodi e armi invieranno anche militari in Ucraina, per cercare di fermare l’avanzata dei russi? E come reagiranno i cittadini di Regno Unito, Germania e Paesi dell’Europa del Nord e dell’Est? Saranno d’accordo nell’inviare soldati al fronte dove i militari russi non fanno sconti a nessuno?

E l’Italia che farà? Il Governo di Giorgia Meloni ha sempre detto che non invierà mai militati italiani in Ucraina, a meno che non si tratti di una delle solite missioni di pace sotto l’egida dell’ONU. Insomma, i tempi in cui il nostro Paese, sotto il segno della pace a parole, andava a bombardare alcune aree in conflitto durante la guerra nella ex Iugoslavia, come avvenuto a fine anni ’90, sembrano un po’ lontani.

Tra l’altro la Meloni è schierata con Trump. Né aiuta l’informazione italiana, che nei giorni scorsi raccontava di una “una controffensiva degli ucraini nella regione di Sumy” mentre gli stessi mezzi d’informazione ora ammettono che sono i russi ad avere accerchiato la regione ucraina di Sumy. Tra confusione e disinformazione.