Il Governo l’ha rinnovato per 3 anni: ora ti paga per queste spese | Dite addio alle preoccupazioni

Agenzia delle Entrate (foto ascompd.com) - mediaoneonline.it

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Si tratta di un aiuto concreto per le famiglie italiane che affrontano ogni giorno numerose spese.

In un periodo segnato da continui rincari e da un generale aumento del costo della vita, sempre più famiglie cercano soluzioni e incentivi per affrontare le spese quotidiane. Il governo italiano, consapevole di queste difficoltà, ha messo a disposizione diversi bonus statali per sostenere i cittadini in situazioni economiche difficili o semplicemente per incentivare comportamenti virtuosi.

Tra le misure più conosciute spiccano il bonus ristrutturazione, che permette importanti detrazioni per lavori edilizi e miglioramento energetico; il bonus condizionatori, utile per l’acquisto di impianti a risparmio energetico; e i tanti contributi legati all’ISEE, che vanno dagli assegni familiari ai bonus bollette.

Ma tra queste iniziative poco conosciute – ma sicuramente molto utili – c’è anche un altro bonus, che supporta le famiglie e con una detrazione fiscale per alcune spese che, facendo due calcoli, alla fine dell’anno vengono a farsi spesso sentire per le famiglie.

In particolare, questa detrazione di cui parleremo rientra nella più ampia categoria delle agevolazioni Irpef, ma è rivolta a una specifica fascia della popolazione. È prevista una copertura economica per tre anni (dal 2024 al 2026) per un totale di 750mila euro, ovvero circa 250mila euro ogni anno.

Chi può richiedere il bonus: tutti i requisiti

Per poter beneficiare della misura, il cittadino deve essere residente in Italia, avere un’età di almeno 65 anni, disporre di un ISEE inferiore a 16.215 euro e possedere un animale domestico regolarmente registrato all’Anagrafe degli animali d’affezione.

Inoltre, per ottenere il rimborso è necessario aver sostenuto spese veterinarie tracciabili, documentate da fatture o ricevute pagate con strumenti elettronici (no contanti): carte di credito, bonifici, assegni o carte prepagate. Il bonus, denominato bonus animali domestici 2025, prevede dunque una detrazione Irpef del 19% per alcune spese veterinarie sostenute nell’anno fiscale di riferimento. Tuttavia, per ottenere la detrazione è necessario che le spese superino la franchigia di 129,11 euro, fino a un tetto massimo di 550 euro. Ma spieghiamo meglio i dettagli.

Firma su un assegno soldi (foto debitobancario) - mediaoneonline.it
Firma su un assegno soldi (foto debitobancario) – mediaoneonline.it

Le spese che vengono coperte e l’importo del bonus

La parte detraibile, come anticipato, sarà quindi solo quella che eccede la franchigia e fino al tetto massimo, con un valore massimo recuperabile di circa 80 euro. Tra le spese ammesse: visite veterinarie, interventi chirurgici, esami diagnostici e farmaci prescritti. Restano esclusi gli alimenti e i prodotti non medicali. Gli animali ammessi al bonus devono rientrare nella categoria di animali d’affezione, ovvero quelli detenuti per compagnia e senza finalità commerciali, alimentari o agricole. Il bonus è valido per cani, gatti, criceti, furetti e altri piccoli roditori, inclusi quelli usati per pet-therapy o assistenza ai disabili.

È fondamentale che l’animale sia registrato all’Anagrafe degli animali d’affezione, il sistema nazionale che, tramite microchip, permette l’identificazione dell’animale e del proprietario. Questa banca dati è obbligatoria per i cani (entro 60 giorni dalla nascita) e volontaria per i gatti, tranne in Lombardia dove è obbligatoria dal 2020. Per ciò che riguarda la richiesta, questa va presentata presso gli uffici regionali o seguendo le procedure digitali predisposte da ciascuna Regione. Occorre allegare: il codice di registrazione all’Anagrafe (SINAC o banca dati regionale); una certificazione ISEE aggiornata; la documentazione delle spese sostenute. È importante seguire le scadenze previste nel proprio territorio e conservare tutta la documentazione utile per eventuali controlli o chiarimenti da parte degli enti preposti.