Il nuovo PIANO MELONI è una bomba | Arriva il BONUS segreto per le mamme, fino a 17.500€ per figlio

Mamma e figli a tavola per pranzo - foto (C) Mediaoneonline.it
Un grande aiuto pensato per sostenere famiglie, madri lavoratrici e natalità in crisi: ecco tutte le novità e le opportunità
Negli ultimi anni, il Governo italiano ha messo in campo una serie di misure volte a rafforzare il sostegno economico alle famiglie con basso ISEE. L’Assegno Unico Universale è soltanto uno degli strumenti più importanti in tal senso, destinato a tutti i nuclei familiari con figli a carico, con un importo che varia in base alla condizione reddituale. A fare la differenza è l’ISEE, l’indicatore che determina l’entità dei benefici spettanti, garantendo equità e proporzionalità.
Il calcolo avviene attraverso parametri economici e patrimoniali: più basso è l’ISEE, maggiore sarà l’importo mensile riconosciuto. Ma non si tratta solo di cifre: l’assegno unico rappresenta un tentativo concreto di sostenere la genitorialità, contrastare la denatalità e aiutare concretamente le famiglie italiane.
All’interno di questo contesto sociale ed economico, il Governo intende rafforzare le misure esistenti, ampliando l’accesso ai benefici anche per le madri, lavoratrici autonome e famiglie numerose. L’obiettivo è chiaro: costruire una rete di sostegno stabile, efficace e duratura.
Una strategia, dunque, che vuole andare oltre i singoli bonus, proponendo una riforma organica in grado di valorizzare il lavoro delle madri e premiare chi sceglie di mettere al mondo più figli, nonostante le difficoltà economiche. Ma andiamo a vedere i dettagli e le novità in arrivo.
Nuovi fondi e sostegni per le mamme lavoratrici
Il cuore della proposta del Governo riguarda la riforma del sistema fiscale con un orientamento esplicito verso la famiglia. Non più una tassazione individuale, ma una struttura modulata in base al numero di figli, con sgravi proporzionali. Questo cambiamento mira a rilanciare l’occupazione femminile e, al contempo, incentivare la natalità.
La ministra Elvira Calderone ha illustrato i punti principali della misura: si prevede un contributo mensile netto di 40 euro per le madri con due figli, pagato in un’unica soluzione annuale a dicembre. Per le madri con tre o più figli, il Governo punta a prorogare gli sgravi contributivi fino al 2026. Anche le lavoratrici a termine o le libere professioniste potranno accedere al contributo.

Fino a 17.500 euro per alcune famiglie: ecco come
La proposta fiscale attualmente allo studio prevede importanti detrazioni pensate specificamente per le madri, secondo la seguente scala crescente: 2.500 euro per il primo figlio, 7.500 euro per il secondo figlio, 12.500 euro per il terzo figlio, 17.500 euro per il quarto figlio. Questi importi, tuttavia, restano legati alla disponibilità delle risorse pubbliche, considerando anche le pressioni derivanti da altri provvedimenti fiscali come il taglio dell’Irpef per i redditi medi. Inoltre, per chi guadagna oltre 75.000 euro, sono previste detrazioni calcolate in base al reddito e ai figli a carico, con limiti progressivamente decrescenti.
L’accesso ai benefici sarà regolato direttamente dall’INPS, senza passaggi tramite i datori di lavoro. Resta confermato il limite massimo di reddito pari a 40.000 euro annui. Tra i beneficiari ci saranno anche le madri autonome e quelle con contratti a tempo determinato. Per chi ha tre o più figli e un contratto stabile, continuerà a valere la detrazione contributiva fino a 3.000 euro l’anno. Un’azione concreta, pensata per sostenere la genitorialità responsabile e garantire maggiore equità nel sistema delle detrazioni. Con questa proposta, dunque, il governo mira a trasformare i numerosi bonus frammentati in una politica fiscale coerente e strutturata. Non solo contributi economici, ma un approccio complessivo che valorizza la maternità, promuove l’inclusione sociale e sostiene lo sviluppo demografico.
