In provincia di Catania si nasconde una PICCOLA ROMANIA | Molti ne ignoravano l’esistenza, è stupenda

castello romania (foto pixabay) - mediaonenline.it

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Nel “mosaico” composto da arte, natura e cultura, nella zona orientale dell’isola una bellissima sorpresa

La Sicilia orientale è un autentico scrigno di tesori, dove storia millenaria, paesaggi mozzafiato e tradizioni si fondono in una sinfonia di emozioni. Questo angolo dell’isola accoglie il visitatore con città dal fascino intramontabile, come Siracusa, perla del barocco e custode dell’eredità greca, o Taormina, sospesa tra mare e cielo con il suo teatro antico e i suoi vicoli panoramici. Non si può dimenticare Noto, vero e proprio trionfo dell’arte barocca, o Ragusa, con le sue chiese e i suoi palazzi nobiliari che si arrampicano sulle colline come in un presepe senza tempo.

Ogni borgo racconta una storia: da Acireale con i suoi palazzi settecenteschi, a Modica, patria del celebre cioccolato artigianale. E poi c’è l’Etna, “a Muntagna”, che con la sua imponenza domina il territorio circostante. Attorno al vulcano, piccoli centri abitati si adagiano come pietre preziose sul suo mantello lavico. In questi luoghi, la lava ha lasciato tracce non solo nel paesaggio, ma anche nell’architettura e nelle tradizioni.

In provincia di Catania, il territorio è segnato da una vitalità unica: mercati, feste religiose, sapori decisi e profumi inconfondibili. Dai pesci freschissimi del porto di Catania ai vini corposi dell’entroterra, ogni passo è un’esperienza sensoriale. In questo contesto vibrante si inserisce una località particolare, ancora poco conosciuta dai grandi flussi turistici ma sorprendentemente ricca di fascino.

Situata a nord-est del capoluogo etneo, questa cittadina si trova lungo la direttrice che conduce verso l’Etna. Qui, la natura vulcanica si fonde armoniosamente con l’urbanizzazione e con un passato antico che ancora oggi vive nelle pietre delle sue strade e nei racconti della gente.

Un centro storico ricco di arte e tradizione

Il cuore del paese pulsa lungo via Etnea, dove sorgono alcuni dei monumenti più significativi. La Chiesa di San Vito, patrono del paese, conserva opere di Michele Rapisardi, Sozzi e Tuccari. Poco distante, la Chiesa Madre dedicata a Maria SS. della Consolazione ospita dipinti di Novelli e Consoli. Interessante anche la vecchia Chiesa di San Nicola, oggi trasformata in Auditorium Comunale. Tra palazzi signorili come Palazzo Rapisardi e Palazzo Cirelli, si snodano stradine strette dove spiccano portali in pietra lavica. Un luogo immerso nella natura è invece il Monte Ciraulo, con i suoi 17 ettari di flora spontanea dell’Etna: una riserva nascosta di biodiversità che merita di essere esplorata. I suoi vicoli raccontano storie antiche, alcune risalenti persino all’epoca romana. Numerosi reperti archeologici testimoniano che queste terre furono abitate sin dai tempi più remoti. Non a caso, si narra che già nel 324 d.C. l’imperatore Costantino avesse donato queste terre alla Santa Sede, allora conosciute con il nome di Massalargia.

Tra i 420 e i 520 metri sul livello del mare, questo centro è incastonato tra le colline che abbracciano il vulcano. La sua storia è segnata da dominazioni, terremoti devastanti e passaggi di proprietà nobiliari, tra cui quello del principe di Leonforte, a cui fu conferito il titolo di Duca nel XVII secolo. Le scosse del 1669 e del 1693 misero duramente alla prova l’economia e la struttura sociale, ma la comunità seppe rialzarsi ogni volta.

Isole ciclopi nella cittadina siciliana (foto google) - mediaoneoneline.it
Isole ciclopi nella cittadina siciliana (foto google) – mediaoneoneline.it

Mascotte gastronomiche e “piccola Romania”

La tradizione gastronomica locale è degna di nota: dolci tipici, granite, paste di mandorla e soprattutto il vino “Ombra”, prodotto dai vigneti della contrada omonima. Si tratta di un vino rosso dalla gradazione alcolica sostenuta e dal gusto inconfondibile, fiore all’occhiello della produzione vinicola locale.

Ma a rendere questa cittadina ancora più particolare è la sua composizione sociale: accanto alla popolazione locale, vi è una presenza significativa di cittadini stranieri, soprattutto romeni. Al 1° gennaio 2019 si contavano 391 residenti di nazionalità straniera, pari all’1,2% della popolazione. La comunità romena è la più numerosa e ben integrata, tanto che il centro è stato soprannominato affettuosamente la “piccola Romania”. Ora possiamo finalmente svelare il suo nome: si tratta di Mascalucia, un comune di 28.643 abitanti, che grazie alla sua posizione, alle sue tradizioni e alla sua apertura culturale, rappresenta uno degli angoli più autentici e suggestivi della Sicilia orientale.