In Sicilia ora si entra in ZTL pagando con i DIVANI | Il baratto assurdo in questa città, è virale sui social

divano al centro strada ztl - foto (C) Mediaoneonline.it

divano al centro strada ztl - foto (C) Mediaoneonline.it

Regole ignorate e multe inaspettate, ecco cosa succede con le ZTL: nell’isola si sfiora… l’assurdo  

Introdotte in Italia a partire dagli anni Novanta, le Zone a traffico limitato avevano, sin dall’iniizio, un obiettivo abbastanza chiaro: ridurre il traffico nei centri storici, migliorare la qualità dell’aria e tutelare le bellezze architettoniche. Con il tempo, queste aree sono diventate uno strumento fondamentale per molte amministrazioni locali, soprattutto in città turistiche o congestionate.

C’è da dire che le ZTL hanno dato risultati importanti in termini di sostenibilità: calo dell’inquinamento, riduzione del traffico privato, maggiore vivibilità nei quartieri centrali. Tuttavia, non sono mai state amate da tutti. Anzi, spesso diventano bersaglio di critiche da parte di cittadini e commercianti, che ne contestano i limiti e le sanzioni, talvolta giudicate eccessive.

Uno dei problemi principali è rappresentato dalle multe che arrivano a casa settimane dopo l’infrazione, cogliendo molti di sorpresa. In tanti non si accorgono nemmeno di essere entrati in una ZTL, complice la scarsa segnaletica o la fretta. Ma il risultato è sempre lo stesso: una sanzione salata e, spesso, l’amarezza per un errore evitabile.

Accanto a questo, c’è un altro tema più profondo: il rispetto delle regole. La ZTL, così come il codice stradale o il decoro urbano, rappresenta un patto civile tra cittadini e istituzioni. Un equilibrio che ad ogni modo è abbastanza… fragile. Tanto che alcuni continuano a ignorare le regole con comportamenti al limite del surreale. Ed è di questo che parliamo.

Dalla ZTL al degrado urbano: le regole… aggirate

Andiamo all’esempio emblematico, che arriva dalla Sicilia, e per l’esattezza da Modica, dove il mancato rispetto delle normative ha generato un caso diventato virale. Protagonista un uomo alla guida di un furgone da lavoro che si è recato al Centro comunale di raccolta in contrada Michelica per smaltire dei vecchi divani. L’accesso, come previsto dal regolamento, gli è stato negato perché il mezzo era classificato come veicolo commerciale.

La reazione è stata sconcertante: invece di cercare una soluzione alternativa, l’uomo ha scelto di abbandonare i divani in strada (copertina, foto archivio). Un gesto non solo illegale, ma anche profondamente irrispettoso nei confronti dell’ambiente e della collettività.

multa auto polizia posto blocco - foto (C) MediaoneOnline.it
Multa auto polizia posto blocco – foto (C) MediaoneOnline.it

Quando un divano diventa simbolo di inciviltà

La polizia della cittadina sicilaina, allertata da una segnalazione, ha immediatamente avviato le indagini. Grazie alle telecamere di videosorveglianza, è stato identificato il veicolo coinvolto e, successivamente, il trasgressore. Il furgone era stato prestato a un amico, ma questo non ha evitato al responsabile una sanzione per abbandono illecito di rifiuti. Ora il caso rischia di diventare ancora più grave: le autorità stanno valutando l’apertura di un procedimento penale vista la natura volontaria e reiterata dell’atto. Un episodio che ha fatto discutere anche sui social, dove in molti hanno ironizzato sull’assurdità di “barattare” le regole con dei vecchi divani.

“Questo episodio – ha dichiarato l’assessore alle Politiche ambientali, Samuele Cannizzaro – è l’ennesima dimostrazione di come una minoranza irrispettosa continui a deturpare il nostro territorio. Non tollereremo comportamenti simili”. In fondo, tutto ruota intorno a un principio semplice: le regole esistono per proteggere tutti. Dalle ZTL ai centri di raccolta, il rispetto delle norme è l’unico modo per vivere in una società più pulita, sicura e civile.