LA MOSTRA DI FILIPPO LO IACONO AL CASTELLO DI CARINI

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VISIONI E NARRAZIONI 2.0:

LA MOSTRA DI FILIPPO LO IACONO AL CASTELLO DI CARINI.

L’intervista di Angela Ganci psicologo psicoterapeuta, giornalista

Si concluderà il prossimo 25 Settembre la mostra del Maestro Filippo Lo Iacono, un inno alla legalità, alla sacralità della donna, ma anche alla conservazione del patrimonio artistico e naturale siciliano, con un ruolo in primo piano svolto dal mare, simbolo di Vita e Rinascita.

La suggestiva location del Castello La Grua Talamanca di Carini ospiterà l’evento, che rappresenta una sintesi della oltre trentennale attività di Lo Iacono, artista con al suo attivo molteplici riconoscimenti di carattere internazionale, ma altresì una proiezione futura di una Visione artistica e sociale, come testimoniato dallo stesso Lo Iacono.

“La mia produzione artistica tratta vari temi, dalla sostenibilità ambientale alla valorizzazione della cultura artistica del territorio, incluso il valore culturale e salutare del mare, alla legalità e alla difesa della donna e alla valorizzazione della sua Bellezza. Tutti temi che intendo approfondire in futuro anche attraverso un evento da organizzare dal carattere nazionale, che ho già in mente” riferisce Lo Iacono.

Ecco che, unendo elementi impressionisti, post impressionisti ed espressionisti, il visitatore è letteralmente immerso in un universo onirico dove “nulla è ciò che sembra”, dove la Speranza diviene un maestoso puledro bianco che cavalca la città e i suoi monumenti rappresentativi.

“La mia vuole essere una mostra internazionale poiché i turisti risultano o principali fruitori così come le seconde generazioni che ritornano in Sicilia ricordando e amando la nostra e la loro Terra. Il mio intento è di voler comunicare, attraverso i pennelli e le tele, dando un messaggio contemporaneo di Futuro e Fiducia in esso. Il mio percorso artistico ha indubbiamente subito evoluzioni, da cui un mutamento delle narrazioni, tuttavia l’importanza del Racconto della realtà resta centrale. Ritengo come attrattori la bellezza naturalistica e architettonica della città, il focus sulla donna a tutti i livelli, e l’incontro verso la quarta dimensione, passando dal tridimensionale alla spiritualità, ovvero quel rapporto tra l’essere vivente e l’ambiente in cui è immerso. L’Arte ci può gratificare, è un dono, ma anche una grande responsabilità, e io e tutti gli altri credo debbano percepire una situazione di preallarme o di bellezza o di inizio di una soluzione e così lasciare un segno per i posteri”.

Il pensiero, l’approcciarsi alle entità supreme, oltre che l’aggancio alla Realtà: tutto questo nella mostra del Maestro per una visione globale di un mondo immaginato e futuristico, equilibrato, ispirato alla convivenza tra i popoli e con l’ecosistema. Un mondo di cui forse tanto bisogno (e nostalgia) si sente oggi di fronte alla brutalità e al Male che pervadono fin troppo realisticamente il nostro Presente.