L’Agenzia delle Entrate fa sul serio | Ecco chi deve RESTITUIRE le detrazioni per i figli a carico, è finita la pacchia

Agenzia delle Entrate (foto ascompd.com) - mediaoneonline.it
Non tutti ci pensano, ma l’Agenzia delle Entrate controlla e in alcuni casi “richiama” i cittadini… anche a restituire soldi
Quando si parla di Agenzia delle Entrate e di dichiarazioni fiscali, una delle paure più grandi – ammettiamolo, un po’ tutti – riguarda sempre gli errori: basta una svista per trovarsi a dover restituire soldi allo Stato. Ogni anno milioni di famiglie italiane presentano il modello 730 per ottenere detrazioni fiscali e ridurre il peso delle tasse sul bilancio familiare. Tuttavia, il timore di sbagliare e di subire controlli è sempre molto alto, soprattutto per chi beneficia di bonus legati ai figli.
Lo Stato italiano negli ultimi anni ha introdotto diverse agevolazioni per le famiglie, soprattutto per quelle con figli a carico. Dai bonus bebè fino all’assegno unico universale, passando per le detrazioni sulle spese scolastiche e universitarie, l’obiettivo è quello di sostenere il reddito delle famiglie e incentivare la natalità. Tuttavia, dietro a questi strumenti si nasconde una complessità burocratica che spesso mette in difficoltà i contribuenti.
Molti genitori, infatti, si affidano al CAF o a professionisti per non commettere errori nella dichiarazione, consapevoli che un controllo può trasformare un aiuto in un vero e proprio problema economico. Non bisogna dimenticare che l’erario controlla a campione le dichiarazioni dei redditi e, in caso di irregolarità, chiede la restituzione delle somme percepite, con tanto di sanzioni e interessi.
Il valore delle detrazioni per figli a carico può arrivare a centinaia di euro all’anno, a seconda del reddito complessivo della famiglia e dell’età del figlio. Un sostegno concreto, che però diventa un’arma a doppio taglio se gestito in modo scorretto. Ecco perché, oltre alla paura di perdere i benefici, molti genitori temono di dover fronteggiare una richiesta di restituzione improvvisa.
E c’è chi deve restituire le detrazioni
Negli ultimi mesi è emersa una situazione delicata: alcuni genitori che hanno usufruito delle detrazioni per figli a carico dovranno restituire le somme ricevute. Ma perché accade questo? Tutto nasce dai controlli incrociati effettuati dall’Agenzia delle Entrate, che ha il compito di verificare che i benefici siano stati concessi in maniera corretta.
Le detrazioni spettano di norma al 50% ciascuno, per entrambi i genitori. Tuttavia, se c’è accordo, la percentuale può essere attribuita al 100% al genitore con il reddito più alto. Fin qui, tutto chiaro. I problemi iniziano nei casi di separazione, divorzio o mancata convivenza, quando uno dei genitori può aver richiesto senza accordo la detrazione totale, scatenando l’intervento dell’Agenzia delle Entrate.

Occhio ad alcuni controlli dell’Agenzia delle entrate: i casi contestati
L’Agenzia delle Entrate può decidere di sottoporre a verifica uno dei due genitori, richiedendo la restituzione anche se quel genitore ha usufruito della sua quota corretta. È qui che entra in gioco la possibilità di presentare ricorso tramite il portale Civis, il servizio che consente di contestare comunicazioni di irregolarità e cartelle di pagamento.
In molti casi, la soluzione passa attraverso un’autocertificazione: il genitore che ha richiesto indebitamente il 100% deve dichiarare che le detrazioni spettavano invece al 50%. Solo in questo modo la situazione può essere regolarizzata ed evitare che l’altro genitore debba restituire quanto percepito ingiustamente. Una procedura che, sebbene prevista, genera ansia e timore, perché fino alla risoluzione il rischio di dover versare somme ingenti rimane concreto. Chi si trova in questa situazione, insomma, deve prestare la massima attenzione e intervenire tempestivamente, altrimenti l’Agenzia delle Entrate procederà al recupero delle somme senza possibilità di rinvio. Questo conferma ancora una volta quanto sia importante una corretta compilazione del modello 730 e una comunicazione trasparente tra i genitori beneficiari delle detrazioni.
