“Ma io ho pagato tutto”: l’Agenzia delle Entrate non ascolta ragioni, tutti sotto la lente d’ingrandimento | Cosa ti arriva a casa

Agenzia delle Entrate (foto ascompd.com) - mediaoneonline.it
I controlli del Fisco sono sempre più mirati. Occhio, adesso scattano nuove verifiche.
Ricevere una lettera dal Fisco, sia via PEC sia attraverso i portali ufficiali, provoca sempre una certa dose di… ansia. Anche se può trattarsi semplicemente di una comunicazione informativa, l’arrivo di un avviso dall’Agenzia delle Entrate fa subito pensare a controlli, sanzioni e accertamenti.
È importante però ricordare che il sistema fiscale italiano offre strumenti per regolarizzare eventuali errori senza incorrere in gravi conseguenze, purché si agisca con tempestività. Negli ultimi anni, l’attenzione del Fisco si è sempre più concentrata su controlli specifici e mirati, sfruttando le potenzialità della digitalizzazione e dell’incrocio dei dati. Ecco perché, anche a distanza di tempo, possono arrivare comunicazioni relative a periodi d’imposta precedenti. Questo è proprio il caso della nuova campagna partita nel 2025 e riferita ad un anno fiscale precedente, di cui parleremo.
L’obiettivo dell’Agenzia delle Entrate è chiaro: verificare la coerenza tra i dati presenti nelle fatture elettroniche, nei registratori telematici e nel modello IVA annuale. L’operazione prende il via con il provvedimento n. 176284/2025 e coinvolge un numero elevato di partite IVA, professionisti e imprese che operano nel nostro Paese. Le comunicazioni verranno recapitate all’interno del “Cassetto Fiscale” o via PEC, in modo da garantire tracciabilità e trasparenza.
E’ necessario sottolineare che questa nuova ondata di controlli non è casuale: si tratta di una strategia ben definita per contrastare l’evasione fiscale e favorire l’adempimento spontaneo. I contribuenti avranno così la possibilità di correggere eventuali errori prima dell’apertura di un vero e proprio procedimento sanzionatorio.
Occhio ai controlli: ecco cosa sta verificando il Fisco
Per entrare nei dettagli, il Fisco si concentra in particolare sulle incongruenze tra fatture elettroniche, corrispettivi e dichiarazioni IVA. I controlli riguardano le operazioni attive imponibili, le vendite in reverse charge e i corrispettivi giornalieri. Se ci sono discrepanze rispetto a quanto riportato nel modello IVA 2022, scatterà la segnalazione. Le lettere inviate sono vere e proprie comunicazioni di “compliance”, in cui vengono specificati tutti i dettagli utili al contribuente per capire l’origine del problema. In questo modo si punta alla collaborazione tra cittadino e amministrazione fiscale, con l’intento di evitare contenziosi e sanzioni onerose.
Ad ogni modo, ogni comunicazione inviata dall’Agenzia delle Entrate include una serie di dati fondamentali. Si va dal numero di protocollo alla data di invio della dichiarazione, fino ai dettagli delle operazioni attive riportate nei quadri VE24, VE37, VE38 e VE39. Sono indicati anche gli importi delle operazioni in reverse charge e l’elenco dei clienti e fornitori coinvolti.

Come comportarsi per evitare sanzioni
Nella lettera inviata non mancano i riferimenti ai corrispettivi giornalieri trasmessi, suddivisi per dispositivo RT, vendite online e distributori automatici. In questo modo, chi riceve la lettera può confrontare punto per punto i dati contestati con quelli presenti nei propri registri contabili ed eventualmente fornire chiarimenti. Ma andiamo a chi riceve la comunicazione. Ci sono due opzioni, in ballo. La prima, è fornire spiegazioni documentate all’Agenzia oppure procedere con il cosiddetto ravvedimento operoso. Questa seconda strada consente di correggere gli errori pagando sanzioni ridotte, evitando conseguenze più gravi.
In questi casi è, naturalmente, consigliabile farsi assistere da un intermediario fiscale abilitato, come un commercialista, che per ogni caso specifico potrà valutare la situazione e predisporre tutta la documentazione necessaria. Le regole attualmente in vigore per il ravvedimento seguono quelle precedenti alla riforma del decreto legislativo 87/2024, ancora applicabili fino a nuove disposizioni ufficiali. Il controllo è assolutamente necessario, a volte, perché in questo modo si evita di “trascinare” problemi anche in vista delle comunicazioni future.